8 gennaio 2007. - Il lusso prepara affari d'oro per il 2007. E lo stesso vale per il made in Italy, dal momento che nella classifica dei primi 100 gruppi al mondo della moda e del lusso, elaborata dalla Pambianco Strategie di Impresa, 25 sono italiani. Certo, le dimensioni non sono quelle dei concorrenti francesi, capeggiati dal gigante Lvmh (oltre 14 miliardi il fatturato nel 2005) o svizzeri come Richemont, con 4,3 miliardi, ma nella top ten della moda italiana c'è chi realizza ricavi ben superiori al miliardo, come Valentino e Armani. E parla italiano anche un colosso da oltre 4 miliardi di fatturato come Luxottica, leader mondiale dell'occhialeria, che ha recentemente siglato un accordo decennale con Tiffany, simbolo indiscusso del lusso internazionale. Oltreconfine ci sono giganti sempre alla ricerca di firme da aggiungere al loro forziere. Come è accaduto con Gucci, da tempo di proprietà del gruppo francese Ppr e che il mercato ritiene non sia destinata a rimanere isolata. Una battuta di Pinault sull'interesse per il made in Italy è bastata a far volare i titoli di quelle che, al di là delle smentite delle famiglie proprietarie, sono considerate le possibili prede: Bulgari e Valentino. E non a caso Ppr ha acquisito l'1,5% del capitale di un simbolo del design italiano, Poltrona Frau, matricola di successo lo scorso novembre.

Passando a un'altra eccellenza italiana, il turismo, l'Italia si colloca al terzo posto del Country Brand Index, la classifica internazionale del brand turistico stilata ogni anno dalla società internazionale Futurebrand, che si occupa di sviluppo e strategie di marca in tutto il mondo. Il nostro Paese è dunque fra i primi, dietro soltanto all'Australia e agli Stati Uniti, quando si parla di far sognare e viaggiare l'immaginazione di turisti o potenziali viaggiatori nel mondo. Il terzo posto assegnato all'Italia deriva principalmente "Dalla sua autenticità, la sua storia, la sua cultura e la promozione del Made in Italy a tavola, sempre apprezzate all'estero". Ma gli analisti di Futurebrand annotano anche che la promozione del turismo italiano necessita di un approccio strutturato di marketing e comunicazione per aumentare e affermare i punti di forza e per meglio enfatizzare quelli attualmente riconosciuti tali. L'indagine, svolta per analizzare ed evidenziare le potenzialità dei singoli Paesi nel creare e attrarre turismo, vede inoltre l'Italia come primo Paese europeo davanti a Francia, Grecia e Regno Unito, e primo Paese in assoluto per il turismo eno-gastronomico.

E a proposito di eno-gastronomia, lo spumante italiano ha raggiunto cifre da record negli Stati Uniti, dove, afferma la Coldiretti, "bagna" quasi un terzo (30%) dei brindisi americani con bollicine straniere, una percentuale che si sta avvicinando a quella degli storici concorrenti francesi (44%). Secondo i dati dell'Italian Food & Wine Institute relative alle esportazioni in Usa nei primi dieci mesi del 2006, in vista del Capodanno sono state registrate notevoli performance per lo spumante Made in Italy. A fine anno è stato stimato che le esportazioni di spumante italiano in America hanno raggiunto le 15 milioni di bottiglie, che rappresenta il secondo mercato delle bollicine nostrane dopo la Germania. Un aumento delle esportazioni del 6,9% in valore anche per il vino Made in Italy e la concreta possibilità di raggiungere a fine anno per la prima volta un valore di un miliardo di dollari, anche grazie all'effetto traino della vittoria dei Mondiali di calcio. Si tratta di una conferma del valore del marchio Italia sul mercato internazionale, dove secondo il Nation Brand Index di Simon Anholt conquista il terzo posto proprio per l'ottima cucina, il bellissimo paesaggio e la cordialità che un prodotto come il vino riesce ad esprimere tutti insieme.

Il caffe' Illy e' ormai una griffe simbolo del Made in Italy, al pari di Gucci. Lo sostiene il New York Times, descrivendo la strategia per lo sbarco negli Usa della societa' guidata da Alessandro Illy, che punta ad aprire nei prossimi cinque anni cinquecento nuovi punti vendita "Espressamente": vere e proprie boutique di moda per gli amanti dell'espresso italiano. Illy vende il suo caffe' "Come Gucci le sue borse", scrive il Nyt, "Al top del mercato", creando accessori firmati da artisti contemporanei di grido come Jeff Koons e James Rosenquist.

Il Parmigiano Reggiano di montagna e la Fontina d'Alpeggio della Valle d'Aosta sono stati nel 2006 le 'star televisive' dei formaggi italiani; Gerardo Beneyton, presidente di Caseus Montanus -Centro Internazionale di Ricerca e Valorizzazione dei prodotti lattieri caseari di montagna- è stato uno dei personaggi più presenti nelle trasmissioni televisive che si sono occupate delle eccellenze agroalimentari dell'Italia. Il tutto emerge da una ricerca condotta dall'Agenzia di Comunicazione per le produzioni tipiche di Reggio Emilia e diffusa da Caseus Montanus. Nel manifestare soddisfazione per gli esiti della ricerca coordinata da Gabriele Arlotti, Gerardo Beneyton ha sottolineato che "Parte del merito di tanta attenzione da parte degli organi di informazione è determinata dalla sinergia che Caseus Montanus ha avviato da due anni con Buonitalia, la società creata dal Ministero dell'agricoltura per promuovere nel mondo le eccellenze agroalimentari italiane, in particolare il Parmiggiano Reggiano, la Fontina, il Pecorino Sardo ed il Lardo d'Arnad, che lo scorso anno sono stati protagonisti, in abbinamento con la Ferrari, nei più importi Saloni dell'Automobile del mondo per il Made in Italy".

Tra le varie iniziatevie delle CCIA che vanno sulle piazze estere, Paviamostre, l'Azienda Speciale della Camera di Commercio di Pavia istituita nel 1985 per la promozione ed organizzazione di attività fieristico-espositive, ha recentemente organizzato, in collaborazione con la Regione Lombardia e il Centro Estero della Camera, una spedizione in Svezia e in Danimarca di aziende locali specializzate nel settore eno-agroalimentare. Nell'ambito invece delle manifestazioni dove si sono mostrati i prodotti italiani meno "classici", l'Azienda Speciale della Camera di Commercio di Imperia Riviera dei Fiori e Ucflor – Mercato dei Fiori di Sanremo hanno preso parte alle dimostrazioni di composizione floreale che si sono svolte a dicembre a Mosca, presso i magazzini di importanti importatori di fiori e fronde. Il mercato russo è, infatti, tradizionalmente un gran consumatore di fiori che utilizza in ogni occasione, dal semplice atto di omaggio alla ricorrenza speciale e quindi rappresenta uno dei Paesi potenzialmente più interessanti per il commercio floricolo proveniente dal nostro territorio.

Infine, per la prima volta, la prestigiosa rivista americana Harvard Business Review ha voluto rendere omaggio ai successi del nostro sistema-design, pubblicando un articolo a firma di un docente di un ateneo italiano, Roberto Verganti, ordinario di Gestione dell'innovazione al Politecnico di Milano, in cui vengono analizzati i segreti ed i successi del management italiano.

 

Da News Italia Press