L'olio d'oliva
contro l'ictus

Il consumo di olio extravergine d’oliva
riduce il rischio di ictus,
in particolare negli anziani.

 

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18 giugno 2011. - L’olio extravergine di oliva, il principe della dieta mediterranea, oltre ai suoi già noti benefici, può proteggere dall’ictus, secondo un nuovo studio francese.

I ricercatori dell’Università di Bordeaux hanno scoperto che consumare olio d’oliva riduce il rischio di ictus del 41%, rispetto a chi invece non lo usa. Questo, dopo aver analizzato le cartelle cliniche di circa 8mila persone di entrambi i sessi e di età media di 65 anni. I partecipanti allo studio sono stati monitorati per cinque anni e non avevano storia di ictus alle spalle.

Suddividendo l’utilizzo dell’olio d’oliva in 3 classi: da “nulla” a “moderata” a “intensa”, gli scienziati hanno potuto valutare l’impatto sulla salute collegato alla quantità di assunzione. Il primo caso si spiega da sé; il secondo vuole dire che l’olio è stato utilizzato in cottura e come condimento con il pane; il terzo che è stato usato in tutti i modi possibili.

I risultati delle analisi hanno mostrato che coloro che utilizzavano l’olio d’oliva anche solo come condimento e nella cottura vedevano, come accennato, ridursi il rischio di ictus del 41%, rispetto ai soggetti che non usavano l’olio.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Neurology e suggerisce quindi che l’olio extravergine di oliva sia un alimento benefico che può proteggere anche da eventi gravi come l’ictus. I numerosi studi, poi, che ne hanno accertato gli effetti salutari sul sistema cardiovascolare, vanno a supportare quanto suggerito da questa nuova ricerca.

Non lesiniamo quindi l’olio, meglio a crudo, sulle nostre tavole

 

(lm&sdp / puntodincontro)

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18 de junio de 2011. - El aceite extravirgen de oliva, príncipe de la dieta mediterránea, además de sus beneficios conocidos, puede proteger de accidentes cerebrovasculares, según un reciente estudio francés.

Investigadores de la Universidad de Burdeos comprobaron que el consumo de aceite de oliva reduce el riesgo de accidentes cerebrovasculares en un 41%, en comparación con las personas que no lo usan. Este resultado se obtuvo después de haber analizado los registros médicos de alrededor de 8 mil personas de ambos sexos y con una edad media de 65 años. Los participantes del estudio fueron controlados durante cinco años y no tenía antecedentes de problemas cerebrovasculares.

 

(lm&sdp / puntodincontro)