La Ferrari va, la strategia no
Montmelò, pole a Button Massa quarto, disastro Raikkonen.

Montmelò, pole a Button Massa quarto, disastro Raikkonen.

9 maggio 2009. - Ennesimo exploit dell'inglese della Brawn Gp, che in extremis soffia la pole a Vettel. Poi Barrichello e il ritrovato brasiliano della Ferrari. Clamoroso errore di valutazione del finnico nel primo "run": appagato dal suo tempo non scende in pista a migliorarlo ed è fuori.

Otto agli ingegneri e a Massa, zero meno meno agli strateghi e a Raikkonen. La Ferrari "mark II", profondamente riveduta e corretta, c'è, almeno a performance, e il brasiliano per tutta la sessione di prove ufficiali ha lottato con i migliori, come non accadeva da tempo, e alla fine chiude quarto, dietro al solito Jenson Button, che all'ultimo giro strappa la pole al quasi altrettanto usuale Sebastian Vettel, e a Rubens Barrichello.

Ma la tattica, quella, fa davvero rimpiangere i tempi di Monsieur Todt (altro che apostrofarlo come Alvaro Vitali...) e di un certo Ross Brawn - l'addetto alle strategie era proprio l'inventore dell'estrattore-diffusore posteriore della bianca dominatrice del primo scorcio di mondiale 2009, poi era Monsieur Jean-Alvaro a immortalarle con il suo mitico ''stratégie''.

Per un errore di valutazione, che peraltro il finnico si autoattribuisce, la Ferrari ripete la gaffe della Malesia: nel primo run, Raikkonen ottiene un tempo apparentemente buono, decide di non tornare in pista e viene lentamente ma inesorabilmente cacciato fuori dai primi 15: gli ultimi a scavalcarlo, relegandolo al sedicesimo posto, sono Trulli e Piquet. Ma stavolta è ancora peggio, perché in quello stesso momento è al comando Felipe Massa: primo il brasiliano - che poi appunto chiuderà quarto, e sedicesimo il compagno di squadra.

Le prove dicono che la Brawn Gp è ancora davanti a tutti, seppur non più con il divario di un tempo, che la Ferrari ha lavorato bene, almeno sul fronte progettuale, comunque molto meglio della McLaren, che, senza apparenti errori tattici, finisce lontana dal vertice: Kovalainen esce nel primo run, e partirà diciottesimo, Hamilton fa poco meglio, resiste fino al secondo run, ma poi chiude mestamente in quattordicesima piazza. Il vero anti-Brawn si chiama Sebastian Vettel, anche oggi lotta come un leone e partirà dalla prima fila, è secondo in classifica mondiae ed è l'unico ad avere vinto un Gp, oltre a Button. Per il 21enne tedesco, e per la Red Bull, che oltretutto ha interpretato il nuovo regolamento in maniera "classica", come inizialmente avevano fatto Ferrari e McLaren, un grandissimo risultato.

 

La griglia di partenza

1. Jenson Button (Gbr) Brawn Gp 1'20"527

2. Sebastian Vettel (Ger) Red Bull 1'20"660

3. Rubens barrichello (Bra) Brawn Gp 1'20"762

4. Felipe Massa (Bra) Ferrari 1'20"934

5. Mark Webber (Aus) Red Bull 1'21"049

6. Timo Glock (Ger) Toyota 1'21"247

7. Jarno Trulli (Ita) Toyota 1'21"254

8. Fernando Alonso (Spa) Renault 1'21"392

9. Nico Rosberg (Ger) Williams 1'22"558

10. Robert Hubica (Pol) Bmw-Sauber 1'22"685

 

Eliminati nella seconda manche (tempi q2):

11. Kazuki Nakajima (Jap) Williams 1'20"531

12. Nelson Piquet jr. (Bra) Renault 1'20"604

13. Nick Heidfeld (Ger) Bmw-Sauber 1'20"676

14. Lewis Hamilton (Gbr) McLaren-Mercedes 1'20"805 15. Sebastien Buemi (Svi) Toro Rosso 1'21"067

 

Eliminati nella prima manche (tempi q1):

16. Kimi Raikkonen (Fin) Ferrari 1'21"291

17. Sebastien Bourdais (fra) Toro Rosso 1'21"300

18. Heikki Kovalainen (Fin) McLaren-Mercedes 1'21"675;

19. Adrian Sutil (Ger) Force India 1'21"742

20. Giancarlo Fisichella (Ita) Force India 1'22"204.

 

(La Repubblica)