E-book 2, la vendetta

Il libro elettronico ci riprova con "Kindle". E in rete è subito mania.

Jeff Bezos, CEO di Amazon.9 gennaio 2008. - L’e-book non sarebbe mai decollato, a sentire i suoi detrattori? È già andato esaurito «Kindle», il nuovo dispositivo elettronico per leggere tutti i libri del mondo (e non solo i libri), lanciato da Amazon a 399 dollari per la stagione natalizia. L’azienda di commercio elettronico fondata da Jeff Bezos si scusa per il successo inaspettato e offre la spedizione gratuita a chi è disposto ad aspettarlo.

«C’è poco da fare, i libri sono una tecnologia incredibile, l’ultimo bastione del mondo analogico», aveva dichiarato Bezos in una recente intervista a Newsweek: d’altra parte i libri sono stati la sua fortuna, all’alba dell’Internet commerciale, quando dire Amazon.com equivaleva a dire «libreria online». Che l’accoppiata libri-Internet funzioni lo dimostrano i dati: secondo l’Associazione editori, le vendite online in Italia sono cresciute del 30 per cento nel 2007. Ma mentre musica, video e giornali sono digitalizzati da tempo, i libri di carta finora hanno resistito e gli sviluppatori da anni si confrontano con i difetti dei prototipi elettronici. Finora: perché il 2008 con l’Amazon Kindle e i suoi concorrenti si annuncia come l’anno del rilancio dell’e-book: cioè un apparecchio elettronico che rivoluziona il modo in cui leggiamo, scriviamo e pubblichiamo. La sfida? Conquistare quel pubblico che ancora ama leggere.

I tentativi di surclassare i libri con gli e-book in passato sono stati goffi: i supporti erano sempre troppo ingombranti, poco intuitivi, con batterie che duravano troppo poco e schermi e tasti che rendevano la lettura poco piacevole. Dopo i primi buchi nell’acqua, tutti i produttori si sono impegnati a innovare e migliorare le prestazioni per offrire un prodotto che fosse almeno buono quanto un libro, e che offrisse anche molto di più. Non un ennesimo computer, insomma. La visione: creare un oggetto che contenga tutti i libri del mondo e li offra tutti in meno di un minuto, pronti e facili da leggere e sfogliare in versione elettronica; oltre ai giornali, ai blog preferiti, ai motori di ricerca, a Internet insomma.

Non è la prima volta che si prospetta il sogno di sfogliare in rete tutti i libri del mondo: ha motivato diversi progetti di megabiblioteche virtuali, come quello di digitalizzazione di tre miliardi di opere entro cinque anni annunciato l’anno scorso da Google, il motore di ricerca contestato dagli editori e dagli autori per aver proposto anche titoli protetti da copyright. Per questi ultimi, il software oggi mostra un numero limitato di pagine e rinvia al sito dove acquistare il volume. Il vantaggio: la riproduzione on-demand delle opere fuori catalogo e una vetrina per i piccoli editori. E tra ritrovi online che si offrono da raccordo fra editori e aspiranti narratori, come Liberidiscrivere.com (230 mila testi di 7 mila autori, letti e valutati da 18 mila lettori abituali), a web tv come «TvBook» (che si autodefiniscono realizzate «da professionisti dell’editoria, scrittori e appassionati»), è boom di «social bookshelves» per la condivisione degli scaffali virtuali - siti come Visual Bookshelf di FaceBook - che creano comunità sulla base delle letture, della serie «dimmi cosa leggi e ti dirò chi sei».

Amazon Kindle ha le dimensioni e il peso di un tascabile ed è in grado di tenere in memoria oltre 200 titoli. Ne offre ben 90 mila da cui scegliere, tra cui 100 bestseller a 9,99 dollari l’uno. Ma molti titoli costano anche molto meno. Il primo capitolo della maggior parte dei libri è scaricabile gratis, per dare un «assaggio». Non fa pagare il costo del collegamento né un abbonamento, ma solo i prodotti scaricati. E permette di leggere anche riviste, quotidiani e blog. Riceve persino le email con gli allegati. E si collega a Internet a banda larga come i telefonini più potenti di nuova generazione. Le batterie durano 30 ore e, per sviluppare uno schermo gradevole, gli esperti di Amazon hanno studiato la fisiologia della lettura: niente schermo retro-illuminato e, grazie alla tecnologia «e-ink», una carta elettronica in cui particelle di inchiostro sono disposte elettronicamente sullo schermo a formare le lettere. L’effetto finale è quello di un foglio stampato in modo classico che non affatica la vista.

Secondo gli analisti, Kindle può finalmente dare una svolta al mercato degli e-book. Certo la concorrenza non si fa attendere: la Apple, che si accinge settimana prossima ad annunciare le sue novità dal MacWorld di San Francisco, ha lanciato «iTouch», la Sony punta a migliorare il suo «Reader». Anche Epson Seiko sta lavorando a un prototipo sottilissimo, appena tre millimetri. Ma stanno emergendo anche rivali open source come «Cybook» e «iLiad», liberi da restrizioni proprietarie e di diritti, che puntano per esempio a offire le opere nel pubblico dominio. Già, il copyright: perché a oggi Kindle, come tutti i lettori di e-book proprietari, e già come l’iPod della Apple per la musica e i film, utilizza il sistema di controllo per la gestione dei diritti cosiddetto Drm (Digital Rights Management) che limita l’utilizzo a un solo dispositivo. La scelta? La faranno i lettori.

 

(La Stampa.it)