Bufera Calcio
I fatti di oggi

MILANO, 28 giugno 2006

16.49 - Il presidente della Reggina Lillo Foti è stato ascoltato dall'Ufficio Indagini: "Intercettazioni non ce ne sono". Nella mattinata, ha dovuto rispondere a molte domande sulla vicenda dello scandalo calcio. "Ho risposto con tranquillità alle domande che mi sono state poste - ha detto Foti -. La Reggina è una squadra indipendente rispetto a Moggi e alla Juventus. Posso aggiungere che intercettazioni non ce ne sono". All'obiezione dei cronisti, che gli hanno ricordato la conversazione con Moggi registrata dagli inquirenti, Foti si è innervosito e ha detto: "Ma quella, quella non conta. Non temo alcuna penalizzazione, e perché dovrei essere penalizzato?".

15.24 "La situazione del Messina è limpida, siamo tranquilli. Non ho avuto alcun rapporto con Luciano Moggi. Il Messina, inoltre, è l'unica squadra del campionato italiano con un solo giocatore della Gea". Queste le parole del presidente del Messina, Pietro Franza, all'ingresso della sede della FIGC, dove verrà ascoltato dall'ufficio indagini nell'ambito degli interrogatori sul secondo filone di Calciopoli riguardante le società minori.

14.52 L'allenatore della Juventus Fabio Capello è da alcuni minuti in procura a Roma dove è stato convocato come persona informata sui fatti nell'ambito dell'inchiesta sulla Gea World. Capello viene ascoltato dai pm Luca Palamara e Cristina Palaia in riferimento ad un'intervista del 2002 nella quale Capello denunciava il "monopolio della Gea".

14.02 - "Abbiamo risposto con tranquillità e serenità alle domande. La Reggina è una squadra indipendente". Il presidente della Reggina, Lillo Foti, racconta brevemente il contenuto dell'interrogatorio cui è stato sottoposto dal capo dell'ufficio indagini, Francesco Saverio Borrelli, che sta lavorando sul secondo filone di Calciopoli riguardante società minori. "Non ci sono intercettazioni che mi riguardano con Luciano Moggi". E a chi gli fa presente che, in verità, una c'è stata (Foti si sarebbe lamentato con l'ex dg della Juve di un gol annullato alla Reggina), Foti risponde: "Quella non conta...". Temete delle penalizzazioni in classifica? "No, assolutamente".

12.30 "Hanno ucciso ingiustamente la mia Salernitana, ma tanto sta venendo fuori quello che era il sistema truccato della Covisoc". La denuncia è dell'ex presidente della società campana Aniello Aliberti, che, appena uscito dagli uffici della federcalcio, si è lasciato andare a un vero e proprio sfogo. "Una manica di cialtroni - ha aggiunto l'ex patron - mi ha distrutto la vita. Luciano Moggi, che ho visto ieri sera in tv, in confronto è un uomo fortunato, visto che ha perso solo il posto di lavoro". Aliberti ce l'ha con la Covisoc e con il sistema che secondo lui veniva usato per "iscrivere o non iscrivere le squadre".

12.18 "Spero che la Caf metta lo stesso impegno che abbiamo messo noi per rispettare i tempi". L'imput, alla vigilia del maxi-processo di domani, arriva direttamente dal capo ufficio Indagini della Federcalcio, Francesco Saverio Borrelli. "Capisco - ha affermato Borrelli incalzato dai cronisti e riferendosi agli avvocati della difesa - che è difficile impadronirsi in pochi giorni di un incartamento così voluminoso, però questi sono i tempi, quindi, come tali, vanno rispettati e onorati". Borrelli ha anche smentito l'esistenza di una frattura fra lui e il procuratore federale, Stefano Palazzi. Un'ipotesi che era stata mossa perché i deferimenti operati dallo stesso Palazzi non collimavano con la pesantezza della relazione conclusiva dell'ufficio indagini (ad esempio la posizione del Milan, protagonista nella vicenda Calciopoli tanto quanto la Juve secondo Borrelli, mentre nei deferimenti Galliani viene accusato solo di avere violato l'art. 1 e non il 6, quello sull'illecito sportivo). Borrelli, comunque, sminuisce: "Certe cose fanno parte più della fisiologia che della patologia di coloro che lavorano in vari segmenti dell'indagine".

10.52 "Calciopoli e il mondiale sono due piani distinti". Il capo della spedizione azzurra in Germania, Giancarlo Abete, ribadisce, al suo arrivo negli uffici fderali di via Po, che un'eventuale vittoria dell'Italia ai Mondiali non influenzerebbe in alcun modo gli sviluppi del processo: "Una vittoria al mondiale servirebbe per dare morale al calcio italiano e un risultato positivo può fare bene a livello internazionale. Ma tutto questo non andrà ad influenzare altre vicende o scenari".

10.33 "Non ho visto l'intervista di Moggi e quindi non ho commenti da fare». Un nervoso Francesco Saverio Borrelli, capo dell'ufficio indagini della Figc, ha risposto così, al suo arrivo negli uffici federali di via Po, a chi gli chiedeva una battuta sulle parole rilasciate ieri sera alla trasmissione Ballarò dal'ex dg ella Juve, Luciano Moggi.

10.18 - "Siamo alla vigilia di una giornata importante...". Il procuratore federale Stefano Palazzi rompe il silenzio alla vigilia del via del maxiprocesso del calcio. "I tempi processuali? Questo non dipende certo da me", l'altra e unica battuta da lui rilasciata oggi. Poche parole prima di dribblare i giornalisti entrando in tutta fretta nella sede dell'ufficio indagini di via Po. Oggi in Federcalcio è un'altra giornata di viavai: poco prima delle 10 ha fatto il suo ingresso in sede anche l'ex presidente della Salernitana Aniello Aliberti.

9.40 - "Domani è il gran giorno e i tifosi stiano tranquilli perchè tutto si sistemerà, il collegio sa quello che deve fare". Ad aprire le danze questa mattina in Federcalcio è stato proprio lui Cesare Ruperto, l'ex giudice della Corte Costituzionale, ma soprattutto per i tempi che corrono presidente della Caf. Domani, infatti, inizierà il maxiprocesso per "moggiopoli". Poco prima di allontanarsi e di entrare definitivamente in Federcalcio il giudice fa soltanto un accenno alle polemica sui tempi processuali: "Ribadisco che è un processo come tutti gli altri e così deve essere considerato per i tempi. Comunque, vedremo più in là...".