Un buco dell'ozono
si è aperto sull'Artico

È grande tre volte la superficie della Germania.

 

4 ottobre 2011. - Per la prima volta nella storia, si è aperto sull'Artico un buco nello strato di ozono di dimensioni pari a tre volte la superficie della Germania. Provocato da un freddo eccezionale al Polo nord, questo buco si è spostato per un paio di settimane sopra i cieli dell'Europa dell'Est, della Russia e della Mongolia, le cui popolazioni sono state esposte a livelli elevati di raggi ultravioletti.

«Per la prima volta, la diminuzione è tale perché si possa ragionevolmente parlare di buco dell'ozono in Artico» si legge nello studio pubblicato ieri dalla rivista scientifica britannica Nature.

L'ozono, una molecola composta da tre atomi di ossigeno, si forma nella stratosfera, dove filtra i raggi ultravioletti che potenzialmente sono in grado danneggiare la vegetazione e gli esseri umani, causando in particolare tumori della pelle e cataratte.

Questo scudo naturale è regolarmente attaccato, a livello dei due Poli, in inverno e in primavera, in parte a causa dei clorofluorocarburi utilizzati dall'uomo per esempio con i sistemi di refrigerazione e con gli aerosol. Grazie al protocollo firmato nel 1985 a Montreal la produzione di Cfc è ormai quasi inesistente.

Sarebbe quindi il freddo intenso il fattore principale della distruzione dell'ozono. Normalmente il buco dell'ozono è molto più marcato al Polo Sud (Antartide) che al Polo Nord (Artico).

 

(lastampa.it / puntodincontro)

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4 de octubre de 2011. - Por primera vez en la historia, sobre el Ártico se ha abierto un agujero en la capa de ozono tan grande como tres veces el tamaño de Alemania. Provocado por un frío excepcional en el Polo Norte, el agujero se movió durante un par de semanas sobre los cielos de Europa del Este, Rusia y Mongolia, cuyas poblaciones fueron expuestas a altos niveles de rayos ultravioleta.

"Por primera vez, la disminución es tal como para hablar razonablemente de un agujero del ozono en el Ártico", dice el estudio publicado ayer por la revista científica británica Nature.

El ozono, una molécula compuesta por tres átomos de oxígeno, se forma en la estratosfera y filtra los rayos ultravioleta que pueden dañar la vegetación y los seres humanos, causando sobre todo cáncer de piel y cataratas.

Este escudo natural es atacado regularmente, en los dos polos, en invierno y primavera, en parte debido a los clorofluorocarbonos (CFC) utilizados por los seres humanos —por ejemplo— en sistemas de refrigeración y aerosoles. Gracias al protocolo firmado en Montreal en 1985 la producción de CFC es hoy casi inexistente.

Por tanto, el frío es probablemente el principal factor de destrucción del ozono. Normalmente, el agujero de ozono es mucho más pronunciado en el Polo Sur (Antártida) que en el Polo Norte (Ártico).

 

(lastampa.it / puntodincontro)

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