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3 novembre 2011. - Il Dracula di Stoker è uno dei romanzi più straordinari scritti nella storia della letteratura occidentale, non tanto per le innumerevoli riedizioni e per milioni di copie vendute, ma perché, all’occhio dello studioso dimostra la grande cultura del suo autore, specie in campo religioso e folklorico.

Stoker da al personaggio di Dracula una dimensione mitica, culturale, che altrimenti non si ritroverebbe nel pur ricco mondo delle leggende cristiane e precristiane sui vampiri. Innumerevoli sono i passi per illustrare come Dracula sia considerato nel romanzo l’esatto contrario del Cristo. Cristo è stato inviato da Dio per redimere l’umanità, Dracula è invece un emissario del diavolo che conduce alla dannazione eterna. Cristo era un umile falegname, il Conte un vanaglorioso aristocratico. Cristo offre luce e speranza ed è risorto all’alba, Dracula torna in vita e prospera nelle tenebre. Il legno della croce è il simbolo del martirio di Cristo e allo stesso tempo della sua rinascita, al contrario per il vampiro lo stesso legno porta “morte ed oblio”.

Cristo offrì la sua vita per quella degli uomini, Dracula la toglie loro per poter vivere. Il sangue di Cristo viene bevuto dai fedeli durante l’Eucarestia, Dracula inverte questo processo e beve da essi. Entrambi promettono la risurrezione e l’immortalità, ma uno offre la purezza spirituale e l’altro ogni licenza di trasgressione. Dracula può essere sconfitto dai simboli del cristianesimo, in particolar modo dal crocifisso e dall’acqua santa.

Il Dracula è saturo di allegorie bibliche, in un certo senso rovesciate, per individuarle bisogna conoscere molto bene la Bibbia e leggere attentamente il romanzo. Con alcune finezze da parte dell’autore di notevole intelligenza: già dall’inizio, quando l’incontro di Harker con il Conte è previsto per la sera di San Giorgio: questo richiamo a San Giorgio crea un collegamento tra “Dracul” che significa “uccisore di drago” e “guerriero cristiano” : il soggiorno di Harker fornirà l’occasione per una crociata cristiana contro Dracula/ il diavolo. E’ interessante che il giovane debba salire al castello, mentre di solito per uccidere queste creature gli eroi debbano scendere in caverne od inferi.

 

Stralcio del film "Stoker's Dracula" di Francis Ford Coppola.
La scena è quella in cui Van Helsing, il dottor Seward, Arthur e Quincey Morris
si recano nella cripta dove è sepolta Lucy e la scoprono tramutata in vampiro

 

Dracula nella vicenda del romanzo è sicuramente l’Anticristo: egli non è il diavolo in persona, ma il “figlio” del diavolo, come in un certo senso Cristo non è propriamente Dio, ma suo figlio (in realtà per la teologia vi è identificazione, ma non per la religiosità popolare). Cristo è uomo e Dio, come Dracula è uomo e Demonio allo stesso tempo. Entrambi, comunque sono creature, almeno Apparentemente, di questa terra. Vi sono inoltre nel romanzo alcuni spunti che ancora una volta farebbero pensare a una volontà stokeriana di giocare sull’argomento: l’Anticristo, come si sa, è considerato come il frutto di un rapporto carnale fra una donna consenziente e un demone di sesso maschile, il che inevitabilmente fa convergere l’attenzione sul giovane Quincey Harker, nato tredici mesi dopo la visita di Dracula a sua madre. Il Tredici, ricordiamo, secondo la simbologia cristiana, è un numero nefasto, un numero della Morte (allo stesso modo può simboleggiare il sacrificio del Giusto, in ricordo del numero dei commensali alla Cena).

Se il romanzo contiene velatamente la figura di un Anticristo, Renfield emerge allora quasi come un anti-Giovanni Battista. Sia il pazzo che il profeta sono descritti infatti come individui energici, con un aspetto selvaggio, e per entrambi la venuta del reciproco Messia non è prossima, ma si è già verificata. Come il Battista prepara il terreno al Cristo e Renfield lo fa per Dracula, anche il destino che attende i due è simile: Giovanni verrà decapitato e Renfield muore per una ferita alla testa.

A Renfield è assegnato il compito di proferire la maggior parte dei passaggi che contengono un simbolismo quasi cristiano. “Il sangue è la vita”, afferma l’alienato, allo stesso tempo seguendo ed ignorando il precetto del Deuteronomio che ordina “Ma assicurati di non mangiare il sangue; perché il sangue è la vita, e non mangerai la vita con la carne. in tutto il romanzo Renfield viene tentato dal diavolo come lo fu Cristo: Il Conte, alzando le mani per dominare i topi, dice a Renfield: “Tutte queste vie le do a te, e molte altre più grandi, per secoli innumerevoli, se ti prostrerai adorandomi”, sulla stessa riga della tentazione di Cristo nel deserto, e mentre Cristo rifiuta dicendo “Vattene Satana”, Renfield dice “Entrate, Signore e Maestro”. Non mi soffermo ancora su tutti i passaggi e le parabole evangeliche che vengono parodiate nel romanzo, perché il discorso ci porterebbe lontano.

L’Ostia, ovvero il Corpo di Cristo, e la croce, vengono usati come da uno stregone da Van Helsing per sconfiggere Dracula.

Ma uno dei punti più interessanti e “religiosi” del romanzo sta nel momento in cui Dracula beve il sangue di Mina e poi la costringe a fare lo stesso con lui: il vampiro che preme la bocca di Mina sulla ferita aperta sul suo petto ricorda il simbolismo medievale della passione di Cristo attraverso la figura del pellicano, animale leggendario perché si credeva che si aprisse una vena nel petto per nutrire la prole. Bevendo il sangue di un uomo-Dio Mina pratica la più rituale forma di cannibalismo. Questo scambio di sangue è la seconda cerimonia di matrimonio nel romanzo. In precedenza Lucy aveva quattro “mariti” ricevendo il loro sangue nelle trasfusioni e ora è Mina che “sposa” Dracula bevendone il sangue. In quelle occasioni il Conte perverte diabolicamente la cerimonia nuziale cristiana. Mina è ormai diventata “carne della mia carne, sangue del mio sangue”, vendemmia rigogliosa per la mia sete e in seguito mia compagna e mia aiutante”. Egli sta parodiando le parole del rito nuziale cattolico, tratte dalla lettera agli Efesini.

Il sangue di Cristo fu versato per salvare l’umanità e analogamente Dracula nutre Mina con il suo sangue per farla divenire immortale. Rovesciando il processo della transustatazione, il Conte sta somministrando il sacramento eucaristico all’unico membro della sua congregazione di fedeli, e al posto del vino ad essere trasformato in sangue, è il sangue a essere transustaziato in vino (mina è la vendemmia rigogliosa del Conte). Fondendo un rito nuziale con il contemporaneo “battesimo di sangue” di Mina, Stoker mette in rilievo il fatto che il Conte è un emissario del demonio che intende pervertire tutti i sacramenti cristiani.

Nel Dracula i simboli cristiani non sono usati soltanto come armi contro il Conte, ma provocano anche segni sul corpo. Non pago di averne contaminato la moglie, Dracula vuole vendicarsi di Harker, che all’inizio del romanzo lo ha colpito con una vanga sulla fronte, la ferita ha lasciato al vampiro una brutta cicatrice e a causa di essa Dracula richiama alla mente un’immagine della “bestia” (l’Anticristo) descritta nell’Apocalisse: mandata sulla terra dal demonio, essa può infatti essere riconosciuta da una ferita mortale al capo Apparentemente guarita (Apocalisse 13:3). Quando Van Helsing poggia l’Osta consacrata sulla fronte di Mina, la particola provoca un’ustione e da questo momento la donna è visivamente identificata con Dracula. Anche qui sembra che lo scrittore abbia mutuato l’idea dall’Apocalisse : Chiunque adora la bestia e la sua immagine e ne riceve il marchio sulla sua fronte ... (si pensi anche al tradizionale marchio sulla fronte di Caino).

 

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Scarica il libro Dracula di Bram Stroker in formato PDF

 

(nicola pezzella / puntodincontro)

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3 de noviembre de 2011. - Drácula, de Bram Stoker, es el uno de los libros más extraordinarios escritos en la historia de la literatura occidental, y no por la infinidad de ediciones y los millones de ejemplares vendidos, sino porque, bajo el ojo del investigador demuestra la gran cultura de su autor, especialmente en materia religiosa y del folclore.

Stoker presenta al personaje de Drácula en una dimensión mítica, cultural, que de otro modo no se podría encontrar incluso en el rico mundo de las leyendas pre-cristianas y cristianas acerca de los vampiros. Son innumerables los pasos para ilustrar cómo en la novela Drácula es considerado como todo lo contrario de Cristo. Cristo fue enviado por Dios para redimir a la humanidad, pero Drácula es un emisario del diablo que lleva a la condenación eterna. Cristo era un humilde carpintero, el Conde un soberbio aristócrata. Cristo ofrece luz y esperanza y resucita al amanecer, Drácula vuelve a la vida y florece en la oscuridad. La madera de la cruz es el símbolo del martirio de Cristo y, al mismo tiempo, de su renacimiento, mientras que para el vampiro la misma madera representa la muerte y el olvido.

Cristo ofreció su vida por la de los hombres, Drácula se la quita para poder vivir. La sangre de Cristo es bebida por los fieles durante la Eucaristía, Drácula invierte este proceso y la toma de ellos. Ambos prometen la resurrección y la inmortalidad, pero uno ofrece pureza espiritual mientras que el otro propone todo tipo de permisos para transgredir las reglas. Drácula puede ser derrotado por los símbolos del cristianismo, especialmente por el crucifijo y el agua bendita.

Drácula está saturado con alegorías bíblicas, en un sentido inverso, para identificarlas hay que estar muy familiarizado con la Biblia y leer con cuidado la novela. Hay algunos detalles del autor que denotan una inteligencia excepcional: las encontramos desde el principio, cuando el encuentro de Harker con el Conde está programado para la noche de San Jorge. Esta referencia crea una conexión entre "Dracul", que significa "matador de dragón" y "guerrero cristiano": la estancia de Harker será la oportunidad para una cruzada cristiana contra Drácula / el diablo. Es interesante que el joven tenga que subir al castillo, mientras que por lo general los héroes para matar a estas criaturas tienen que aventurarse en cuevas y subterráneos.

Drácula en la novela es sin duda el Anticristo: él no es el diablo en persona, sino el "hijo" del diablo, así como en cierto sentido Cristo no es propiamente Dios, sino su hijo (de hecho, para la teología existe una identificación perfecta, pero no es así para la religión popular). Cristo es Dios y hombre, así como o Drácula es hombre y demonio al mismo tiempo.

 

(nicola pezzella / puntodincontro)