Il Messico cerca di recuperare il ritardo nella ricerca scientifica con l'aiuto dell'Italia.

 

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10 febbraio 2016 - Il Messico è un Paese in forte ritardo sul fronte della ricerca e dell'innovazione, ma sta cercando di recuperare velocemente il gap, anche grazie alla collaborazione con l'Italia. Nel corso dell'ultima riunione degli addetti scientifici alla Farnesina, l'agenzia di stampa italiana Askanews ne ha parlato con Emilia Giorgetti, da meno di un anno incaricata di questa attività all'Ambasciata d'Italia di Città del Messico.

«Sono la prima addetta scientifica a Città del Messico» ha detto Giorgetti «un incarico che per me rappresenta una sfida, ed è tutto da costruire. Sto facendo un grande lavoro di scouting anche per individuare quali possono essere i temi più interessanti di cooperazione bilaterale. Sicuramente uno di questi è il settore aerospaziale e già esiste un accordo tra le agenzie spaziali dei due Paesi per collaborare. Il Messico vuole diventare una grande Paese anche nel settore spaziale, vuole essere autonomo e costruire le sue basi di lancio e per questo chiede la cooperazione dei Paesi più avanzati come il nostro. Poi c'è il settore dell'energia: il Messico dispone di tutte le fonti di energia, rinnovabili e non. Imprese italiane come Eni ed Enel sono già presenti in maniera importante e su questo sicuramente potremo collaborare in maniera molto proficua. Poi c'è il settore dei nuovi materiali, come il grafene e i nanomateriali, il settore della salute e poi un altro settore, molto vasto, che interessa molto ai messicani e anche a noi: il settore dei cambiamenti climatici. Il Messico è un Paese periodicamente devastato da fenomeni meteorologici intensi, legati anche al cambiamento climatico e sta prendendo le sue misure, sia a livello legislativo sia in termini di investimento in ricerca, per trovare dei sistemi che mitighino e limitino per quanto possibile questi fenomeni e permettano di gestire eventuali disastri».

«Il Messico sta investendo pochissimo in ricerca» — ha continuato Giorgetti — «per quanto riguarda la percentuale di Pil, appena lo 0,4%. Ma vuole velocemente raddoppiare questa cifra e portarla all'1%, con un raddoppiamento anche del numero di ricercatori per abitante, per cui sta investendo moltissimo in laboratori specializzati e super-attrezzati, mandando i suoi migliori studiosi in giro per il mondo. Per ora molto poco in Italia e quindi per noi presentarci come partner scientifici interessanti e affidabili è anche una sfida. Siamo un partner commerciale importantissimo per il Messico e vogliamo attrarre i loro talenti e mandare in Messico i nostri migliori ricercatori per fare esperienza. Sicuramente nel futuro ci saranno molti più ricercatori messicani in giro per il mondo».

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(askanews / puntodincontro.mx / adattamento e traduzione in spagnolo di massimo barzizza)