ITALIA IN MESSICO
 

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18 settembre 2019 - Via libera al kiwi italiano in Messico. È stato siglato l’accordo bilaterale tra i due Paesi che abbatte le barriere fitosanitarie per la commercializzazione in terra azteca.

Stanno già scaldando i motori per la prossima campagna i principali operatori italiani come Origine Group, RK Growers e Jingold.

«Abbiamo avuto notizia della chiusura dell’accordo ad inizio giugno» —afferma Paolo Carissimo, responsabile dell’export oltremare del Gruppo RK Growers— «e ci siamo subito attivati per contattare potenziali clienti, puntando alle principali catene della grande distribuzione organizzata, come Costco e Walmart, ma anche i principali importatori. Essendo un mercato nuovo, è importante scegliere il partner giusto. Certo, prima ancora che per il kiwi, quel mercato sarebbe interessante per le mele golden italiane di cui riusciamo a garantire una fornitura 12 mesi l’anno, ma aspettiamo l’accordo. Sono comunque interessanti le prospettive, anche se il driver principale della domanda messicana è la leva prezzo. Considerato che comunque questo mercato richiede calibri grandi e quindi una prima scelta, la partita italiana adesso si gioca tutta sulle quotazioni, perché esportare oltre mare deve essere comunque un gioco che vale la candela. Magari sul prezzo non riusciremo a fare grandi numeri, ma si potrà lavorare sulla quantità trovando sempre il giusto equilibrio tra volumi e valore».

Mentre nel suo programma per il 2019 RK Growers ha previsto di spedire già dalla prossima campagna le prime mille tonnellate, si sta muovendo in questa direzione anche Origine Group, che punta a realizzare sul Messico lo stesso tipo di operazione già realizzata in Cina grazie alla partnership con i produttori cileni, in contro-stagione, che permettono di coprire il mercato per 12 mesi all’anno.

«Su questo mercato cercheremo di presentarci uniti come consorzio» —spiega Alessandro Zampagna direttore del gruppo— «con una proposta commerciale unica per un kiwi di qualità a marchio Sweekie. Il fatto che non ci siano altri competitor europei ci favorisce. In questa fase stiamo facendo ricerche per individuare il partner giusto anche in considerazione del fatto che puntiamo a consolidarci su questo mercato e non ad una politica “mordi e fuggi”. Altrimenti rischiamo di sottrarre prodotto da regioni dove siamo già stabili, come il Far East».

Gli operatori segnalano sin d’ora il rischio di partenze rallentate, perché l’operazione del trattamento a freddo va fatta prima all'origine, sicché i primi carichi che saranno esportati già da ottobre e novembre, potrebbero arrivare sugli scaffali messicani non prima di Natale.

Punta a quadruplicare la sua presenza in Messico Jingold, che è già presente su questo mercato da due anni grazie ad un progetto pilota condotto con un partner locale e il licet delle autorità messicane.

«Grazie ad un progetto pilota» – conferma Federico Milanese, responsabile dello sviluppo internazionale di Jingold – «abbiamo iniziato ad esportare il nostro kiwi da due anni. Alcuni ispettori messicani sono venuti in visita ai nostri impianti per verificare la presenza di tutti gli standard fitosanitari richiesti ed hanno dato il via libera all’export. Da quest’anno con l’apertura del protocollo pensiamo di potere incrementare notevolmente le vendite verso questo mercato, collocandoci ad una fascia di livello premium e mantenendo cosi l’immagine del kiwi italiano come kiwi di qualità».

(massimo barzizza / puntodincontro.mx)

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