Armani, un profumo
che vale cento litri d'acqua

Giorgio Armani, insieme alla Ong Green Cross International
lanciano l'iniziativa "Acqua for Life"

 

14 febbraio 2011. - «Con il profumo si può portare l’acqua e un po’ di benessere ai bambini poverissimi», parola di Giorgio Armani, promotore di una singolare iniziativa. Dal primo marzo, lo stilista promuove l’accesso all’acqua potabile a chi normalmente non ne usufruisce e, insieme con Green Cross International cerca di avvicinare al tema l’opinione pubblica. Lo fa con i suoi profumi che già nei nomi portano la parola “acqua”.

La sfida si pone l’obiettivo, attraverso “Acqua di Giò” e “Acqua di Gioia” (fragranze leader del mercato), di offrire almeno 40 milioni di litri di acqua potabile l’anno laddove scarseggia o non è accessibile.

«Partiamo subito da 15 villaggi del Ghana - illustra Elio Pacilio, presidente di Green Cross Italia - dove verranno realizzati, entro Natale, altrettanti sistemi di raccolta d’acqua (cisterne, nuovi pozzi, ma anche ripristino di pozzi già esistenti), in grado di supplire ai bisogni delle popolazioni locali per 15 anni».

Acquistare una fragranza diventa dunque un gesto di responsabilità con “Acqua for life” perché per ogni bottiglia venduta a partire dal 1 marzo e fino al 30 maggio, si contribuisce al progetto con una donazione di 100 litri d’acqua l’anno.

La sfida passa poi sul web, dove gli acquirenti possono incrementare la donazione semplicemente inserendo il codice personale indicato sulla confezione al sito www.acquaforlifechallenge.org.

Ulteriori quantità d’acqua verranno donate creando community su Facebook (all’indirizzo www.facebook.com/acquaforlife), con i commenti e i “mi Piace” degli utenti, in una sfida a quale gruppo raccoglie più litri che punta a viralizzare il movimento e a sensibilizzare l’opinione pubblica.

Principali beneficiari del progetto, spiega Pacilio, saranno i bambini, troppo spesso incaricati di procurare l’acqua per le famiglie, trascurando gli studi. Le cisterne per la raccolta dell’acqua piovana verranno costruite proprio sui tetti delle scuole, luoghi che diventeranno punti di distribuzione d’acqua e di educazione all’igiene.

 

(la stampa)

 

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