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7 marzo 2014 - Il cinema messicano è diventato un punto di riferimento internazionale, ma il sostegno a suo favore è ancora insufficiente, secondo il regista Alfonso Cuarón, che si è recato ieri in Toscana —a Pietrasanta— dopo aver ricevuto l'Oscar per la miglior regia. «È indiscutibile, le produzioni messicane sono oggi un punto di riferimento nel mondo del cinema. Negli ultimi due anni diversi cineasti messicani hanno ricevuto premi nei principali festival del mondo», ha detto.

Dopo aver partecipato a un brindisi in suo onore in questo comune della provincia di Lucca, dove risiedono i suoi due figli, Cuarón ha parlato della salute del cinema del suo Paese, dove ritiene che si sia formato un buon gruppo di cineasti che, negli ultimi anni, ha provocato un aumento del pubblico interessato alle produzioni domestiche.

Secondo il regista, si tratta di un fenomeno che non ha precedenti, anche se non sono ancora disponibili modelli di supporto adeguati. «L'appoggio è migliore di quanto non fosse negli anni '90, ma esistono ancora problemi importanti, come il rapporto tra cinema, televisione e cultura».

Cuarón ha sottolineato che, in particolare, una migliore programmazione televisiva potrebbe essere uno stimolo per lo sviluppo dell'industria cinematografica. Ma, ha detto, non dovrebbe svilupparsi un supporto incondizionato, o l'imposizione di un particolare tipo di prodotto. Parlando dei suoi registi preferiti, si è riferito ad Amat Escalante e Carlos Reygadas, da lui considerati al livello di molti grandi cineasti internazionali. Ha ribadito, inoltre, che Gravity non è un prodotto 100% messicano e che nella sua realizzazione è intervenuto un team di grandi dimensioni.

L'occasione della visita si è presentata grazie all'invito del sindaco della cittadina versiliese Domenico Lombardi che ha anche annunciato l'intenzione di conferire la cittadinanza onoraria al regista, che ha —a sua volta— speso poi alcune parole di ammirazione per “La Grande Bellezza” di Paolo Sorrentino, vincitore dell'Oscar come miglior film straniero: «È un film grande, grande, grande. Per me Sorrentino è uno dei registi più importanti del cinema mondiale».

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(massimo barzizza / puntodincontro.mx / repubblica.it)