ITALIA NEL MONDO
 

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29 gennaio 2019 - La settimana scorsa alla Camera dei Deputati è stato istituito il Comitato per gli italiani nel mondo della Commissione Affari Esteri e Comunitari. Puntodincontro ha rivolto all'On. Francesca La Marca, eletta con il Partito Democratico nella Ripartizione America Settentrionale e Centrale, alcune domande su questo nuovo gruppo.

Onorevole La Marca, come è stato istituito, da chi è composto e quali sono i programmi di lavoro di questo Comitato?

Il comitato è frutto di accordi presi tra i due gruppi di maggioranza, M5S e Lega. In realtà avrebbe dovuto essere istituito qualche mese dopo la formazione del governo e la partenza delle commissioni, ma il ritardo è dovuto a dispute di potere, principalmente tra questi due partiti.

Per farne parte è necessario essere membri della Commissione Affari Esteri e Comunitari. Il presidente è Simone Billi, della Lega, che da qualche anno risiede a Zurigo. Vicepresidente è Elisa Siragusa, del Movimento 5 Stelle residente a Londra, e Andrea Delmastro Delle Vedove, di Fratelli d'Italia, è il segretario. In tutto siamo 20 membri.

Il problemi sono vari: prima di tutto, questo Comitato della Camera —a differenza di quello del Senato che, però, non è ancora partito— non ha nessuna disponibilità finanziaria, per cui è puramente simbolico e, inoltre, non esiste una commissione bicamerale —composta da rappresentanti di entrambi i rami del Parlamento— per gli italiani all'estero, sebbene nella scorsa legislatura sia stata presentata una proposta per crearla. Per di più, i membri della coalizione di governo si sono spartiti tutte le cariche, senza lasciare alcuno spazio alla minoranza.

Ma la cosa più importante è che l'istituzione di questo gruppo è una vera e propria presa in giro per gli italiani nel mondo. Lo dico perché, allo stesso tempo, la maggioranza sta facendo di tutto, come una macchina da guerra, per smantellare la nostra rappresentanza all'estero. Proprio in questi giorni si sta discutendo su un referendum propositivo per riformare la Costituzione, affinché venga ridotto il numero dei parlamentari. I deputati passerebbero da 630 a 400 e i senatori da 315 a 200. Questo comporterebbe una riduzione per noi italiani residenti oltre confine: dagli attuali 18 rappresentanti (12 alla Camera e 6 al Senato) si dovrebbe passare a 12 (8 + 4). Ho la certezza che questo è solo il primo passo per più avanti cancellare del tutto il voto degli italiani nel mondo mediante l'abolizione della Circoscrizione estero.

Infine, i membri del vertice del Comitato per gli italiani nel mondo non includono nessun connazionale di seconda generazione, il che dimostra una chiara mancanza di rispetto nei confronti di tutti gli italiani nati e cresciuti fuori dall'Italia.

Ha già in programma una visita in Messico quest'anno?

Come promesso, sarò da voi prima della prossima estate.

(mssimo barzizza/ puntodincontro.mx)

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