Umbria Jazz a New York
con il bambino prodigio

Al jazz club Birdland, dal 26 al 30 giugno.

Francesco CafisoNEW YORK, 28 giugno 2007. - Umbria Jazz torna a Manhattan e presenta cinque giorni di concerti (due per sera) al jazz club Birdland, dal 26 al al 30 giugno. Sul palco del famoso locale newyorchese si esibe il diciottenne Francesco Cafiso, virtuoso del sax alto, in un tributo a Charlie Parker tratto da sue incisioni storiche di fine Anni ‘40 e inizio ‘50, dal titolo Charlie Parker with Strings.

Cafiso non è un nome nuovo: sbalordì critica e pubblico al suo debutto newyorkese, all'Iaje Convention, del gennaio 2004, quando aveva solo quattordici anni. Oggi ad accompagnarlo sarà una sezione ritmica con Riccardo Arrighini al piano, Aldo Zunino al basso e Stefano Bagnoli alla batteria, oltre all'ensemble dei Solisti di Perugia, (sei violini, due viole, due violoncelli, contrabbasso, oboe, corni francesi ed arpa), specializzato in musica barocca.

Musica per l’orecchio e per il corpo, in cucina ci sarà lo chef Claudio Brugalossi, della Taverna di Perugia, a preparare tutta una serie di piatti umbri, star, il tartufo. Le manifestazioni di Umbria Jazz nella Grande Mela vanno avanti già da alcuni giorni. A dare il via è stato un affollato incontro presso l'Istituto Italiano di Cultura: «Arrivammo qui, per la prima volta, nel 1983 - ricorda Carlo Pagnotta, direttore artistico di UJ - con giovani musicisti italiani, non molto famosi, come lo sono adesso; ed ora siamo qui ancora, con questa stranissima combinazione Pinturicchio-Jazz». Manca all’appello l'annunciato Renzo Arbore, ma ci sono grandi critici e storici del jazz, da Ira Gitler a Dan Morgenstern. Son venuti ad applaudire un'altra stella del jazz italiano, il pianista Stefano Bollani, già osannato, in febbraio, dal New York Times: «La sua performance ha offerto una visione caleidoscopica dei suoi talenti», scriveva il critico Nate Chinen. Bastano le prime note della sua composizione Busillare a catturare immediatamente la platea. Altrettanto sbalorditive le veloci improvvisazioni sulla tastiera in On the Street Where You Live, dal musical My Fair Lady. Il bis il giorno dopo quando viene annunciata una mostra monografica del Pinturicchio.

Grazie alla fondazione Guglielmo Giordano, un dipinto inedito del Pinturicchio, il «Bambin Gesù delle mani», riapparso dopo cinquecento anni, ha lasciato, per la prima volta, l'Umbria, ed è stato esposto, per due sole serate, al Consolato Italiano di Park Avenue e al Guggenheim. «Già ci hanno richiesto per il 2008 - si anticipa Pagnotta - e torneremo con Arbore».

 

(La Stampa.it)