«Nine», quasi Otto e mezzo

Anteprima del musical dedicato al film di Fellini.
Arrivano Sophia Loren, Penelope Cruz e D. Day-Lewis.

Il cast al completo di "Nine".

 

14 gennaio 2010. - Il protagonista Daniel Day-Lewis è a letto con la febbre. Più di 38, mondanità vietata. Assente giustificata anche Nicole Kidman. Ma gli amanti del tappeto rosso non resteranno a bocca asciutta, anche se al debutto londinese il cast era al completo, Judi Dench e la Kidman comprese: stasera all’anteprima all’Auditorium di via della Conciliazione di «Nine», il musical diretto da Rob Marshall ispirato a «Otto e 1/2» di Federico Fellini, una parata di stelle.

A bordo di Alfa Romeo d’epoca, una dopo l’altra l’altra arriveranno Sophia Loren, Penelope Cruz, Marion Cotillard, il regista stesso. E il cast italiano della pellicola: attori ai quali è stato riservato un cameo, come Elio Germano, Martina Stella, Alessia Piovan, Monica Scattini, Remo Remotti. Altrettanto nutrito il parterre: Giuseppe Tornatore, Margareth Madè protagonista di «Baarìa», Ennio Morricone, Sergio Castellitto e Margareth Mazzantini, ormai amici personali della Cruz. Un’anteprima fra le più ambìte dell’anno appena cominciato, e un megasforzo organizzativo per l’accoglienza, visto che gli ospiti stranieri sono arrivati uno dietro l’altro ieri a Fiumicino da diverse parti del mondo, e già domani voleranno via tutti insieme per partecipare alla cerimonia dei Golden Globes. Almeno l’albergo sarà unico, il St. Regis di piazza Repubblica, scelto forse per la somiglianza con il Grand Hotel di Rimini amato fin da bambino e celebrato da Fellini nei suoi film.

Tutti d’accordo nel riposarsi dalle fatiche nelle sontuose suite, non lontane da uno dei luoghi simbolo della Roma raccontata dal maestro, Fontana di Trevi. Anteprima dorata, di quelle che capitano una due volte l’anno. Molto ci si aspetta dal pubblico italiano quando «Nine» uscirà nelle sale, il 22 gennaio, visto che da noi tutti (s’immagina) sanno Fellini chi è, e proveranno a cercarlo da una scena all’altra. I suoi voli onirici, le sue fantasie erotiche, la capacità di tramutare questioni filosofiche profonde in una sorta di gioco come fa Marcello Mastroianni in «Otto e 1/2».

Riuscirà Day-Lewis a catturarci allo stesso modo, fra canzoni e balletti a profusione (il regista è lo stesso di Chicago)? «Il problema di Nine è che Fellini stesso aveva difficoltà a tradurre sullo schermo le sue visioni, la sua immaginazione. Figurarsi per qualcuno che Fellini non è» ha scritto Betsy Sharkey del «Los Angeles Times», motivando così in parte la delusione ai botteghini americani, dove la pellicola è stata ritirata a fine dicembre dai piccoli centri. Stasera il primo test importante, all’Auditorium della Conciliazione, dove la serata sarà preceduta da una breve presentazione del lavoro svolto da parte di Marshall e dei suoi attori. E dove quel sogno americano avrà un appiglio in più, per colpire nel segno: quel glamour di abiti, scarpe, alberghi, auto d’epoca e Dolce Vita fra via Veneto, i Fori e il Colosseo che tutti, all’ombra del Cupolone, hanno vissuto, anche solo di riflesso.

 

(Corriere della Sera)