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Benetton inserisce nella sua “Imago Mundi” opere di 200 messicani.

 

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20 luglio 2015 - Oltre 200 opere di 201 artisti messicani sotto i 40 anni entreranno a far parte della collezione Imago Mundi di Luciano Benetton, che raccoglie in tutto il pianeta piccole creazionicon un formato di pochi centimetri quadrati— per costruire un’enciclopedia dell’arte mondiale, una mappatura della bellezza senza frontiere e senza ideologie. La partecipazione messicana offrirà uno sguardo al presente “incerto” del Paese latinoamericano, immerso in una “macchina da guerra inarrestabile”.

Curato da Adriana Ramonetti, il progetto include creazioni di Joaquín Segura, Antonio Vega Macotela, Cristóbal Gracia, Ariel Orozco, Artemio, Arturo Hernández Alcázar, Cynthia Gutiérrez, Daniela Libertad, Erick Meyenberg, Edgardo Aragón, Emilio Chapela, Fritzia Irizar, José Jiménez Ortiz, Marco Rountree, Miguel Monroy, Moris, Pablo Rasgado, Ramiro Chaves, Rafael Uriegas, Rolando López, Sandra Calvo, Tania Candiani e Verónica Gerber Biecci, tra gli altri.

La collezione sarà presentata per la prima volta il 31 agosto presso la Fondazione Giorgio Cini, un centro d'arte e di cultura che promuove il ripristino del complesso monumentale dell'isola di San Giorgio Maggiore a Venezia, e verrà poi esposta —nel 2016— in diverse sale di Città del Messico, Guadalajara e Monterrey con il titolo “Il futuro non è scritto”.

Ramonetti ha spiegato che —dopo aver ricevuto l'invito della Fondazione Benetton per riunire un gruppo di opere che potesse illustrare il panorama messicano ad un livello estetico e sociale— ha convocato Octavio Avendaño, Iñaki Herranz e Bárbara Perea per creare un consiglio curatoriale con il compito di individuare e selezionare gli artisti, evitando di concentrare l'esplorazione in una singola regione geografica o tecnica estetica, sviluppando così l'approccio più ampio e plurale possibile.

In linea con una delle caratteristiche principali della collezione Imago Mundi, i curatori non si sono basati sui lavori di artisti già consacrati dal mercato e dalla critica internazionale, per ottenere una selezione che rispondesse solo alla sua capacità di riflettere la situazione attuale, con creazioni realizzate nel 2014 o più tardi e non ancora esposte.

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(massimo barzizza / puntodincontro.mx)