McLaren alla resa dei conti,
via Ron Dennis

La Mercedes vuole il controllo del team, il patron pagherà per la spy story

Ron Dennis17 gennaio 2008. - In Spagna gira una barzelletta: perché Ron Dennis al dottore dice 31 invece di 33? Perché mente anche a lui. Il mondo oggi ride della spy-story che ha coinvolto la McLaren, travolto il suo capo e irritato la Mercedes, principale azionista e fornitrice dei motori. A Stoccarda, quartier generale della Casa tedesca, non hanno alcuna voglia di scherzarci su, né di farsi prendere in giro. L’immagine non è tutto, ma ha ancora il suo peso in Formula 1, specie per chi investe centinaia di milioni.

La resa dei conti è annunciata da tempo. L’ultima conferma arriva da Auto Motor und Sport, che prevede un passaggio di consegne entro il Gran Premio d’Australia del 16 marzo. «Sarebbe stato già raggiunto un accordo che garantirebbe alla Mercedes il controllo del team», scrive quella che è una delle più importanti riviste d’auto del mondo. Fino al ’99 i proprietari della McLaren erano Dennis e il suo socio in affari, il libanese Manssour Ojjeh. La scuderia fu valutata un miliardo di dollari e la Casa tedesca ne acquistò il 40 per cento versando 400 milioni. Lo scorso gennaio Dennis e Ojjeh hanno ceduto un altro 30 per cento alla Bahrain’s Mumtalakat Holding Company, tenendo per sé un 15 per cento a testa. E’ questa quota che serve alla Mercedes per avere la maggioranza assoluta delle quote e fare ciò che vuole: accantonare Dennis, innanzitutto.

«Lo status quo non è cambiato. Cercate di capirci, non commenteremo più indiscrezioni del genere», ha spiegato ieri un portavoce da Stoccarda. Una settimana fa, a margine della presentazione della nuova monoposto, il responsabile di Mercedes Motorsport, Norbert Haug, era stato sibillino: «Per adesso non c’è nulla da dire. Quando avremo una comunicazione ufficiale, tutti sapranno». Oltre al danno di immagine, su Dennis pesa la condanna a 70 milioni di euro per aver spiato la Ferrari. Gli azionisti sono stati costretti a intervenire, altrimenti lo sviluppo tecnico sarebbe stato tagliato. Ora è il momento di chiudere certe pendenze.

Sarà una svolta epocale. La McLaren non è soltanto Ron Dennis, l’uomo che la dirige dall’inizio degli Anni Ottanta. La McLaren è stata Senna, Prost, Hakkinen, un pezzo di storia della Formula 1, la squadra più presente e vincente dopo la Ferrari. Fondata nel ’66 da Bruce McLaren, ha in bacheca otto titoli per costruttori e undici per piloti ed è l’unica scuderia ad aver ottenuto almeno un successo nelle tre più prestigiose competizioni automobilistiche: Formula 1, 500 Miglia di Indianapolis e 24 Ore di Le Mans. Il nome probabilmente non sparirà, ma passerà in secondo piano: sarà Mercedes-McLaren, poi con il tempo finiranno tutti per pronunciare soltanto Mercedes. Come la Bmw, che si chiama anche Sauber in onore del costruttore svizzero che due anni fa ha ceduto gli impianti ai tedeschi.

Certo, Sauber non è McLaren. Proprio per questo motivo, però, il trauma sarà profondo. L’Inghilterra dei motori è in crisi: la Williams vivacchia a metà classifica, la Jaguar è nelle mani austriache della Red Bull, la Jordan è diventata olandese, russa e infine indiana. A Woking lo spirito britannico è forte e radicato: i piloti latini che hanno corso per Dennis hanno avuto vita grama, che si chiamassero Montoya o Alonso. Impegnato ieri nei test a Jerez, in Spagna, Lewis Hamilton (2° tempo alle spalle di Glock, Alonso 3°, Massa 5° e Raikkonen 8°) aveva un’espressione triste. Dennis ai suoi occhi è un simbolo, l’uomo che ha creduto in lui da quando era un bambinetto e lo ha messo nelle condizioni di sfiorare il titolo mondiale nella stagione del debutto. Il vicecampione del mondo è apparso nervoso: è incappato in un paio di fuori pista («il fondo era bagnato») e non ha commentato le vicende societarie, preferendo inoltre snobbare l’ex compagno Alonso: «Davvero guida ancora la vecchia monoposto? Davvero al debutto in Renault è stato il più veloce? Beh, non credo che un pilota da solo possa fare tanto senza un buon team».

 

(La Stampa.it)