Cin cin Italia!
Il brindisi USA di Mr Caputo

Da Palermo a New York per promuovere l'Italian Style. Scampato alla tragedia
delle Torri Gemelle, ha fatto conoscere e apprezzare il vino tricolore agli americani.

Lucio Caputo.15 gennaio 2010. - Scegliere quali titoli, riconoscimenti e meriti citare tra gli infiniti che riguardano Lucio Caputo, è un’impresa impossibile: Presidente dell’International Trade Center di New York creata nel 1982 per migliorare l’immagine dell’Italia negli USA ed incrementare gli scambi tra i due Paesi; Presidente dell’Italian Wine & Food Institute, fondato nel 1984 per promuovere i vini ed i prodotti alimentari italiani; fondatore e Presidente del GEI (Gruppo Esponenti Italiani) che raggruppa gli enti e le principali aziende italiane negli Stati Uniti. E dobbiamo fermarci qui.

Nel 1967 è stato il più giovane funzionario italiano con il compito di dirigere un ufficio commerciale all’estero, a New York, per la precisione.

Alle spalle, già una forte esperienza in un mercato non certo semplice, quello di Hong Kong.

Pensare, come ha raccontato a Segni e sogni dell’emigrazione di Tiziana Grassi e Catia Monacelli (Eurilink), che l’impatto con la Grande Mela non è stato dei più felici: “Ricordo che con mia moglie siamo rimasti in albergo diversi giorni senza disfare le valigie, con il pensiero di ripartire”.

Lucio Caputo, nato a Monreale (Palermo), ha speso una vita per promuovere eventi all’insegna dell’Italian Style nelle maggiori città statunitensi. Innegabile il suo contributo all’affermazione del prodotto italiano con tutto quello che di positivo questo comporta in termini di immagine e anche di “numeri”: grazie alla sua attività, tanto per fare un esempio, le esportazioni di vini sono passate dai 362 mila ettolitri del 1974 agli oltre 2,4 milioni del 1982, con un incremento del 565% e la soddisfazione di aver strappato lo scettro alla concorrente di sempre, la Francia. Per citare dati più recenti, lo scorso anno le importazioni di vini hanno registrato un valore di 822.3 milioni di dollari, trend favorevole anche per gli spumanti: rigorosamente italiani.

Ma l’impegno di Caputo va oltre il successo che si misura in dollari: grazie al GEI, ha contribuito alla creazione di una scuola di italiano a New York, istituito borse di studio e promosso il cinema italiano. Il ruolo di Caputo per la consacrazione dei nostri prodotti ha ottenuto i suoi crismi nel 2002 quando ha ricevuto dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi l’onorificenza di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana proprio “in segno di riconoscimento e di apprezzamento per l’opera svolta in favore dell’Italia”.

Tra i suoi ricordi non può mancare quello legato all’11 settembre, la data che ha cambiato la storia del mondo. “Con la presidenza dell’Italian Wine & Food Institute sono tornato al World Trade Center, all’89° piano della Torre numero 1, proprio dove si sarebbe schiantato uno dei due aerei. Fortunatamente, alla fine degli anni novanta, per effettuare alcuni lavori l’ufficio era stato spostato al 78° piano. E l’11 settembre mi trovavo proprio lì, al 78° piano della Torre Nord”. Lucio Caputo è riuscito a salvarsi grazie al suo sangue freddo, alla prontezza: una torcia e poi giù, per le scale che non finivano mai, insieme a tanti altri che cercavano di difendere la vita senza neanche il tempo di chiedersi cosa fosse accaduto. Un’ora… poi la salvezza. “Trenta secondi dopo essere uscito il grattacielo è crollato alle mie spalle”. E per Caputo l’imperativo è: ricominciare. Altro ufficio e stesso impegno all’insegna dell’Italian Style.

Tra i prossimi eventi, il Gala Italia 2010, la grande manifestazione organizzata dall’Italian Wine & Food Institute che si terrà il 25 febbraio a New York e il 1 marzo a Los Angeles, con Simona Ventura come madrina. “Sarà un’edizione speciale, perché segna il traguardo di 25 anni di attività dedicati alla promozione dell’eccellenza italiana: vino, gastronomia, arte, moda, musica e design, e che accenderà i riflettori sul meglio che l’Italia è in grado di offrire al mondo”. Al di là dei commenti che altri possono fare sulla sua vita, qual è il primo pensiero di Lucio Caputo sul suo trascorso negli Stati Uniti? “Dopo 30 anni, avverto l’orgoglio di aver dato un forte impulso alla promozione dei prodotti italiani, un risultato che oggi coinvolge l'immagine di tutto il paese”.

 

Giovanna Chiarilli – IL PUNTO