22 luglio 2008. - Si svolgerà presso la sala auditorium del Consolato Generale d'Italia a Houston, in Texas, l'8 Novembre 2008, la quarta conferenza "Ricercatori Italiani nel Mondo; Passato, Presente e Futuro". Organizzata dal Comites (Comitato degli italiani residenti all'estero) di Houston in collaborazione con il gruppo scientifico Prometeo Network e con il patrocinio del Consolato Generale d`Italia a Houston. La conferenza è aperta a tutti i ricercatori italiani e italo-americani che lavorano all'estero nei più diversi campi di ricerca, dalla medicina alla tecnologia, dalla fisica alla ingegneria, e vuole essere un momento di incontro e di scambio di idee fra i ricercatori e la comunità italiana e italo-americana ed infatti l'evento sarà aperto al pubblico.

Vincenzo Arcobelli, presidente del Comites di Houston, ha spiegato che la conferenza di novembre è nata per "dare continuità ad una manifestazione giunta ormai alla sua quarta edizione. È partita da Dallas - ha aggiunto - sempre su iniziativa di questo Comites, mantenendo inalterato il suo spirito di unire personalità attive nel campo della ricerca che spazia dall'ambito medico a quello fisico a quello dell'ingegneria, acc.". Arcobelli ha sottolineato con orgoglio che fra gli ospiti delle passate edizioni vi è stato anche l'astronauta Paolo Nespoli.

Gli scopi sono molteplici e rispecchiano le due anime che hanno permesso la realizzazione di questo evento. Da una parte il Comites, organismo dedicato agli italiani residenti all'estero, che opera per migliorare la vita di chi vive in un Paese adottivo. Per Arcobelli, quindi, questa conferenza è "un momento di incontro dove vari professionisti si conoscono. E' una dimostrazione alla comunità che la nostra emigrazione non è più composta dalle stesse persone di un tempo, dai classici ristoratori per esempio, ma che ora ci sono anche grandi scienziati e ricercatori". Questo ovviamente non vuole essere una critica alla vecchia generazione di emigranti, ma la presa di coscienza da parte di un organismo che dall'emigrazione trae la sua ragion d'essere, che ora chi si trasferisce all'estero ha aspettative, problemi e visioni diverse da quelle di tempo addietro.

Vi è però un aspetto più ‘tecnico' di questo evento, che si allontana dal mondo dell'emigrazione in senso stretto per abbracciare quello della ricerca e deriva dalla seconda anima, ovvero Prometeo Network. Durante la conferenza verranno infatti presentati degli estratti di lavori che saranno poi inclusi in una pubblicazione ufficiale e posti sul sito web del Comites e di Prometeo Network. La conferenza sarà aperta anche alle ditte Italiane che sponsorizzano e beneficiano della ricerca dei nostri connazionali. Questo risponde quindi ad un altro obiettivo, come spiegato da Arcobelli, ovvero "dare visibilità ed un riconoscimento a quei professionisti che con grande impegno lavorano all'estero. Farli conoscere alla comunità italiana ed italo-americana". Una parte scientifica quindi, che funge da importante vetrina per i ricercatori. Questo, per altro, è proprio uno dei principali obiettivi della rete Prometeo Network, che sarà la responsabile della selezione dei vari estratti che saranno presentati.

Lontano dall'essere una generica discussione sui problemi della ricerca in Italia, sulla fuga dei cervelli e temi analoghi, la conferenza avrà quindi un orientamento più pragmatico. Vi sarà poi una "parte tecnico-divulgativa più generale", ha spiegato il presidente del Comites. "Alla fine della conferenza - ha precisato - si raccoglieranno le varie proposte dei partecipanti con l'ottica di preparare un documento da inviare alle istituzioni quali il Ministero degli Affari Esteri ed altre, per suggerire eventuali miglioramenti da apportare al settore della ricerca". Il documento non sarà una raccolta di lamentele, ma, ha assicurato Arcobelli, raccoglierà "suggerimenti positivi, che intendono apportare dei miglioramenti". Questo comunque, "sarà fatto solamente al termine della conferenza", i cui veri obiettivi sono quelli descritti in precedenza oltre che quello di "fare un monitoraggio sul numero dei ricercatori italiani che lavorano negli Stati Uniti".

(News ITALIA PRESS)