Spy story, è il momento della verità

A Parigi riunione della Fia
per processare la McLaren

25 luglio 2007. - La «spy story» che ha riempito colonne e colonne di giornali specializzati e non sta per avere una prima conclusione. È prevista per domani, giovedì 26 luglio, una riunione straordinaria del Consiglio Mondiale della Fia per ascoltare Ferrari e McLaren coinvolte in una brutta storia di spionaggio industriale ai danni della Scuderia del Cavallino rampante. Protagonisti di questa vicenda sono un dipendente della Ferrari, Nigel Stepney ed uno della McLaren, Mike Coughlan.

Secondo il Team di Maranello, il primo avrebbe sottratto disegni e materiale tecnico riguardante la F2007, la monoposto che Massa ed Alonso utilizzano in questa stagione di F.1 e li avrebbe forniti a Coughlan nel mese di marzo. Si tratterebbe di 780 pagine che poi lo «sprovveduto» progettista del team di Woking avrebbe fatto fotocopiare in un negozio della località del Surrey, scatendando la curiosità del titolare che vista la mole di fogli e soprattutto il marchio del cavallino su ognuno di essi si è insospettito ed ha chiesto lumi proprio alla squadra modenese. Da lì, sarebbero partite le indagini da parte della scuderia di Maranello per scoprire l’impiegato infedele che aveva trafugato tali dati, riconosciuto poi proprio in Nigel Stepney.

Il tecnico inglese, in quel momento era in vacanza ai Caraibi e non è stato sentito. Ma la Ferrari, grazie ad una rogatoria internazionale ha ottenuto dalla magistratura inglese un ordine per perquisire la casa di Mike Coughlan per evitare che possibili prove della sua colpevolezza fossero distrutte. Scoppiato il caso, la McLaren ha immediatamente sospeso il proprio dipendente, dichiarandosi poi estranea ai fatti. Ron Dennis, team manager della scuderia di Woking, ha invitato polemicamente a smontare la MP4/22 per vedere se un solo pezzo fosse uguale a quello della monoposto rossa. Ma intanto la FIA ha messo sotto inchiesta la McLaren e la vicenda è andata avanti con altri particolari venuti fuori da indiscrezioni giornalistiche e da interviste rilasciate dai protagonisti. Coughlan avrebbe trovato un accordo con la Ferrari perchè questa rinuncia a rivolgersi anche alla magistratura italiana (a Modena la Ferrari procede solo contro Stepney) e per ottenere ciò avrebbe redatto e controfirmato un «affidavit», una testimonianza scritta in cui spiega i fatti attribuitigli.

Questo «affidavit» sarebbe una delle armi che la Ferrari potrebbe usare nel corso della riunione di domani a Parigi contro la McLaren. Nigel Stepney, intanto, tornato in Italia si dichiara innocente ed annuncia di essere stato pedinato. Da chi? Non si sa, il suo avvocato, Sonia Bartolini, in una delle tante interviste esclude che dietro al pedinamento ci sia la Ferrari, ma parla anche di uno «Stepney distrutto sia umanamente che professionalmente» e «vittima di un complotto». Ron Dennis si dice fiducioso e certo di poter provare l’estraneità ai fatti della sua scuderia, ma il caso monta ancora e si allarga. Sembra che Stepney e Coughlan, insieme, abbiano incontrato il team manager della Honda, Nick Fry offrendo lo stesso materiale. La scuderia nipponica conferma l’incontro tra i tre ma smentisce che al centro di esso ci siano stati i disegni della F2007.

Intanto, qualcuno fa notare come la monoposto di Button e Barrichello da un GP abbia una nuova sospensione, identica a quella della rossa. Ma la vicenda si fa sempre più interessante quando dall’Inghilterra rimbalza la notizia che ci sarebbe un altro uomo della McLaren coinvolto, Jonathan Neal, che avrebbe visto il materiale trafugato a Maranello in un incontro con il collega ora inquisito, presso un golf club. La stessa fonte parla anche del ritrovamento di una e-mail che Stepney avrebbe mandato a Coughlan poco prima del GP d’Australia che ha aperto la stagione per avvertirlo di un particolare fondo usato dalla F2007. E guarda caso, proprio in quella occasione l’occhio lungo dei tecnici della McLaren avrebbe notato questo particolare segnalandone l’uso alla Fia, che poi l’avrebbe considerato fuori regolamento.

Gli ultimi sviluppi riguardano, poi, un botta e risposta tra Ron Dennis e Jean Todt. Il primo ha parlato di notizie riservate ai magistrati che sarebbero state rese note per screditare la McLaren, sottintendendo l’ipotesi che sia stata proprio la Ferrari, ad arte, a farle trapelare. L’Ad del marchio modenese, ha risposto che molte persone sono coinvolte e ciò è un maggior rischio perchè qualcosa trapeli, rimandando, poi, a domani, dopo l’udienza, ogni commento. La McLaren, comunque, rischia una penalizzazione in classifica piloti o in quella costruttori.
 

(La Stampa.it)