Portofino ... a Dubai
Lo Sceicco Manea Bin Hasher Al Maktoum
ricostruirà per intero il borgo ligure nel Golfo Persico.

5 marzo 2009. - È da sempre considerata terra di sogni e opportunità, un luogo magico dove la fantasia spesso si concretizza in realtà. Dubai è l'"El Dorado" del Medio Oriente, la culla di imprenditori coraggiosi, architetti folli e sceicchi milionari. E proprio da uno sceicco, Manea Bin Hasher Al Maktoum di Dubai, arriva l'ultima grande "provocazione" messa in atto in questo Emirato arabo: la ricostruzione nei minimi dettagli in terra araba di Portofino, perla della Liguria.

Il progetto è ambizioso e particolare: nelle intenzioni infatti si vuole non solo ricreare suggestioni ambientali e bellezze architettoniche del Comune ligure, ma anche offrire la possibilità di concreti scambi culturali tra Italia e Dubai, con il coinvolgimento di molte aziende italiane nel progetto, nonché di artigiani e ristoratori portofinesi ai quali sarà data l'opportunità di avere degli spazi nella nuova Portofino araba. "L'intenzione dello Sceicco - aveva spiegato alcuni mesi fa alla stampa l'avv. Giovanni Battista Martelli, Advisor legale unico dello Sceicco - è di portare a Dubai le atmosfere e persino alcune delle persone che animano Portofino, una grande opportunità per diverse aziende italiane. Un progetto che insomma non vuole creare un doppio di plastica, ma un'area dedicata ad un angolo bellissimo d'Italia, un vero e proprio omaggio".

Già esistono dei "cloni" di Portofino nel mondo, come ad esempio ad Orlando e Las Vegas, ma si tratta di piccole riproduzioni in stile parco giochi. A Dubai il progetto è diverso, poiché presta molta attenzione agli aspetti culturali e al diretto coinvolgimento degli italiani. Accanto a Portofino è prevista la realizzazione anche di Saint Tropez e Port Grimaud.

La notizia è oramai ufficiale, riportata anche dal Secolo XIX, il quotidiano di Genova, che ha parlato di 1300 milioni di investimento, 35mila abitanti previsti e 3 anni di tempo per la realizzazione. Ulteriore conferma giunge anche dal sindaco di Portofino, che non nasconde il suo entusiasmo per il progetto di Dubai. "Più di un anno fa - ha detto Giorgio Devoto, sindaco di Portofino - c'è stato il primo incontro sul tema, poi nel tempo parlando il progetto è andato avanti.

Lo sceicco di Dubai mi scrisse una lettera che mi colpì molto per il sentimento di umanità e rispetto che esprimeva nei confronti dei portofinesi. Adesso la notizia della ricostruzione di Portofino a Dubai è quasi ufficiale, ma solo entro il prossimo mese ne potremo dare conferma". Ma perché uno sceicco arabo dovrebbe essere interessato a ricreare il borgo ligure nella penisola araba? "Perché Portofino - spiega Devoto - è rimasto un paese genuino, la sua gente e la sua cultura sono semplici e qui si tiene molto alle nostre tradizioni. Lo sceicco è rimasto talmente colpito da questi aspetti che il 23 aprile ha deciso di prendere parte persino alla festa del patrono San Giorgio.

Come Comune parteciperemo alla costruzione. A coordinare i lavori sarà Giorgio Recchi attraverso un'impresa di costruzione italiana, ma anche gli uffici tecnici del Comune e molte persone di Portofino parteciperanno al progetto. Ci sarà un rientro economico per ristoratori, artigiani e imprese che si impegneranno nella ricostruzione di Portofino, e noi ci assicureremo che per i primi anni nessuno debba spendere soldi per l'affitto di locali o negozi. È un progetto umano e di fratellanza dei popoli, siamo tutti cittadini del mondo. Ci sarà più serenità solo quando tutti ci capiremo, quando parleremo tutti la stessa lingua. L'obiettivo del progetto è quello di unire due popoli nel rispetto reciproco".

Tuttavia c'è chi qualche dubbio sulla concretezza del progetto lo pone. Alla luce della crisi economica, quando ovunque si presta grande attenzione nel limitare spese e costi dei progetti internazionali, colpisce il fatto che qualcuno sia ancora disposto a tirare fuori molti soldi per realizzare un luogo di ricreazione, magia e stupore, sia pure esso uno Sceicco. "La notizia della realizzazione di una Portofino a Dubai mi sorprende - Francesco Alfonsi, direttore dell'Ice di Dubai - perché tutti i progetti futuri più sorprendenti sono stati accantonati a causa del generale contenimento della liquidità. Tra di essi "The World", la realizzazione di 300 isole composte per formare l'intero planisfero terrestre e messe in vendita e "Dubailand", il più grande parco di divertimenti del mondo.

Anche l'idea della ricostruzione di Portofino avrebbe una funzione ricreativa, per questo mi sembra un'ipotesi remota. È più concreto che si vada avanti con l'esistente, con i progetti già in atto senza realizzarne di nuovi. La crisi economica ha toccato anche Dubai, anche se in misura minore rispetto ad altre nazioni. Per quest'anno è prevista una crescita economica del 3,1%, meglio rispetto al -1% previsto per l'Italia ma molto lontano da quella a due cifre registrata solo un anno fa. A testimonianza della crisi basti pensare che a Dubai sono in atto tre fiere internazionali di rilievo: nautica, florovivaismo e arredo per ufficio. Alle prime due partecipa anche l'Italia, ma all'ultima c'è stato il vuoto di visitatori".

In ogni caso è ancora troppo presto per sapere se i turisti di tutto il mondo potranno godere in breve tempo delle bellezze di Portofino in terra araba e, soprattutto, se la crisi economica che attanaglia il pianeta costringerà i portofinesi e i lavoratori arabi a rimandare l'inizio dei lavori di ricostruzione minuta del borgo ligure a Dubai.

 

(News ITALIA Press)
 

3 febbraio