Conclusa la due giorni del gruppo di lavoro ad hoc sull'associazionismo
Il Segretario Generale: "Una realtà non omogenea con punte
avanzate fra le raltà giovanili".

2 giugno 2008. - "Senza l'impegno dell'associazionismo degli e per gli italiani all'estero gli obiettivi finora raggiunti, in termini di diritti e di rappresentanza degli interessi politici culturali e civili, sarebbero rimasti, per le comunità oltreconfine, pura utopia !"

Ne è consapevole il Segretario Generale del CGIE, Elio Carozza, che ha tenacemente voluto la nascita del Gruppo di lavoro ad hoc, al quale ha portato il suo saluto il Sottosegretario agli Affari Esteri con delega per gli Italiani all'estero, Sen. Alfredo Mantica, al suo primo incontro con il mondo dell'emigrazione italiana.

Ne sono convinti i partecipanti ed i convenuti che hanno preso parte al primo incontro del Gruppo, promosso dal Consiglio Generale degli Italiani all'Estero, dalla Consulta Nazionale dell'emigrazione agli Assessorati e Consulte regionali di settore, ai sodalizi, ai Parlamentari eletti nella Circoscrizione Estero..., che hanno definito l'associazionismo "cuore delle comunità italiane nel mondo".

E che tale sia stato, ed in parte lo sia ancora lo hanno affermato tutti, anche se viene spesso diversamente declinato, a secondo della sua origine (nazionale italiano, regionale, campanilistico, di puro solidarismo o con finalità di tipo formativo, economico, ludico) o delle peculiarita' del Paese, quando non del contesto culturale, politico, economico. Ed ancora, emanazione di istituzioni, partiti, sindacati, patronati ed organismi vari....Fino a divenire espressione di liste civiche in Parlamento

"Un contesto quanto mai variegato nei suoi obiettivi, strategie, metodi, strumenti che coinvolge ben 5.944 associazioni, con oltre un milione e mezzo di iscritti", ricorda il Segretario Generale del CGIE, Elio Carozza, di cui numerose nate negli ultimi decenni. 70 in cinque anni nella sola Francia e nella maggior parte dei casi si tratta di associazioni sorte per iniziativa di giovani di origine italiana.

Altro elemento che la riunione ha contribuito a sfatare: il dato ricorrente della obsolescenza del mondo associazionistico italiano all'estero e della sua conseguente crisi. La vastita' del contesto, la sua disomogeneita', la sua costante evoluzione - è stato rilevato a piu' riprese - non permette di trarre delle valutazioni oggettive . Occorrerebbe un'analisi approfondita e prima ancora un vero e proprio censimento. Tuttavia a cosa servirebbe?

La realtà dell'associazionismo si dimostra ancora essenziale nel collegamento fra le comunità all'estero e l'Italia e nel contesto mondiale, ma anche in quello locale. E' strumento di aggregazione , di promozione e sostegno dell'italianità. Rappresenta, pertanto, una strategia valida anche per il futuro. "E di futuro ce n'è parecchio, soprattutto se guardiamo alle giovani generazioni di origine italiana. Anche se talvolta, da parte loro, avviene una semplice riproposizione di clichè e stereotipi. "Si tratta, dunque, di cogliere gli aspetti innovativi che in molti casi queste esperienze presentano. Una per tutti: "la valorizzazione della interculturalita' per offrire piu' adeguate risposte alle nuove esigenze degli italiani all'estero" afferma l'esponente del CGIE.

Infine, l'impegno in termini di investimenti. "Un argomento nuovo sul piano nazionale per il mondo dell'emigrazione italiana all'estero" tiene a precisare Carozza, sottolineando l'impegno solidaristico e basato sul piu' totale volontariato dei diversi soggetti (Comites, CGIE, Associazioni) presenti in questo mondo.

Molte le ipotesi di lavoro in quest'ambito: dalla modifica della legge 383 sulle associazioni di promozione sociale, all'intervento unitario da parte del coordinamento Stato/Regioni, dai corsi di formazione per leadership dell'associazionismo, al sostegno alla nascita dell'associazionismo giovanile....

"L'Italia - proprio in questo momento storico - conclude il Segretario Generale del CGIE - non può rischiare la perdita del collegamento con le sue comunità all'estero, che passa sostanziamente attraverso la rete dell'associazionismo. E' interesse del Paese non disperdere un importante patrimonio di conoscenze e di esperienze, di cui le giovani generazioni di origine italiana rappresentano la punta piu' avanzata. Spero bene che almeno gli addetti ai lavori lo comprendano! Per questo motivo abbiamo deciso di riflettere attentamente su quanto emerso nel corso di questa due giorni di lavoro, prima di presentare un documento conclusivo in materia".

 

(News Italia Press)