27 novembre 2013 - Lunedì scorso le
autorità italiane hanno formalmente
restituito al Messico un reperto
archeologico precolombiano che era
stato trafugato illegalmente dal
Paese e messo in vendita su
Internet.
In una cerimonia presso l'Ambasciata
del Messico a Roma, il Generale
Mariano Mossa, comandante dei
Carabinieri per la Tutela del
Patrimonio Culturale, ha consegnato
il pezzo, una maschera che
probabilmente formava parte di
un'urna funeraria più grande
appartenente alla civiltà zapoteca.
Secondo quanto hanno informato i
Carabinieri, il reperto è stato
confiscato ad Ancona a una persona
—ora accusata di ricettazione e
contrabbando di beni culturali— che
l'aveva messo in vendita sulla web.
«Si tratta di un oggetto che fa parte
di un vaso Zapoteco proveniente
dalla zona di Oaxaca», ha confermato
l'ambasciatore del Messico in
Italia, Miguel Ruiz-Cabañas
Izquierdo.
«Di questo tipo di oggetti ci sono
ottimi esempi in una delle aree di
maggiore prosperità culturale del
Messico, che è appunto lo Stato di
Oaxaca», ha aggiunto.
Ha ricordato che in quella zona del
Paese fiorirono culture come quella
Zapoteca «che hanno lasciato prova
della loro straordinaria ricchezza
culturale, come ad esempio la città
di Monte Albán, dove si conservano
ancora molte vestigia di un glorioso
passato».
Ha sottolineato che Monte Albán è
conosciuto per la sua bellezza
architettonica, le sculture e le
urne in ceramica che rappresentano
«sommi sacerdoti durante eventi
religiosi».
«La restituzione di questo reperto
archeologico è una dimostrazione del
rispetto per il patrimonio culturale
dei nostri due Paesi, che si
riflette nell'importanza che sia
l'Italia che il Messico hanno
attribuito alle convenzioni
dell'Unesco in materia di
salvaguardia e tutela del patrimonio
storico», ha continuato
l'Ambasciatore.
Ruiz Cabañas ha poi informato che
questa collaborazione sarà
rafforzata con la firma di un
accordo durante la visita in Messico
del premier italiano Enrico Letta,
prevista per il prossimo gennaio.
Secondo i Carabinieri, il pezzo è
stato scoperto nell'ambito delle
attività di sorveglianza del Nucleo
per la Tutela del Patrimonio
Culturale di Ancona, che controlla
siti Internet specializzati nella
commercializzazione di opere d'arte.
Date le caratteristiche
dell'oggetto, è stato chiesto il
parere degli esperti del Museo
Nazionale Preistorico Etnografico
Luigi Pigorini, che hanno confermato
la sua autenticità.
L'addetto culturale dell'Ambasciata
del Messico in Italia, Maria Teresa
Cerón, ha riferito l'Istituto
Nazionale di Antropologia e Storia (INAH)
messicano dovrà determinare il
destino del reperto recuperato, che
risale al periodo compreso fra il
900 e il 1521 dC.
(milenio.com
/ puntodincontro.mx /
adattamento e traduzione all'italiano di
massimo
barzizza)
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