22 febbraio 2012 - Un neo sospetto. E iniziano gli esami: la biopsia, i test per valutare se le cellule sono benigne o maligne. Test non sempre univoci nei risultati, tanto che gli stessi specialisti ammettono la possibilità di sotto e sovradiagnosi dei melanomi. Da qui la necessità di esami più precisi, che non lascino spazio a dubbi. Uno di questi potrebbe essere, in un prossimo futuro, la valutazione dell'espressione della adenilil-ciclasi solubile, una molecola che è tipicamente espressa nel nucleo di cellule maligne e assente da quelle benigne. Uno studio sulla fattibilità del test è stato pubblicato dai suoi ideatori sugli Archives of Dermatology.

ADENILIL-CICLASI – La maggioranza dei test attualmente disponibili per la valutazione di una biopsia utilizza sostanze che marcano le cellule tumorali: più è intensa la marcatura, maggiore è la probabilità che si tratti di un melanoma. «Questo significa che il patologo deve interpretare il dato: dal suo giudizio sulla minore o maggiore intensità della marcatura deriverà la diagnosi – osserva il coordinatore dello studio sul nuovo test, Jonathan Zippin del Weill Cornell Medical College di New York –. Di fatto quindi la diagnosi si basa su un'opinione del patologo: c'è perciò un margine d'incertezza assai negativo, perché nessun medico vuole mancare una diagnosi di melanoma, ma neppure comunicare a qualcuno che è malato di una patologia così grave quando non fosse così». Con la marcatura della adenilil-ciclasi solubile sembra possibile arrivare a un maggior grado di certezza: le cellule positive sono maligne, le negative no. Risultato esplicito e a prova di dubbio, quindi.

ANTICORPO – Il marcatore usato nei test è un anticorpo monoclonale diretto contro l'adenilil-ciclasi, enzima che risponde alle variazioni di pH o del metabolismo cellulare regolando l'espressione genica e la crescita cellulare. «Si tratta di una molecola espressa in tutti i tessuti dell'organismo, correlata a processi coinvolti nello sviluppo dei tumori – osserva Zippin –. Questo significa che "marcare" questo enzima potrebbe rivelarsi utile anche per riconoscere altri tipi di tumore». Per il momento i ricercatori ne hanno dimostrata la validità sui melanomi, suggerendo che il test diagnostico per l'adenilil-ciclasi potrebbe affiancarsi agli altri attualmente disponibili per la valutazione di campioni bioptici: Zippin ha richiesto alla Food and Drug Administration la registrazione del nuovo test, che dovrebbe arrivare in clinica dopo essere stato sottoposto a ulteriori verifiche di efficacia e fattibilità. Secondo il ricercatore l'esame potrebbe infatti aiutare a dirimere casi dubbi. «Non solo, il test dell'adenilil-ciclasi riesce a determinare con sicurezza i margini del tumore, riconoscendo con chiarezza le cellule benigne dalle maligne. Questo potrà rivelarsi di estrema utilità quando si deve eliminare un tumore in un'area esposta e si vuole essere più conservativi possibile» conclude Zippin..

 

(elena meli / corriere.it / puntodincontro)

 

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22 de febrero de 2012 - Un lunar sospechoso. Y comienzan los análisis: biopsia, estudios para evaluar si las células son benignas o malignas. Y estos estudios no siempre producen resultados totalmente seguros, de manera que los mismos expertos admiten la posibilidad de que puede haber errores en los diagnósticos de melanoma. Por esto son necesarias pruebas más precisas, que no dejen lugar a dudas. Una de ellas podría ser —en el futuro próximo— la evaluación de la expresión del adenilato ciclasa soluble, una molécula que se encuentra típicamente en el núcleo de las células malignas y es ausente en las benignas. Un estudio sobre la viabilidad de la prueba fue publicado por sus creadores en la revista Archives of Dermatology.

La mayoría de las pruebas actualmente disponibles para la evaluación de una biopsia utilizan sustancias que marcan las células tumorales: mientras más intenso es el marcado, mayor será la probabilidad de que sea un melanoma. "Esto significa que el patólogo debe interpretar los datos: a partir de su juicio acerca de la mayor o menor intensidad de las marcas se deriva el diagnóstico —observa el coordinador del estudio sobre la nueva prueba, Jonathan Zippin del Weill Cornell Medical College en Nueva York—. De hecho, entonces, el diagnóstico se basa en una opinión del patólogo: hay por lo tanto, un grado de incertidumbre muy negativo, porque ningún médico quiere equivocarse en un diagnóstico de melanoma, pero tampoco quiere comunicarle a alguien que padece una enfermedad tan grave cuando no es así. "Con el marcado del adenilato ciclasa soluble parece posible lograr un mayor grado de certeza: las células positivas son malignas, no así las negativas. El resultado de la prueba es explícito y no deja lugar a dudas.

El marcador utilizado en las pruebas es un anticuerpo monoclonal dirigido contra la adenilil ciclasa, nzima que responde a cambios en el pH o en el metabolismo celular mediante la regulación de la expresión génica y el crecimiento celular. "Se trata de una molécula presente en todos los tejidos del cuerpo, relacionada con los procesos que intervienen en el desarrollo de llos tumores - observa Zippin -. Esto significa que "marcar" esta enzima también podría ser útil para el reconocimiento de otros tipos de cáncer".

 

(elena meli / corriere.it / puntodincontro)