Puntodincontro.mx - Alberico Peyron: «Il design italiano non è un caso».

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11 dicembre 2014 - Lo scorso 2 dicembre, durante la cerimonia di consegna dei riconoscimenti del Premio Italia Messico —un'iniziativa della Camera di Commercio Italiana (CCIM) e dell'Ambasciata d'Italia che premia le persone che contribuiscono all'avvicinamento tra le due nazioni— il presidente della CCIM Alberico Peyron ha pronunciato un breve discorso che riassume l'essenza e lo stato attuale del settore del design nel Belpaese.

«Quando pensiamo all'Italia —ha detto Peyron— è normale che le prime cose che ci vengono in mente siano la bellezza, la moda, il design... e non è un caso. Non a caso proprio nel nostro Paese si è sviluppata l'eccellenza in questo campo, risultato e frutto della sua antichissima storia».

«Quando in Italia qualcuno esce di casa, tutti i giorni vede le opere dei grandi maestri e dei geni del passato e finisce per sviluppare un occhio allenato per le proporzioni, i contrasti, i colori, le tessiture ... per tutti i dettagli, per quanto piccoli essi siano. Ma il design non è solo estetica: è anche funzionalità, durata, resistenza e la capacità di un oggetto quotidiano non solo di svolgere il suo compito, ma anche di emozionarci. E per questo è necessaria, inoltre, abilità e know how per produrre industrialmente e la tecnologia necessaria per trasformare la materia inerte in un oggetto vivente. E non è nemmeno una coincidenza che questa capacità di produzione sia cresciuta proprio in Italia: il nostro Paese non ha materie prime e per secoli ci siamo specializzati nella trasformazione».

«Il design è un punto di contatto tra il mondo della cultura e del mondo degli affari, e per l'Italia il design è un grande business. Il valore della produzione in questo campo, senza contare la moda, è di 28 miliardi di euro all'anno e il Belpaese si trova al primo, secondo o terzo posto in tutte le 17 categorie che compongono il settore».

«Ogni anno, più di 300.000 persone visitano il Salone Mobile di Milano per conoscere le proposte di 1.300 imprese, 1.000 delle quali sono italiane».