Busacca: «Indubbie opportunità in Messico per gli investitori italiani».

 

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23 febbraio 2016 - Alessandro Busacca, ambasciatore italiano in Messico, riassume in questo testo pubblicato dalla rivista “Soluzioni di Assemblaggio e Meccatronica” la situazione delle relazioni tra Italia e Messico, caratterizzate da un periodo di particolare dinamismo in diversi settori, in primo luogo quello economico-commerciale.

«Negli ultimi anni, l’interscambio è progressivamente cresciuto, attestandosi a oltre 4,2 miliardi di euro nel 2014, trainato soprattutto dalle nostre esportazioni, cresciute ancora del 14,6% nei primi otto mesi del 2015 e costituite per la maggior parte da macchinari e beni industriali intermedi. Al tempo stesso, continua a consolidarsi la presenza delle imprese italiane in Messico: la Segreteria dell’Economia messicana conta oltre 1.600 imprese con capitale italiano nel Paese e, tra queste, ve ne sono almeno 350 con investimenti produttivi».

«L’incremento della presenza italiana è coinciso, da un lato, con una sempre maggiore attenzione per il Messico da parte delle istituzioni italiane (negli ultimi anni si sono succedute numerose visite ad alto livello tra cui, da ultimo, quella del Presidente messicano Enrique Peña Nieto in Italia lo scorso giugno) e, dall’altro, con un contesto economico locale favorevole. Mi riferisco in particolare alle riforme economiche portate avanti dal Governo messicano in ambito energetico, delle telecomunicazioni e fiscale, che hanno ulteriormente aperto il mercato agli investitori stranieri, favorendo una maggiore concorrenza e competitività».

«Tra i più recenti investimenti italiani, posso citare il caso del Gruppo Manni, che ha inaugurato qualche settimana fa lo stabilimento di Guanajuato dove, attraverso la ditta italo - venezuelana IsoCindu, produrrà pannelli isolanti per le costruzioni, per un investimento complessivo di 20 milioni di dollari. Oppure il caso di Enel Green Power, che è presente nel Paese dal 2007 con 3 centrali idroelettriche, 2 parchi eolici e altri 3 parchi eolici in costruzione e ha recentemente espanso la propria attività all’energia convenzionale, attraverso un contratto con la Pemex per la costruzione di un impianto di cogenerazione di 517 MW. Inoltre, l’ingresso di ENI nel mercato dell’oil & gas messicano, vincitrice di una concessione per lo sfruttamento di tre campi petroliferi in acque poco profonde, contribuirà senza dubbio a favorire una maggiore presenza economica italiana e rapporti sempre più stretti».

«Tra i settori che registrano i maggiori tassi di crescita, vi è l’industria automobilistica, dove il Messico si propone quale punto di riferimento nel continente americano, ed è divenuto l’anno scorso il primo produttore di autoveicoli in America Latina, superando il Brasile. Tra i punti di forza che presenta il Messico vi sono un’efficiente capacità di produzione, grazie anche alla presenza di distretti industriali, la competitività della manodopera messicana, la marcata apertura al commercio internazionale e la posizione geografica strategica del Paese. Questi fattori hanno spinto numerose aziende internazionali a scommettere sul Messico, così come un numero crescente di aziende italiane, soprattutto per quanto riguarda il comparto degli autoricambi. Tra queste, solo per citarne alcune, ricordo Brembo, Brovedani Reme, Clerprem, Comau, Magneti Marelli, Olsa e Pirelli».

«Si tratta, insomma, di una nazione che presenta prospettive particolarmente incoraggianti e con indubbie opportunità per gli investitori del Belpaese, grazie anche al generale apprezzamento per il know-how e la tecnologia italiana, oltre che alle relazioni di simpatia e amicizia che uniscono Italia e Messico».

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(assemblaggio / puntodincontro.mx / adattamento e traduzione in spagnolo di massimo barzizza)