Italia, aerolinee denunciate: «Continuano a imporre sovrapprezzi per carburante».

 

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22 agosto 2015 - Il Codacons —l'associazione che dal 1986 difende in Italia i diritti degli utenti e dei consumatori— si è scatenato con una raffica di 104 esposti presso altrettante procure, più l’Antitrust e l’Enac, perché «il prezzo del barile è calato del 63% ma le compagnie aeree continuano a far pagare il “fuel surcharge”», cioè il supplemento per il caro-carburante introdotto quando il greggio aveva tutt’altro prezzo.

«Dal 2014 il prezzo del petrolio è sceso costantemente e notevolmente» —denuncia l'organizzazione— «passando dai 110 dollari al barile di maggio 2014 ai circa 40 dollari al barile di questi giorni. Un decremento che avrebbe dovuto portare vantaggi in moltissimi settori legati a trasporti, ma che non ha prodotto alcun risultato sul fronte dei trasporto aereo».

Secondo la federazione mondiale delle compagnie aeree (Iata), nel 2015 il guadagno extra per le aerolinee legato al minor costo del carburante sarà pari a 4 miliardi di dollari rispetto al 2014. «Soldi che dovrebbero rientrare nelle tasche dei passeggeri aerei attraverso un abbattimento del fuel surcharge» —dice il Codacons— «ma che in realtà vengono intascati dai vettori attraverso il mantenimento della tassa di adeguamento carburante. Solo alcune compagnie asiatiche hanno ridotto l’entità della sovrattassa, che continua a pesare in modo ingente sul costo finale dei biglietti aerei».

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(massimo barzizza / puntodincontro.mx)