I segreti del bacio

Un bel guazzabuglio!
Di Claudio Bosio.

 

 

Baciare Mickey Rourke è come leccare un posacenere. 

Kim Basinger, dal set di «9 settimane e ½»

 

 

3 dicembre 2009. - Secondo  il Kamasutra, ci sono più di 30 differenti modi di baciare.

I Romani, da parte loro, solevano distinguere tre tipi di baci: gli oscula, ossia i baci amichevoli, i vasia, ossia i baci d’amore e d’affetto, e i suavia, i baci “di passione” .

Il bacio “di saluto”, è diverso a seconda delle culture. In Spagna, si scambiano due baci, uno per guancia. Lo stesso in Brasile: due baci, ma solo fra parenti. In Belgio, in Lussemburgo, in Olanda, i baci di saluto sono tre. In Argentina e in Italia, gli uomini si baciano sulle guance, una pratica che in altri Paesi non è ben vista e spesso associata all’omosessualità. In Russia e Paesi sovietici, fino alla caduta Muro di Berlino, era pratica comune che le alte cariche politiche si baciassero sulla bocca.

Per contrasto, c’è gente che vive senza baciare. Secondo uno studio dell’Università di Bochum, circa il 10% della popolazione mondiale, ubicata in alcune zone dell’Africa, America, Oceania e Australia (più o meno 650 milioni di persone), non usa baciare. In Mongolia, i genitori non baciano i loro figli, ma ne odorano i capelli.  I giapponesi hanno “imparato” a baciarsi solo nel dopo guerra, gentile omaggio della cultura occidentale. Il notorio “bacio eschimese” consiste nello sfregamento vicendevole della punta delle narici. In occidente, specie negli ambienti più raffinati, è stato sempre diffusissimo il "baciamano", consistente nello sfiorare appena con le labbra (di un uomo) il dorso della mano di una donna.

Nel corso della vita una persona dà e riceve in media ventimila baci.

E sono le donne a baciare di più, il 42%, mentre agli uomini piace più essere baciati, (47%). Inoltre, considerando mediamente 70 anni di vita, gli esseri umani baciano per oltre 110 mila minuti.

Tutto ciò premesso, possiamo a questo punto chiederci perché ci baciamo. Vediamo, a questo proposito, cosa ci dice Freud. «Il bacio è, per animali ed esseri umani, portatore di cibo: se non baciamo chi amiamo, a livello simbolico gli togliamo un nutrimento fondamentale, il nutrimento dell'anima». In altri termini, Freud ci invita a fare un salto indietro nel tempo, fino all'origine della storia dell'umanità: in quell’epoca «le mamme svezzavano i loro figli masticando il cibo e passandolo loro a piccoli bocconi attraverso la bocca». Dunque, secondo Freud, il bacio deriverebbe proprio dalla trasformazione di questo atto materno e sarebbe un comportamento che si raccorda con il nutrimento della prole.

Senza dar troppo retta a cosa ne pensava la buonanima di Freud, quando due persone innamorate si baciano, cosa succede nel loro organismo?

La scienza, che ha persino assegnato un nome al desiderio di baciare, Filemania e che ha persino coniato il termine Filematologia per indicare gli studi sul bacio, ha parecchio da dirci a questo proposito.

Intanto è stato comprovato che il bacio è composto da:

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60 % di h20

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0,7 % di grassi

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0,45 % di sale

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0,7 % di proteine

... e da milioni di batteri.

Infatti, si calcola che in un millilitro di saliva ci sono circa 60 milioni di bacilli (streptococchi, stafilococchi, lattobacilli, spirochete benigne, protei, funghi come la Candida ecc. ).

D’altra parte, la saliva, la cui secrezione è dell’ordine di 1000-1500 ml al giorno, contiene la lisozima un antibatterico oltremodo efficace.

Con un bacio:

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si attivano circa 30 muscoli facciali, (17 di questi collegati con la lingua)

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si “bruciano” circa 6,4 calorie al minuto.

Quando due innamorati si baciano, il loro organismo entra veramente in subbuglio.

L’ipotalamo[1], attraverso il sistema nervoso, invia messaggi alle differenti ghiandole dell’organismo, ordinando, in particolare, alle ghiandole surrenali di aumentare immediatamente la produzione di adrenalina e di noradrenalina (neurotrasmettitori capaci di mettersi in contatto con le varie cellule).

Con il che si generano, immediatamente, i seguenti effetti:

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Il cuore batte più svelto (130 pulsazioni al minuto)

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La pressione arteriosa sistolica (quella che chiamiamo “massima”) sale di 20-40 mm Hg

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Si liberano grassi e zuccheri per aumentare la forza muscolare

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Si producono più globuli rossi al fine di migliorare il trasporto di ossigeno da parte della corrente sanguigna

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Si genera (da parte dei neuroni cerebrali) una gran quantità di piccole molecole di aminoacidi, i neuropeptidi, che, funzionando come neurotrasmettitori[2], servono ad inviare messaggi all’interno del sistema nervoso e che svolgono un ruolo chiave nella difesa contro le infezioni.

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Durante un bacio di ... alta intensità, aumentano ancor più i livelli di:

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dopamina (sostanza associata con la sensazione di benessere)

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testosterone (ormone associato al desiderio sessuale)

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ossitocina (un altro magico ormone connesso con il desiderio sessuale, liberato dalla ghiandola pituitaria, situata alla base del cervello)

Oltre a ciò, il bacio stimola quella parte del cervello che sovrintende la liberazione di endorfine (sostanze endogene dotate di proprietà biologiche analgesiche, chiamate “gli ormoni della felicità”) nel flusso sanguigno, creando una piacevole sensazione de benessere.

Al pari di tutti gli animali (per inciso: anche le scimmie si baciano. I migliori ”praticanti”sono i bonobos, gli scimpanzè nani antropomorfi) l’uomo ha delle ghiandole che producono sostanze odorose, veri richiami sessuali chimici. Il loro messaggio raggiunge i centri nervosi del sistema limbico attraverso i recettori dell'olfatto, localizzati alla radice del naso.

Quando i nostri due innamorati si baciano, sono i segnali olfattivi (e altri stimoli sensoriali) che indirizzano la dopamina verso l'ipotalamo.

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Nell'organismo femminile, l'ipotalamo, stimolato dalla dopamina, ordina la produzione di ossitocina, ormone che influisce su alcune funzioni femminili basilari, come l’innamoramento, l’orgasmo, che è associata alla affettività, la tenerezza, il tatto e che agisce direttamente sull'apparato riproduttore e sulle ghiandole mammarie. È questo ormone che fa contrarre i capezzoli ed “eccitare” sessualmente la donna quando bacia il suo partner.

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L'organismo maschile non produce ossitocina. (Pleonastico dire che questo non significa che solo le donne siano sensibili ai baci!)

Un’altra differenza, nel baciarsi, fra uomo e donna:

L’uomo baciando una donna le trasmette il testosterone, l’ormone del desiderio, mentre la donna trasmette benzodiazepine (un’evoluzione raffinata dei barbiturici) che riducono l’ansia.

C'è un altro meccanismo biochimico (cui abbiamo già accennato) che si attiva durante il bacio, sia nel cervello femminile, che in quello maschile: l'ipotalamo, stimolato dalla dopamina, ordina alle ghiandole surrenali di produrre adrenalina. Tutti noi abbiamo sperimentato gli effetti dell'adrenalina prodotta da un bacio: ci sentiamo agitati, emozionati. Ci salgono … alle stelle la pressione sanguigna, il battito cardiaco, la sudorazione e la salivazione;

Studi recenti hanno evidenziato che, durante un bacio:

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vengono stimolate la pelle del viso e le mucose della bocca, regioni densamente innervate e quindi molto sensibili al tatto.

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viene impegnata una vasta porzione di corteccia cerebrale (la "materia grigia"), effetto in relazione diretta con labbra, lingua e pelle intorno alla bocca.

Ogni regione della bocca ha un compito specializzato. Ad esempio:

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le labbra avvertono le differenze di temperatura con la precisione di un grado

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la punta della lingua percepisce i dettagli della forma di un oggetto e la sua consistenza fino alle dimensioni di un millimetro.

Ma c’è dell’altro che merita di essere menzionato.

Circa due milioni di batteri e 40.000 microrganismi “cambiano padrone” dopo un bacio.

Con il bacio, quindi, si corre il rischio d’incorrere in qualche malattia?

Esiste una "patologia da bacio", detta altrimenti “malattia di Pfeiffer” e meglio nota come mononucleosi. È una malattia virale, causata cioè dal cosiddetto virus di Epstein-Barr, che si trasmette attraverso la saliva e … miete vittime fra i giovani e, stando alle statistiche, in particolare fra gli studenti.

Il bacio è per altro causa di un altro malanno, che, per fortuna!, non può mantenersi biochimicamente per molto tempo. È una patologia che Sacha Guitry chiamava di «imbecillità temporanea», conseguenza diretta del cosiddetto “colpo di fulmine”, effetto, assai sovente, di un bacio ubriacante. I principali composti molecolari scatenati dal «coup de foudre» sono :

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la feniletilamina (PEA), un’anfetamina naturale che stimola l’emissione di dopamine e quindi genera entusiasmo. (Da qui l’aria ebete degli “innamorati novelli”)

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la norepirefrina, sostanza che provoca una sensazione di euforia e attiva la produzione di adrenalina, la quale, in cascata, fa aumentare la pressione arteriosa e il ritmo cardiaco, sintomi famosi dello choc amoroso. Agisce come una vera e propria droga e, come certe droghe, la norepirefrina crea assuefazione, per cui, per ottenere l’effetto originario, cioè della “prima volta”, bisognerebbe poter aumentare il dosaggio dello stupefacente-norepirefrina. Il che non è materialmente possibile.

(Questo spiega perché il «coup de foudre» è, purtroppo, un avvenimento non riproducibile).

Differenti sono le risposte al bacio, nell'uomo e nella donna.

Sono circa 20 mila i baci che diamo e riceviamo nel corso della nostra vita. Il 42% delle donne preferisce baciare il proprio partner, mentre il 47% degli uomini preferisce che sia la compagna a prendere l'iniziativa.

Quando si bacia entrano in gioco in maniera più attiva il tatto, il gusto e l'olfatto, attraverso i feromoni, segnalatori sessuali prodotti dalle ghiandole e presenti nel respiro e nella pelle. Questi messaggi olfattivi raggiungono il cervello, anche nelle aree che presiedono alle emozioni. L'odore è quindi molto importante per ambedue i sessi, ma nelle donne a prevalere sono gli elementi psicologici. Detto in parole povere, è importante che “lui” abbia un buon odore, che ci sia una compatibilità "chimica" ma ci vuole anche dell'altro, perchè il bacio produca i suoi effetti positivi. Ad esempio, una cena a lume di candela, dei preliminari romantici e altre … cosette del genere. L’uomo si lascia invece trasportare molto più semplicemente dai suoi livelli di testosterone e dal chemismo del bacio.

Poche parole, prima di concludere, a proposito del temuto pericolo che si possa “prendere” l’AIDS per un bacio.

Ora, è risaputo che la maggior parte delle malattie che si trasmettono con i baci (dal raffreddore all’influenza, dalla TBC alla difterite ecc.) sono trasmesse con le cosiddette “goccioline di Fugge”, l’aerosol di saliva che emettiamo (anche a grande distanza, fino a 6 metri!) quando parliamo tossiamo o starnutiamo.

È per altro comprovato scientificamente che il virus dell’AIDS, non si trasmette col bacio, a meno che il bacio stesso non sia tanto violento da far sanguinare la bocca del partner.

A noi, poveri sbalestrati del XXI secolo, il bacio, quello vero, è tutto ciò che ci rimane in una società vuota, falsa, dove è sempre più difficile distinguere la realtà dalla finzione. Ma la scienza, in questo caso la chimica, non ci inganna: sappiamo che il bacio è una meravigliosa eruzione chimica, una droga cui è piacevole arrendersi. Il bacio è, ancor oggi, un palese sinonimo dell’amore, scriveva Virginia Wolfe. “Palese”: la pensava così anche Antifane (388-311a.C), asserendo che «Ci sono due cose che l’uomo non può nascondere: che è ubriaco e che è innamorato».


([1]) é un vero e proprio centro di comando a cui sottostanno tutta una serie di ghiandole, ad esempio la tiroide, che a loro volta scatenano delle reazioni, ottenendo funzioni specifiche. Anche se nell’uomo rappresenta meno dell’1% del volume totale del cervello, l’ipotalamo esercita importanti effetti sul sistema endocrino (i cui organi producono e secernono gli ormoni), sul sistema nervoso autonomo (che controlla le azioni involontarie) e sul sistema limbico, una parte del sistema nervoso ancora poco conosciuta che agisce sul comportamento.

([2]) I “classici” neurotrasmettitori  (tipo acetilcolina, norepinefrina, dopamina, istamina, glicina, serotonina ecc.) sono le molecole più piccole e più semplici generalmente prodotte dal cervello per trasmettere informazioni attraverso le sinapsi tra un neurone e l'altro. Per esempio, l'acetilcolina, prodotta dai nervi, causa il rallentamento del battito cardiaco e la stimolazione ritmica dei muscoli dell'apparato digerente dopo i pasti: evidentemente esistono dei "siti recettori" dell'acetilcolina, alcuni nei muscoli cardiaci, altri nei muscoli dell'apparato digerente. Il veleno del cobra si diffonde nei recettori dell'acetilcolina, con i quali evidentemente ha una affinità, fra cui quelli dei muscoli del diaframma che regolano il respiro: il veleno blocca così l'accesso dell'acetilcolina naturale impedendo la contrazione dei muscoli del diaframma e la morte per soffocamento.

 

Auguste Rodin. Il bacio, 1889.