Bardem padre tragico per Iñarritu
ma oggi è anche il giorno dei forfait

il divo spagnolo diretto dal regista di "Babel":
"Altro che triste, la mia è un'opera piena di speranza". Sean Penn non sbarcherà giovedì.

Alejandro González Iñarritu.

 

18 maggio 2010. - CANNES - Due grandi ritorni oggi al Festival: in concorso ci sono Alejandro Gonzales Iñarritu, che commuove la platea col suo Biutiful (protagonista il divo Javier Bardem), e Takeshi Kitano con Outrage, centrato sul mondo della yakuza, la mafia giapponese. Ma oggi è anche il giorno delle defezioni: quella di Sean Penn, atteso per giovedì, e quella davvero last minute e clamorosa di Jean-Luc Godard, che oggi avrebbe dovuto presentare il suo Film socialista.

Tristissimo Bardem. "Non è affatto un'opera cupa oscura e triste, anzi è piena di speranza": così Inarritu parla della sua pellicola in conferenza stampa. Una difesa di rigore, la sua, perché il film - girato in spagnolo - è davvero agli antipodi dell'allegria. Racconta infatti la tragicissima storia di Uxbal (Javier Bardem), padre malato di cancro, preoccupato per il futuro dei figli. Un uomo che si dedica a traffici poco puliti a Barcellona, ma che è anche un sensitivo che sente le voci dei morti. Cupezze e dolore, dunque, sono al centro della vicenda. Ma il regista sottolinea che si tratta comunque di "un personaggio pieno di luce, che, come quelli della tragedia greca, sfida gli stessi dei. Un uomo capace di perdonare e di compassione, una cosa che manca del tutto alla contemporaneità. Basti pensare al solo terrorismo, la vera malattia del presente". "In Biutiful - aggiunge Bardem - volevo mostrare una persona segnata dallo sfruttamento e dalla corruzione: ma che non vuole perdere quel che gli rimane, e cioè l'amore".

Defezione Godard. Il maestro francese, attesissimo oggi sulla Croisette con la sua ultima fatica Film socialista, (di scena nella sezione Un Certain Regard), non ci sarà. Lo si è saputo appena mezz'ora prima dell'inizio della conferenza stampa. "A seguito di problemi di tipo greco, non posso essere presente a Cannes'', ha scritto Godard sul messaggio inviato al festival, senza far capire che genere di impedimento abbia avuto. Al messaggio ne è seguito un altro con gli estratti di un poema, a cui Godard ha aggiunto come motivazione la ''stanchezza e la mancanza di desiderio di essere a Cannes''.

Defezione Sean Penn. Il Festival incassa il primo forfait da star: Sean Penn che non accompagnerà sulla Croisette Fair Game di Doug Liman, l'unica pellicola statunitense in concorso. Ufficialmente "motivi umanitari" lo trattengono in America. Ma a nessuno sfugge il probabile nesso tra la mancata trasferta in Francia e le 300 ore di servizi sociali comminategli da una corte californiana la scorsa settimana per una rissa con un fotografo.

Violento Kitano. E' un'opera a tutta violenza Outrage. Tra le scene da segnalare: due bacchette cinesi (quelle usate per mangiare) infilzate dentro l'orecchio di un disgraziato fino alla metà della loro lunghezza. E, ancora nel film che vede il ritorno dopo molti anni del regista-attore giapponese a quelli ambientati nel mondo degli yakuzas, un uomo nella cui bocca viene passato con poca grazia un trapano da dentista. "Si dice che la violenza sia una delle mie specialità e io stesso penso che me la cavo bene nel realizzarla e anche senza troppa difficoltà - dice Kitano in conferenza stampa - Amo filmare la violenza in modo che lo spettatore senta realmente su se stesso il dolore. Non ho mai filmato e mai filmerei la violenza come se fosse un volgare videogioco".

 

(La Repubblica)

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