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3 dicembre 2011. - Perle, zaffiri, rubini, smeraldi e ovviamente diamanti, i migliori amici di una donna: il manuale "Conoscere i gioielli" (ed. Salani) passa in rassegna ogni genere di pietra preziosa, analizzando anche le alternative ugualmente luccicanti, ma low cost. Nel piccolo manuale, Patrizia di Carrobio, responsabile per oltre 10 anni del dipartimento gioielli nella casa d'aste Christie's, raccoglie aneddoti, consigli e piccole perle di stile per avvicinarsi all'universo dei preziosi. D.it ha sintetizzato i punti più salienti del trattato in questa mini-guida per orientarsi nel mondo dei preziosi.

1) Dove comprare. "A comprare gioielli s'impara" rassicura Patrizia che dopo l'esperienza nella casa d'aste è diventata lei stessa una commerciante di preziosi. Per imparare però è fondamentale stabilire un rapporto di fiducia con il gioielliere, seguire attivamente ogni acquisto cercando di accumulare quante più informazioni possibile. Mostrarsi curiosi e coinvolti è la migliore strategia per evitare di essere raggirati. Anche il passaparola funziona bene, purché i consigli provengano da fonti fidate. Comunque vale la pena ricordare che per un commerciante serio l'importante non è tanto l'acquisto, ma la soddisfazione ovvero che il cliente sia contento di quello che ha comprato: solo così tornerà a ripetere l'acquisto.

2) Come regalare un gioiello. Innanzitutto bisogna sfatare il mito che un gioiello regalato "brilli molto di più". La battuta viene dalla mitica diva Mae West, ma la società si è evoluta e oggi per una donna emancipata non c'è nulla di più gratificante che concedersi qualcosa di prezioso. Quando il mittente del regalo coincide con il destinatario non c'è il rischio di sbagliare, per tutte le altre occasioni la regola è: immedesimarsi. Non ostinarsi a regalare orecchini chandelier quando la fidanzata osa al massimo dei piccoli e sobri pendenti e nemmeno voler stupire con il classico bracciale tennis se la moglie adora i gioielli entici. Spostare il focus e ricordarsi quello che è ovvero un regalo e quindi per sua natura deve fare felice chi lo riceve.

3) Come scegliere brillanti e anelli di fidanzamento. Gli antichi romani, per primi, hanno scelto il dito detto "anulare" per l'anello perché si diceva che proprio lì passasse una vena che va dritta al petto. La tradizione, poi, ha consacrato il diamante come pietra simbolo di amore eterno, grazie alle sue caratteristiche di durevolezza e resistenza. Ciò detto, nessuno impedisce di adottare altre pietre per suggellare un amore, come ha fatto il principe William che ha scelto uno zaffiro (lo stesso anello che Carlo regalò a Diana) per coronare l'amore con Kate. Non sempre, infatti, i diamanti sono i migliori amici delle donne: come già detto, meglio assecondare i gusti della compagna e magari concentrarsi sulla montatura piuttosto che spendere una cifra considerevole per un diamante non del tutto gradito.

4) Come si misura un diamante. Se dopo aver vagliato tutte le alternative, la decisione ricade sulla "regina delle pietre", allora è il caso di tenere bene presente il vademecum per scegliere un diamante. Sono quattro le variabili da considerare (le famose 4 C) che determinano il prezzo di ogni pietra.

Scala di purezza del diamante
Carat (carati): è il "peso" di un diamante e definisce la sua grandezza. Ogni carato è suddiviso in 100 punti. Per esempio, un diamante da 75 punti corrisponde a 0.75 carati mentre uno da 225 punti corrisponde a 2.25 carati.

Cut (taglio): è la forma alla pietra. I più comuni sono rotondo, a goccia, cushion, a cuore, rettangolare e marquaise. Quale taglio scegliere è una questione di gusti, anche se alcuni, come quello rotondo o quello a cuore, sono più adatti alla montatura "a solitario", mentre gli altri sono perfetti per montature più composte.

Colour (colore): è una scala che misura le sfumature cromatiche della pietra e va da D (incolore ovvero il più pregiato) a Z giallo chiaro (meno pregiato).

Clarity (purezza): misura la quantità e le dimensioni delle imperfezioni nella pietra. Imparare la scala è quasi impossibile, stamparla e consultarla al bisogno è più semplice.

 

 

5) Cos'è il processo di scaldamento. Ideata negli anni Venti del Novecento e poi messa a punto e perfezionata, la tecnica del riscladamento permette di "ripulire" le pietre e rendere il colore più intenso, grazie a un passaggio in un apposito forno a temperature vulcaniche. Può essere un' ottima alternativa low cost perché il valore di una pietra scaldata si abbassa di almeno 5 volte a parità di colore-carati-purezza rispetto alla stessa pietra non trattata.

6) Smontare e trasformare: si e no. Fino a 40 anni fa era normale smontare e trasformare qualsiasi gioiello: le signore che si stufavano di portare un prezioso lo affidavano al gioielliere di fiducia e gli chiedevano di farne qualcos'altro. Oggi è diverso, ci sono sempre meno artigiani e quelli rimasti non sono propriamente economici. L'altro aspetto da considerare è quello "sentimentale": stravolgere la montatura di un anello o addirittura farlo diventare una spilla può offendere chi quel gioiello l'ha donato. Altro discorso se il prezioso viene da un'eredità, in quel caso facendo fondere l'oro o dando una nuova veste a pietre e perle non si fa torto a nessuno. Nell'eventualità invece di essersi semplicemente stufati di quel gioiello la soluzione più originale è trasformarne l'uso: infilare la spilla in un cordoncino e portarla come ciondolo; oppure unire due braccialetti e portarli come collana. Basta dare libero sfogo alla fantasia! Dal punto di vista tecnico-commerciale, infine, il consiglio è solo uno: lasciare sempre intatti i gioielli firmati (Cartier, Bulgari, Van Cleef, Tiffany...), perché smontati rimane solo il valore delle pietre quindi la quotazione complessiva si abbassa decisamente.

7) Come avviene la svalutazione di un gioiello. Il destino dei gioielli nuovi è segnato: perdere valore mano a mano che il tempo passa. Il consiglio, quindi, è di comprare preziosi per ogni buon motivo (regali, collezioni, gratificazioni) ma non per investire. Unica eccezione per i diamanti che tra tutte le pietre sono quelli che difendono meglio il loro valore. Per quelli antichi e firmati, poi, la rendita è assicurata.

 

(martina marchiorello / repubblica.it / puntodincontro)

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3 de diciembre de 2011. - Perlas, zafiros, rubíes, esmeraldas y, por supuesto, diamantes, los mejores amigos de una mujer: el manual "Conocer las joyas" (Conoscere i gioielli, ed. Salani) revisa todo tipo de piedras preciosas, analizando también de las alternativas igualmente brillantes, pero de bajo costo. En el pequeño manual, Patrizia di Carrobio, responsable durante más de 10 años del departamento de joyería de la casa de subastas Christie, recoge anécdotas, consejos y pequeños consejos de estilo para acercarse a este universo. Resumimos en esta mini-guía los puntos más destacados.

Dónde comprar. "Hay que aprender a comprar joyas" asegura Patrizia que, después de la experiencia en la casa de subastas, se ha convertido ella misma en distribuidor de piedras preciosas.

Dónde comprar. "Hay que aprender a comprar joyas" asegura Patrizia que, después de la experiencia en la casa de subastas, se ha convertido ella misma en distribuidor de piedras preciosas. Pero para aprender es fundamental establecer una relación de confianza con el joyero, siguiendo activamente cada adquisición tratando de acumular la mayor cantidad de información posible. Mostrarse curiosos e involucrados es la mejor estrategia para evitar ser engañados. Incluso el boca a boca funciona bien, siempre que las recomendaciones provengan de fuentes de confianza. Vale la pena recordar, de todas maneras, que para un comerciante lo importante no es tanto la venta, sino la satisfacción, o sea que el cliente esté contento con lo que he comprado: sólo entonces se darán más transacciones comerciales.

Cómo regalar una joya. En primer lugar, debemos disipar el mito de que una joya regalada "brilla mucho más." La frase es de la mítica diva Mae West, pero la sociedad ha evolucionado y hoy para una mujer liberada no hay nada más gratificante que disfrutar de algo valioso. Cuando el que regala coincide con el que recibe no existe el riesgo de equivocarse y, para todas las demás ocasiones, la regla es recurrir a la empatía. No hay que entercarse en regalar aretes tipo chandelier cuando la novia se atreve a lo mucho a usar modelos pequeños y sobrios y tampoco hay que querer impresionar con pulseras estilo tenis si la esposa prefiere la joyería étnica. Es necesario adaptar el enfoque y recordar lo que es un regalo que, por su propia naturaleza, tiene que hacer feliz a quien lo recibe.

Como elegir joyas y anillos de compromiso. Los antiguos romanos fueron los primeros en elegir el dedo llamado "anular" porque se decía que justo por ahí pasa una vena que va directamente al pecho. La tradición, más tarde, hizo que el diamante se considerara universalmente como un símbolo del amor eterno, gracias a su durabilidad y resistencia. Dicho esto, nadie impide elegir otras piedras para resaltar un amor, al igual que el príncipe William quien optó por un zafiro (la misma piedra que Carlos dio a Diana) para Kate. No siempre, de hecho, los diamantes son los mejores amigos de las mujeres: como ya se dijo, es mejor satisfacer los gustos de la pareja y tal vez concentrarse en la forma del anillo en lugar de gastar una suma considerable para un diamante que no necesariamente va a ser de su agrado.

Como se mide un diamante. Si después de evaluar todas las alternativas, la decisión recae en la "reina de las piedras", entonces hay que tomar en cuenta el manual para elegir un diamante. Hay cuatro variables a considerar (las famosas 4 C's) que determinan el precio de cada pieza.

Escala de pureza del diamante

Quilates (carats) es el "peso" de un diamante y define su tamaño. Cada quilate se divide en 100 puntos. Por ejemplo, un diamante de 75 puntos corresponde a 0.75 quilates y 225 puntos corresponden a 2.25 quilates.

Corte (cut) es la forma de la piedra. Las más comunes son redondas, tipo cushion, de lágrima, en forma de corazón, rectangular y marquaise. La elección es una cuestión de gusto, aunque algunas, como la redonda o la de corazón, se adaptan mejor a la estructura "solitaria", mientras que las otras son perfectas para composiciones.

Color (colour) es una escala que mide las tonalidades de la piedra y va desde D (incoloro, el más valioso) a Z amarillo claro (de menor valor).

Pureza (clarity): mide la cantidad y el tamaño de las imperfecciones de la piedra. Aprenderse la escala es casi imposible. Es más fácil imprimirla y consultarla según sea necesario.

El proceso de calentamiento. Perfeccionada en los años veinte del siglo XX, la técnica de calentamiento permite "limpiar" las piedras y hacer que el color se vea más intenso, gracias a una exposición en un horno especial a temperaturas altísimas. Puede ser una buena alternativa de bajo costo debido a que el valor de una piedra calentada cae por lo menos 5 veces para el mismo nivel de pureza-color-quilates con respecto a una piedra no tratada.

Desmontar y transformar: sí y no. Hasta hace 40 años era normal desmontar y transformar cualquier joya: las señoras que se cansaban de un accesorio se lo encargaban a su joyero de confianza y le pedían que lo convirtieran en otra cosa. Hoy es diferente: hay cada vez menos artesanos y los que quedan no son precisamente baratos. El otro aspecto a considerar es el "sentimental": distorsionar la forma de un anillo o incluso convertirlo en prendedor pueden ofender a quien les regaló la joya. Las cosas son diferentes cuando se trata de una herencia: en este caso la fusión del oro, o darle una nueva forma a las piedras y a las perlas no hace daño a nadie.

En el caso en que se hayan simplemente cansado de una joya, la mejor solución es modificar la forma en que se usa: poner el prendedor en hilo y usarlo como colgante, o unir dos pulseras y llevarlas puestas como un collar. ¡Sólo hay que dar rienda suelta a la imaginación! Desde el punto de vista técnico-comercial, por último, el consejo es sólo uno: siempre dejar intactas las joyas firmadas (Cartier, Bulgari, Van Cleef, Tiffany ...), dado que al desarmarlas sólo queda el valor de las piedras por lo que el precio total disminuye significativamente.

Como se devalua una joya. El destino de la joyería nueva está marcado: pierde valor a medida que pasa el tiempo. El consejo, por lo tanto, es comprar objetos nuevos por cualquier motivo (regalos, colecciones, reconocimientos), pero no como inversión. La única excepción son los diamantes que, entre todas las piedras, son los que mejor defienden su valor. En el caso de los diamantes antiguos y firmados la renta está garantizada.

 

(martina marchiorello / repubblica.it / puntodincontro)