L’Italia vuole la bici ma non pedala

A Milano il salone internazionale del ciclo: seicento aziende di tutto il mondo presentano la nuova produzione.

MILANO, 17 settembre 2006. - In Italia si pedala poco, pochissimo. In Olanda e Danimarca si vendono otto bici ogni 100 abitanti. In Italia meno di tre. Solo la Spagna sta peggio di noi. Ma la tendenza è in positivo, e va in una direzione precisa. Aumenta la voglia di pedalare fuori città, di scampagnate toccata e fuga anche in giornata. Su strada ma anche fuoristrada, perché no?

Ecco l'identikit del cicloturista moderno, che emerge anche dall’Esposizione internazionale del ciclo, in scena da venerdì scorso a lunedì al polo fieristico di Milano-Rho. La bici va sempre più lontano dalle città, alla faccia dei famigerati ticket d'ingresso per le auto nei centri storici. «È un paradosso, ma è proprio così», dice Piero Nigrelli, responsabile settore ciclo dell'Ancma, Associazione nazionale ciclo motociclo e accessori. «La bicicletta dovrebbe agevolare gli spostamenti in città, invece traffico e smog portano gli appassionati sempre più fuori dai centri abitati».

La prova? Il boom delle piste ciclabili un po' in tutto il Nord Italia, ma specialmente nelle campagne di Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna. E poi il fiorire di alberghi ad hoc per cicloturisti, associati in consorzi: Italy e Cuneo Bike Hotel, per esempio, mettono a disposizione dei propri clienti un pool di guide, meccanici e massaggiatori. E prevedono persino menu a misura di ciclista.

Il mercato non si è fatto attendere. Non è un caso se al Salone di Milano le principali novità riguardano proprio il settore delle cosiddette fitness bike: prodotti ibridi, a metà strada tra una bici da corsa e una mountain-bike, per un utilizzo anche extracittadino, su sentieri e sterrati poco impegnativi. Il telaio e le ruote sono da corsa, il manubrio però è dritto e la componentistica è tipica di una bici off-road. Pesano un po' di più (10-11 chili contro gli 8-9 di un modello da corsa) ma costano meno (500-800 euro) e sono più confortevoli da portare.

Altra tipologia di bici di gran moda sono quelle da trekking: in pratica delle mountain-bike «stradalizzate», per un impiego a 360 gradi, urbano ed extraurbano. Bici più versatili degli essenziali «rampichini» da montagna, con luci, parafanghi, annessi e connessi. L'ideale, insomma, per un weekend fuori città con tutta la famiglia, e a un costo decisamente accessibile: dai 200 ai 400 euro. Una tendenza, quella dei modelli ibridi, metà strada e metà fuoristrada, che in realtà accomuna anche auto e moto. Cosa sono le moto supermotard e i Suv, se non ibridi a due e quattro ruote?

Saranno oltre 600 le aziende presenti al Salone milanese, su 19 mila metri quadri di superficie coperta suddivisa in due padiglioni. L'anno scorso i padiglioni erano tre, e i marchi presenti 804, il 20 per cento in più. «Quest'anno però si è fatta una scelta diversa e più coraggiosa», spiega Piero Nigrelli, responsabile settore ciclo dell'Ancma, Associazione nazionale ciclo motociclo e accessori. «Sacrificare la quantità per premiare la qualità degli espositori».

In altri termini: meno espositori asiatici, più made in Italy, che continua a mantenere la leadership europea in fatto di produzione di bici da corsa. Nonostante la congiuntura sfavorevole e nonostante la spallata dei produttori cinesi, che negli ultimi anni si sono accaparrati quasi tutta la fascia di medio-basso livello.

Anche gli eventi collaterali del Salone seguono il trend extracittadino. La «Pedalata Azzurra» di ieri ha portato vip e semplici appassionati delle due ruote lungo le strade della Brianza.

Venerdì, invece si è festeggiato in città: in corso Buenos Aires dalle 20 in scena la «Grande notte della Bicicletta»: ingresso vietato ad auto e moto, negozi aperti fino a mezzanotte, spettacoli, attrazioni, impennate. Tutto rigorosamente a piedi o in bicicletta.

CICLISTI D’ITALIA

32 milioni
Gli italiani che hanno una bicicletta. Il 10 % possiede un modello da corsa.

500 mila
Gli italiani che vanno in bicicletta almeno una volta la settimana.

200
Le aziende italiane che producono biciclette e accessori, per un totale di circa 5.500 dipendenti.

1 miliardo
Il fatturato industriale del settore ciclistico in Italia.

 

Da la Stampa Web