McDonald’s speaks Italian

La catena di fast-food più grande del mondo lancia il McItaly,
il primo panino interamente tracciabile con carne nazionale, olio d'oliva e bresaola.

1 febbraio 2010. - Sì, avete letto bene! “McDonald’s speaks Italian” è l’eloquente slogan con cui è stato lanciato il McItaly, la nuova linea 100% Made in Italy, con carne nazionale, appunto, olio extra vergine e prodotti certificati come l'Asiago Dop e la Bresaola della Valtellina Igp.

“Questo è il primo panino interamente tracciabile” è stata l’affermazione entusiasta del ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia. Il quale, con tanto di grembiule e addentando il panino, davanti a telecamere e fotografi, è diventato il testimonial ufficiale della nuova di linea di hamburger tutta italiana.

“Questo nuovo panino – ha continuato Zaia – ha grandi ambizioni, a partire da quello di movimentare mille tonnellate di nostri prodotti in un mese per un controvalore di 3,5 miliardi di euro. Inoltre, rappresenta l’occasione per i contadini italiani per immettere i loro prodotti in un nuovo segmento del mercato”. Secondo McDonald’s Italia, si prevede di vendere 3,5 milioni di panini McItaly in solo sette settimane. Business is business, direbbero gli americani.

Ma il ministro è andato oltre agli affari, quando ha sostenuto di volerne fare “un marchio internazionale che arrivi ai consumatori di Parigi come a Shanghai. Vogliamo globalizzare il gusto italiano, dando una svolta identitaria alla nostra agricoltura”. Parole che farebbero inorridire non solo tutta Slow Food (coi suoi principi di territorialità e qualità dei prodotti e di diversità e unicità nel gusto), ma anche moltissimi italiani che, come scrive il quotidiano inglese The Guardian, legano il proprio senso di identità al cibo.

Ma non soltanto in quello della propria regione di origine, ma anche quello della propria città, del proprio “paesino”, della propria tradizione culinaria casalinga. Il piacere e il gusto, secondo Matthew Forth, critico gastronomico del Guardian, sta proprio in questa diversità. E non in quella omogeneità e uniformità di sapore e di gusto che è incarnata nel McDonald’s.

Il ministro Zaia, dal canto suo, è convinto che questa operazione possa diventare “un messaggio alle nuove generazioni che potranno così avere una memoria gustativa di impronta italiana”. L'iniziativa potrebbe sostenere anche l’esportazione dei prodotti tipici italiani, grazie alla possibilità di proporre queste ricette nei McDonald’s all’estero. Il caso più significativo è quello del Parmigiano Reggiano Dop, che a partire da gennaio 2010 sarà proposto nei McDonald’s in Francia, per un totale di 150 tonnellate di prodotto esportate.

Asiago Dop e Bresaola della Valtellina Igp avranno in futuro la stessa fortuna? Forse soltanto oltre confine. Gli italiani, infatti, secondo i dati globali del sito Web NationMaster.com, continuano a essere soltanto al decimo posto nella classifica dei Paesi che scelgono hamburger e patatine. Come a dire che al “ragù di mammà” non si rinuncia facilmente.
 

(Ilaria Solaini / Corriere d'Italia)

 

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