L'italiano vince una battaglia
Nelle guerra europea delle lingue, insieme alla nostra lingua,
farą un passo avanti anche lo spagnolo.

25 novembre 2008. - Nelle guerra europea delle lingue, l'italiano ha vinto una battaglia. E infatti la Corte di giustizia del Lussemburgo ha annullato la decisione della Commissione UE, quella che stabiliva di pubblicare i bandi per i posti di inquadramento superiore soltanto in tedesco, francese e inglese.

D'ora in poi, dunque, l'italiano torna ufficialmente alla pari con le altre (insieme alla nostra lingua, presumibilmente farą un passo avanti anche lo spagnolo). Cantano vittoria per il successo del ricorso il Ministro degli Esteri Franco Frattini e quello delle Politiche europee Andrea Ronchi, ma tutto il Governo segna un punto a suo favore dopo aver fatto «della difesa dell'italiano in Europa un obiettivo prioritario, chiedendo a tutti i Ministri di disertare le riunioni quando non sia previsto l'interpretariato attivo e passivo in italiano o non sia disponibile la documentazione tradotta».

Al di lą della disputa europea si pone una questione, oltre che linguistica, di prestigio internazionale e di politica culturale in genere. L'esclusione dalla comunicazione ufficiale della UE, se fosse stata confermata, avrebbe rappresentato infatti un danno oggettivo non solo per i candidati italiani ai «posti di inquadramento superiore» ma anche - con effetto a cascata - nella pubblicazione dei bandi e dei brevetti europei, per non parlare della riduzione nel numero dei traduttori in italiano. La pietra dello scandalo risale allo scorso anno, quando il sito Internet dedicato all'anniversario del Trattato di Roma, paradossalmente, era stato concepito in varie lingue escludendo l'italiano: la reazione d'orgoglio conseguente ha messo in moto un piccolo terremoto.

Ora la svolta c'č stata, ma la guerra continua.

 

    SERVIZIO DEL TG1 DI GIOVEDģ 20 NOVEMBRE 2008

 

(La Dante.it)