Al via la 62a. edizione del
Premio Strega

Dodici gli autori in gara.

28 giugno 2008. - È stata la splendida cornice del Teatro De Simone di Benevento a dare il via alla 62a edizione del Premio Strega: dodici gli autori in gara, annunciati da Serena Dandini.

La finale sarà il 3 luglio prossimo.

Il Premio Strega è stato istituito nel 1947, a Roma, da un gruppo di letterati che frequentavano il salotto di Goffredo e Maria Bellonci. Insieme alla Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, n’è promotore e finanziatore Alberto Strega, il produttore dell’omonimo liquore di Benevento, da cui il Premio prende il nome. Il Premio è assegnato ad un’opera di narrativa di scrittore contemporaneo da una giuria tecnica, i 400 Amici della domenica. Una cinquina di opere (ciascuna deve essere presentata da due Amici) viene selezionata per la votazione finale, con la quale viene designato il vincitore. In origine il Premio non prevedeva una giuria specifica, ma si affidava ai giudizi di coloro che partecipavano alle riunioni domenicali in casa Bellonci. II premio fu annunciato il 16 febbraio 1947: quattordici furono i titoli ammessi a concorrere e Flaiano con Tempo di uccidere il primo vincitore. Poi i premi si susseguirono dal dopoguerra fino ad oggi con la partecipazione di tutti i maggiori autori italiani del secondo Novecento: tra gli altri si ricordano Moravia, Eco, Morante, Pavese, Gadda, Palazzeschi, Silone.

 

I Dodici libri in Gara
 

Il buio del mare, di Ron Kubati

Giunti Editore - 120 pagine, 2007

Un presente aspro, inquinato dai detriti della grande Storia, segna un imprecisato Paese del blocco socialista. Un cielo livido, a dispetto dell’azzurro mediterraneo, incombe su un’amara quotidianità. Uno sguardo bambino, attonito eppure vigile, indaga, senza mai lasciarsi contaminare, mantenendosi fresco e lucido anche quando si spinge nel territorio del sogno. Il giovanissimo protagonista senza nome assiste all’impiccagione del padre, al solcarsi sempre più profondo del viso della viso della madre, al crescere della distanza fra lui e la rosea compagna di banco che profuma di sapone. Resiste e non si perde nelle tenebre che sempre più fitte avvolgono la città e i suoi abitanti: compagni di scuola spesso complici della perfidia degli adulti, maestre distratte, cani randagi pronti ad assalire, comandanti-draghi, contrabbandieri dal grilletto facile, uomini buoni che non si tirano indietro quando occorre compiere azioni cattive... fino al sorprendente epilogo che irrompe col fragore di un tuono.

 

La cuspide di ghiaccio, di Giuseppe Manfridi

Gremese Editore - 248 pagine, 2008

A notte fonda, la carcassa di un’auto brucia in fondo a una scarpata. La polizia giunta sul posto fatica a capire quante siano le vittime rimaste imprigionate tra le lamiere. Unico indizio rinvenuto nei pressi del rogo è una piccola piramide in plexiglas con una strana iscrizione incisa lungo una delle sue facce. Altre cose sono state invece consumate dal fuoco all’interno dell’abitacolo. Tra esse, tre biglietti d’ingresso a “LUI”, mostra di pittori nordici.

 

La guerra dei cafoni, di Carlo D’Amicis

Minimum Fax Editore - 224 pagine, 2008

Estate 1975. In un villaggio della costa salentina si rinnova la guerra che oppone i ragazzini benestanti ai figli dei pescatori, dei pastori, dei contadini: i cosiddetti cafoni. A dichiarare e alimentare questo conflitto è il quattordicenne capo dei signori, che fa Angelo di nome, ma che nel soprannome porta il segno del campione e della perfidia: Francisco Marinho (rapinoso calciatore brasiliano dell’epoca), altrimenti detto il Maligno. Ossessionato dall’odio per i cafoni, Francisco Marinho combatte in nome dell’ordine sociale, della divisione di classe, della continuità storica. Ma quando, per un tragicomico equivoco, nella sua visione del mondo subentra una punta di compassione - o forse di affetto, o forse di amore - verso una giovane cafona, la separazione tra il bene e il male comincia a offuscarsi. Intorno a lui, i sintomi di una stagione nuova: dove il prestigio o la disgrazia dell’essere cede il passo all’arroganza dell’avere. La guerra dei cafoni non sarà più scontro tra i ranghi che ribadiscono la propria natura, ma lotta di conquista, arrampicamento, disordine collettivo e interiore.

 

La notte dei due silenzi, di Ruggero Cappuccio

Sellerio Editore - 221 pagine, 2007

Negli anni cruciali del Regno delle Due Sicilie, tra Napoli, Palermo e Amalfi, una storia d’amore, di sostituzioni e di identità, una giovane donna scomparsa e il suo doppio che ritorna misteriosamente a intrigare amanti e scienziati di malie e di passioni. La nobile fanciulla Chiara ama il giovane Alessandro, dell’illustre famiglia degli Altomare. Dopo estati trascorse a intrecciare giochi d’amore i due si sposano, ma Chiara presto è uccisa dal vaiolo. A sconvolgere la rassegnazione di chi la pianse e l’isolamento in cui s'è chiuso il suo sposo, compare una donna che alcuni riconoscono come Chiara. Ma chi sia veramente non è dato sapere. Questa incertezza compenetra i destini incrociati e gli interessi contrastanti dei personaggi. La vicenda si snoda su più registri: c’è la testimonianza oggettiva e piana di un narratore. Ma accanto a questa, il diario e le lettere tra il giovane Altomare e un singolare scienziato francese trasformano uomini, cose e avvenimenti in perturbanti fantasmi della mente.

 

La solitudine dei numeri primi, di Paolo Giordano

Mondadori Editore - 304 pagine, 2008

Alice è una bambina obbligata dal padre a frequentare la scuola di sci. È una mattina di nebbia fitta, lei non ha voglia, il latte della colazione le pesa sullo stomaco. Persa nella nebbia, staccata dai compagni, se la fa addosso. Umiliata, cerca di scendere, ma finisce fuori pista spezzandosi una gamba. Resta sola, incapace di muoversi, al fondo di un canale innevato, a domandarsi se i lupi ci sono anche in inverno. Mattia è un bambino molto intelligente, ma ha una gemella, Michela, ritardata. La presenza di Michela umilia Mattia di fronte ai suoi coetanei e per questo, la prima volta che un compagno di classe li invita entrambi alla sua festa, Mattia abbandona Michela nel parco, con la promessa che tornerà presto da lei. Questi due episodi iniziali, con le loro conseguenze irreversibili, saranno il marchio impresso a fuoco nelle vite di Alice e Mattia, adolescenti, giovani e infine adulti. Le loro esistenze si incroceranno, e si scopriranno strettamente uniti, eppure invincibilmente divisi. Come quei numeri speciali, che i matematici chiamano “primi gemelli”: due numeri primi vicini ma mai abbastanza per toccarsi davvero.

 

Le seduzioni dell’inverno, di Lidia Ravera

Nottetempo Editore - 185 pagine, 2007

Michele conduce la vita di un single di mezz’età: casa disordinata, letto sfatto e una cucina in cui si ammucchiano i piatti da lavare. Ma un giorno, al risveglio, l’appartamento è trasformato, la tavola imbandita, musica classica si diffonde dolcemente: l’artefice di questa rivoluzione è Sophie, donna colta e riservata e domestica instancabile che, in assenza dell’ex moglie del protagonista presso la quale dice di lavorare, offre i propri servigi. Le seduzioni di Sophie vincono il cuore invernale di Michele che per la prima volta si abbandona alla passione. Tanto più duro è il secondo risveglio, la casa vuota, deserta, silenziosa.

 

L’illusione del bene, di Cristina Comencini

Feltrinelli Editore - 209 pagine, 2007

Il protagonista è un uomo svuotato, malinconico, deluso. Ha creduto con passione all’ideale comunista e, dopo quasi dieci anni, non si è ancora del tutto rassegnato al crollo di un mondo e alla resa di quanti, come lui, avevano coltivato quella fede politica. Mario ha creduto con altrettanta passione nella famiglia, e ha cercato di crearsene una: non ci è riuscito, nonostante abbia cresciuto con dedizione e con pazienza prima i figli della moglie e poi quello nato dal suo matrimonio. E nemmeno le dinamiche del fallimento del rapporto coniugale gli sono poi molto chiare: l’amore che lo lega ai tre figli rimane dunque l’unica certezza della sua vita. Anche sul fronte professionale - è giornalista televisivo - sente fatiche e stanchezze: con la vittoria della
destra è stato epurato e adesso vivacchia in radio, senza più desideri né ambizioni. L’incontro occasionale con Sonja, una giovane pianista russa che vive con l’altera nonna e la figlia di pochi anni, lo risucchia in una storia tragica e misteriosa che di donna in donna risale verso il tassello mancante, verso quel buio di domande senza risposta che è diventato il suo tormento.

 

Napoli Ferrovia, di Ermanno Rea

Rizzoli Editore - 340 pagine, 2007

Caracas ha 55 anni, è nato in Venezuela ed è il re della zona della stazione. Ha il cranio rasato e le idee razziste di un naziskin, si sta convertendo all’Islam, detesta i ricchi e gli americani, appena può aiuta gli sconfitti, i senzaniente. L’io narrante è un giornalista quasi ottantenne, tornato a Napoli dopo moltissimi anni. Ritrova Caracas, vecchio amico di una vita fa, e insieme percorrono il cuore più inospitale della città. I loro giri notturni sono un viaggio a ritroso nel tempo - gli anni Quaranta e Cinquanta, ma anche l’epoca dei nonni e bisnonni - e l’occasione per raccontarsi. Caracas rivive la sua disperata storia d’amore con Rosa La Rosa, irreparabilmente inquinata dall’eroina. Il narratore ripensa all’epoca in cui grandi giornalisti e scrittori avevano tentato di salvare l’anima di Napoli. Finché una rivelazione li separa per sempre.

 

Non avevo capito niente, di Diego De Silva

Einaudi Editore - 309 pagine, 2007

Vincenzo Malinconico è un avvocato napoletano che finge di lavorare per riempire le sue giornate. Divide con altri finti-occupati come lui uno studio arredato con mobili Ikea, chiamati affettuosamente per nome, come fossero persone di famiglia. È stato appena lasciato dalla moglie, ma cerca con ogni mezzo di mantenere un legame con lei e i due figli adolescenti. Un giorno viene improvvisamente nominato difensore d’ufficio di un becchino di camorra detto “Mimmo ‘o burzone” e, arrugginito com’è, deve ripassarsi il Bignami di diritto. Ma ce la fa, e questo è solo il primo dei piccoli miracoli che gli capitano. Il secondo si chiama Alessandra: la pm più bella del tribunale, che si innamora di lui e prende a riempirgli la vita e il frigorifero. E intanto Vincenzo riflette sull’amore, la vita, la delinquenza, la musica: su tutto quello che attraversa la sua esistenza e la sua memoria, di deriva in deriva.

 

Razza Bastarda, di Cristina Masciola

Fanucci Editore - 208 pagine, 2007

La storia di due donne di ‘razza bastarda’. Una razza che genera esseri che amano forte e muoiono giovani, che conoscono il basso e da lì risalgono. Ventenne, di Reggio Calabria, Anna Maria viene a Roma per studiare Legge. Una grande città, tutto è nuovo e così diverso. Elena, che ha un male dentro di sé e non crede più a nulla, si sente smarrita, senza affetti e con tanta rabbia dentro. Due donne che da luoghi e mondi lontani si ritrovano a condividere un destino comune, un destino di lotta per la sopravvivenza dell’anima. Due amiche, due storie diverse, ma un’unica razza: razza bastarda.

 

Tre volte invano, di Emiliano Poddi

Instar Libri Editore - 184 pagine, 2007

La storia di un ragazzo che gioca a pallacanestro praticamente da quando è nato. Nonostante questo non è un fenomeno, anzi, il più delle volte le partite finiscono senza che lui abbia segnato un solo punto. Finché un giorno con una finta sola fa fuori mezza difesa avversaria e la butta dentro. E così l’azione dopo, e quella dopo ancora e probabilmente avrebbe continuato così per tutta la vita, se a due minuti e diciassette secondi dalla sirena di un’altra partita non fosse franato per terra rompendosi un ginocchio. Da lì in avanti, per lui, tutto cambierà e tutto dovrà essere inventato di nuovo. Che sia possibile o no perché il basket, come dice Philip Roth, “Il basket è un'altra cosa...”.

 

Vico del fico al Purgatorio, di Giuseppina De Rienzo

Manni Editore - 200 pagine, 2008

Questo romanzo parla di uomini incapaci di farsi amare. Di una donna bionda arenata in unrapporto sbagliato. Di una incredibile fuga finale. Di Maria, che si ribella per sempre al suo tirannico marito. E di una madre che si ammala, e infine muore, senza riuscire a carezzare il viso della figlia. E di un processo penale in cui sfilano, uno dopo l’altro, tutti i volti di una famiglia sperduta. E di un uomo anziano, un “diverso”, un femminiello che forse ha amato soltanto una volta. E di una Napoli scrostata e domestica, tutta scossa da tormenti familiari.

 

(La Dante.it)