Perchè pepe e peperoncini

bruciano in bocca?
Si tratta dello stesso processo che si mette in moto

quando addentiamo una fetta di pizza bollente

15 novembre 2006. - In verità il pepe è piccante mentre il peperoncino brucia.

La sostanza che dà il piccante al pepe si chiama piperidina, mentre quella che ci fa andare a fuoco la bocca dopo aver mangiato il peperoncino si chiama capsaicina. Questo alcaloide agisce sulle membrane delle cellule della nostra bocca provocando l’ingresso di ioni calcio e scatenando un meccanismo complesso che trasmette la sensazione di bruciore alle cellule vicine.

Si tratta dello stesso processo che si mette in moto quando addentiamo una fetta di pizza bollente, ed è tanto maggiore quanto è più alta la concentrazione di capsaicina.

Siccome si tratta di una sostanza che non si scioglie in acqua, per far passare il bruciore il rimedio più immediato è quello di bere del latte. La caseina contenuta nel latte infatti circonderà le molecole di capsaicina impedendo loro di legarsi alle membrane cellulari.

La pianta del peperoncino produce questa sostanza proprio per impedire ai mammiferi di nutrirsene, perché i semi del peperoncino non sopravvivono a un viaggio nel nostro intestino.

Invece i semi di questa pianta restano vitali dopo aver attraversato i sistemi digerenti di diverse specie di uccelli, che si cibano allegramente di tali piante senza subire effetti collaterali.

 

L'Habanero

L' Habanero (Capsicum chinense Jacq.) è una varietà di peperoncino, tipica della penisola dello Yucatan. Ne esistono molte varietà, tra cui la cultivar più piccante riconosciuta dal Guinness dei Primati.

Il nome habanero deriva da La Habana, la capitale di Cuba da cui si ritiene provenga. Molti ritengono che non cresca più nella regione d'origine, ma Dave deWitt ha fatto crescere alcuni semi di transfughi cubani, i quali hanno prodotto degli habanero arancione.

Spesso il termine viene utilizzato come sinonimo per tutte le varietà di C. chinense, anche se in maniera erronea. Il mggior produttore mondiale è il Messico, dove viene coltivato in Yucatan, Campeche, e Quintana Roo, tuttavia sono presenti coltivazioni commerciali anche in Belize, Costa Rica, Texas e California.

 

 

Dalla rivista Newton e Wikipedia.