Laser contro missile,
guerre stellari negli Usa

Un Jumbo 747 dell’US Air Force ha sparato dalla sua punta un raggio laser
contro un missile balistico, distruggendolo

17 febbraio 2010. - Le Guerre stellari di George Lucas sono uscite dagli schermi e si sono materializzate per la prima volta nei cieli dell’Oceano Pacifico. Un Jumbo 747 dell’US Air Force ha sparato dalla sua punta un raggio laser contro un missile balistico lanciato da una base mobile davanti alle coste californiane, distruggendolo. Il test, dopo il decollo del jet Boeing dalla base di Edwards nel deserto di Mojave, è stato effettuato nelle prime ore della notte di giovedì scorso senza che uscissero molte notizie. lavorava a questo dal ’96 nell’ambito del piano delle guerre stellari, la Strategic Defence Initiative varata dal presidente Reagan nel decennio precedente. Non è stato facile arrivare al volo tanto atteso perché lo sviluppo del Laser Coil (Chemical Oxygen Iodine Laser), a elevata potenza, si è rivelata un’impresa ardua. Installare e far funzionare il tutto a bordo di un aereo che mentre si muove deve concentrare stabilmente il suo fascio di luce del diametro di un pallone da calcio su un bersaglio che si sposta ad alta velocità, ha richiesto sensori e sistemi di elaborazione davvero stellari.

LA «RIVINCITA» - Da qui la soddisfazione dell’Air Force che nelle parole dell’annuncio suonava come una rivincita nei confronti del segretario alla Difesa Robert Gates. Infatti Gates ha, di fatto, cancellato il programma iniziale ridimensionandolo a progetto di ricerca. Il piano dell’Airborne Laser Testbed destinato a dimostrare la possibilità di annientare missili a corto raggio con un raggio di grande energia, aveva accumulato anni di ritardo sulla tabella di marcia generando un aumento dei costi di miliardi di dollari. Ancora l’anno scorso Gates aveva mostrato l’intenzione di disporre di una flotta di questi jet, da 10 a 20, ciascuno del costo di 1,5 miliardi di dollari. La revisione dei programmi militari, soprattutto quelli sfuggiti ai budget iniziali, ha invece imposto una direzione diversa. Tuttavia, consapevole che si tratta di un’arma del futuro su cui si può giocare la superiorità, la Casa Bianca l’ha sostenuta per uno sviluppo tecnologico.
Nell’idea originale delle Guerre Stellari di Reagan, assieme agli aerei a laser c’erano satelliti «a particelle neutre» che dovevano annientare le testate atomiche ancora nello spazio prima di scendere nell’atmosfera e dopo averle distinte da quelle false spedite per ingannare. Ma anche questo cannone spaziale è rimasto nei laboratori di Los Alamos, dove lo abbiamo visto alla fine degli anni Ottanta.

(Giovanni Caprara / corriere.it)
 

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