Attacchi informatici:
il Messico è fra i più vulnerabili

Il Paese non è preparato per un attacco su larga scala.

 

13 maggio 2011. - Il Messico non è preparato per un attacco informatico su larga scala: il 60% delle imprese ed i settori dell'energia, acqua e gas non si sentono in grado di agire contro la minaccia del malware, secondo uno della ditta McAfee realizzato a 200 dirigenti di società che operano nel campo delle infrastrutture critiche in 14 paesi.

Come agisce il phisher utilizzando le tecniche denial of service o il malware? Colpisce ed usa PC infettati da worm o bot che controlla a distanza inviando ordini per sovvertire i sistemi dell'impresa. In una situazione in cui gli attaccanti sono migliaia o milioni, il traffico aumenta e la rete e non sopporta il carico finendo offline e provocando una situazione in cui l'attaccato non può fornire servizi ai propri clienti.

L'attaccante si avvale poi dell'estorsione, vale a dire richiede una somma di denaro per sospendere l'aggressione. «Questa minaccia è generalmente riconosciuta e cresce rapidamente. In un anno, il numero di aziende che sono state vittime è aumentato del 25%. Paesi come l'India e il Messico soffrono di un alto tasso di tentate estorsioni, tra il 60 e l'80%, secondo i rapporti dei dirigenti intervistati» ha dichiarato Guilherme Venere, specialista di McAfee Labs.

«Il paese più vulnerabile a questi attacchi è il Brasile, seguito da Francia e Messico. In questi paesi, gli IT manager si sentono impreparati», ha detto lo specialista.

 

(el universal / puntodincontro)

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13 de mayo 2011. - México no está preparado para un ataque cibernético a gran escala, ni el 60% de las empresas ni los sectores de energía, agua y gas se sienten preparados para actuar ante la amenaza de malware, así lo indicó un estudio de estructuras críticas de la firma McAfee realizado a 200 directivos procedentes de empresas de infraestructuras críticas en 14 países.

¿Cómo opera el ciberdelincuente a través de la denegación de servicios o malware? Infecta y utiliza máquinas con gusanos o “bots” que controla remotamente enviando órdenes de vulnerar el sistema de una empresa, si son miles o millones de máquinas atacando a dicho sistema, aumenta el tráfico y la red no soporta la carga, así que puede quedar fuera de línea, perjudicial porque el atacado no puede brindar un servicio a sus clientes.

Lo anterior deriva en que el atacante recurra a la ciberextorsión, es decir, pide una suma de dinero para que detener el ataque. “Esta amenaza es reconocida a nivel general y aumenta rápidamente. En un año, el número de empresas que han sido víctimas aumentó 25%. Países como India y México sufren una elevada tasa de intentos de extorsión, entre 60 y 80% reportan los ejecutivos entrevistados”, explicó Guilherme Venere, especialista McAfee Labs”.

“El país más vulnerable para este tipo de ataques es Brasil, seguido de Francia y México; en estos países los directivos de TI reportaron sentirse poco preparados”, aseguró el especialista.

 

(el universal / puntodincontro)

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