Vapori pericolosi
dalle lampadine a basso consumo

Quando si rompono i composti tossici vengono rilasciati nell'aria.

 

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3 agosto 2011. - Se ne parla da quando, nel 2009, cominciarono a sparire dal mercato le vecchie lampadine a incandescenza da 100 watt. Pian piano sono scomparse anche le altre, sostituite dalle lampade a risparmio energetico. Su cui però si sono sempre avute perplessità: contengono infatti piccole quantità di mercurio e a molti è sembrato paradossale togliere dal mercato le vecchie lampadine e mettere al bando i termometri al mercurio, rendendo invece di fatto obbligatorio l'uso di prodotti che pure loro potrebbero essere tossici. Oggi i dubbi vengono riaccesi dai risultati di un'indagine statunitense, liberamente accessibile sul sito della rivista Environmental Engeneering Science.

INDAGINE –Yadong Li e Li Jin, della Jackson State University, hanno infatti dimostrato che i vapori di mercurio emessi da una lampada rotta possono raggiungere livelli pericolosi. I due ricercatori hanno analizzato prodotti di otto diverse marche e lampadine di quattro differenti potenze (da 7 a 42 Watt), misurando i contenuti in mercurio e soprattutto quanto e come si liberavano i vapori una volta rotte le lampadine. I risultati indicano che il mercurio liquido che esce dal bulbo non deve preoccupare, perché resta ben al di sotto dei livelli considerati rischiosi per la salute umana. Più critica la quantità di vapori di mercurio rilasciati nell'aria: col tempo la lampadina rotta ne libera in dosi consistenti, in meno di mezz'ora alcune tipologie di lampadine possono emettere vapori in quantità pericolose. «Il rischio è maggiore se si rompono lampadine che non sono state usate – precisano gli autori –. I vapori di mercurio possono essere inalati, perciò questi prodotti andrebbero considerati rifiuti tossici e come tali smaltiti».

PRECAUZIONI – I dati raccolti negli Stati Uniti consigliano cautela nel maneggiare le lampadine a basso consumo: «Dovrebbero essere vendute in confezioni sicure, che ne scongiurino la rottura soprattutto al momento dell'apertura – osserva Li –. Se una lampadina si rompe bisognerebbe poi seguire qualche piccola precauzione: meglio allontanare i bambini dalla stanza e chiudere l'aria condizionata, in caso sia accesa. Subito dopo, è opportuno ventilare abbondantemente la stanza tenendo le finestre aperte per almeno un quarto d'ora; per pulire non si deve usare l'aspirapolvere, ma raccogliere dalla superficie tutti i frammenti di vetro e le particelle aiutandosi con un po' di cartone rigido e indossando i guanti di gomma. Durante la pulizia, attenzione a non inalare la polvere che eventualmente si sollevi». Poi, bisogna passare un panno umido e semmai usare un po' di nastro adesivo per portar via polveri e particelle minuscole eventualmente rimaste; quindi il tutto si deve buttare in un sacchetto di plastica resistente da chiudere con cura. Il sacco, teoricamente, andrebbe quindi smaltito come rifiuto speciale. Anche l'Health Protection Agency inglese raccomanda di seguire queste precauzioni in caso di rottura di una lampadina fluorescente, ma viene da chiedersi: chi lo fa per davvero?

 

(elena meli / corriere.it / puntodincontro)

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3 de agosto de 2011. - Se habla de ellos desde cuando, en 2009, comenzaron a desaparecer del mercado las bombillas incandescentes de 100 watts. Poco a poco, están desapareciendo también las demás, reemplazadas por focos de bajo consumo. Siempre, sin embargo, ha habido dudas acerca de ellos: de hecho, contienen pequeñas cantidades de mercurio y a muchos les ha parecido paradójico eliminar las viejas bombillas del mercado y prohibir los termómetros de mercurio, para volver obligatorio el uso de productos que también podrían ser tóxicos. Hoy en día, las dudas se reavivaron por los resultados de un estudio estadounidense disponible gratuitamente en la página web de la revista Environmental Engeneering Science.

 

(elena meli / corriere.it / puntodincontro)