Marino e l'election day
Marino (PD) sull'election day: da Zacchera (PDL) mi aspetterei la

richiesta di accorpamento che garantirebbe i Comites per 335 anni!.

"Mi sorprende che l'On. Eugenio Marino, persona che ho incontrato a Città del Messico e che so sempre attento a proposte di progetti intelligenti per gli italiani all'estero, in questa circostanza abbia dimenticato che gli italiani "extracomunitari" (residenti cioè in Paesi non Europei) non hanno diritto a partecipare alle elezioni amministrative ed europee e quindi se venisse accolta la sua proposta rimarrebbero esclusi dalla partecipazione al referendum e ciò sarebbe veramente molto grave. Bisognava pensarci prima...per fare la proposta di accorpare all'estero referendum ed elezioni del Comites. Punto d'Incontro non ha mai preso posizione a favore di nessuno dei Gruppi di Maggioranza e di Opposizione. Ha però sempre seguito con speciale attenzione le proposte degli uni e degli altri nei confronti degli Italiani nel Mondo difendendo i nostri diritti ed esigendo di non essere usati come strumenti di propaganda.

Invece di perdere il tempo in polemiche assurde e improduttive chiediamo a Maggioranza ed Opposizione di consultarci e di chiedere il nostro parere in merito alle leggi di riforma del COMITES E DEL CGIE. Crediamo di avere diritto a far sentire la nostra voce".

 

Giovanni Capirossi


18 marzo 2009. - Il 9 ottobre scorso, in un Odg approvato dalla Commissione Esteri della Camera, l’on. Marco Zacchera chiedeva al Governo di rinviare le elezioni dei Comites e del CGIE perché "la situazione economica era difficile", per cui, a suo parere, era meglio "votare l’anno successivo". "I soldi risparmiati per le elezioni", sosteneva ancora l’on. Zacchera, dovevano essere "girati ai fondi per le comunità italiane nel mondo".

Tale Odg, approvato dai soli esponenti della maggioranza, fu giudicato dai deputati del PD come "un atto gravissimo di rinuncia alla difesa degli interessi delle nostre comunità". I Democratici aggiungevano, giustamente, che fa venire "i brividi leggere che quando i soldi sono pochi la prima cosa da fare è risparmiare sull’esercizio della democrazia".

Inoltre, i deputati del PD sottolineavano come in rapporto ai tagli di più di 140 milioni di euro operati dal Governo verso gli italiani all’estero e i 400 decurtati dal capitolo per la cooperazione, diventava "risibile la pretesa di metterci, come si suol dire, una pezza con i 7 milioni dei rinnovi elettorali".

Ma per l’on. Zacchera anche 7 milioni erano utili per gli italiani all’estero. E ci mancherebbe!

In virtù di questo ragionamento, però, oggi mi aspetterei un nuovo e vibrante Odg dell’on. Zacchera con il quale si chiede al Governo, sempre per esigenze di risparmio (soprattutto in tempi di grave crisi economica) e di investimento anche verso gli italiani all’estero, di accorpare le elezioni referendarie a quelle europee e amministrative nell’election day del prossimo 6-7 giugno.

È stato infatti calcolato che se queste elezioni si svolgessero in giorni diversi lo Stato italiano dovrebbe spendere circa 460 milioni di euro in più rispetto a quanti ne spenderebbe se si votasse in un’unica tornata. Ma facciamo un po’ di conti. Le elezioni dei Comites sarebbero costate allo Stato 7 milioni di euro. Il referendum (che in ogni caso si dovrà tenere) costerebbe 400 milioni di euro se fatto in un giorno diverso dal 6-7 giugno.

Accorpando le consultazioni, invece, grazie all’Odg che l’on. Zacchera dovrebbe presentare in coerenza con le preoccupazioni già palesate in passato (Odg che anche i deputati del PD non potrebbero che sostenere), si potrebbero assicurare altre 65 tornate elettorali per i Comites con i soldi risparmiati in un solo giorno.

Se poi consideriamo che le elezioni per i Comites si svolgono una volta ogni 5 anni, ci assicureremmo la democrazia tra gli italiani all’estero per i prossimi 335 anni, cioè fino alle elezioni del 2344.

Tutto questo grazie a un semplice Odg. Onorevole Zacchera, si può sperare di leggere quanto prima di questa sua iniziativa?

(eugenio marino*\aise)

* Coordinamento nazionale PD all’estero

3 febbraio