Precontratto per Lippi,
la Figc ha già scelto

Con Donadoni rottura dopo il no al rinnovo.

Liipi, ritorno a maggio?28 marzo 2008. - Tra Donadoni e la Federcalcio c’è di mezzo un precontratto che Abete potrebbe firmare con Lippi entro fine maggio e che il ct ex campione del mondo chiederebbe per non fare la fine di un anno fa, quando rifiutò il Valencia perché sembrava che si liberasse la panchina azzurra e alla fine si trovò con un pugno di mosche. E’ chiaro che un passo del genere avvicinerebbe di molto il divorzio dall’attuale ct dopo l’Europeo perché nel caso restasse la Federazione dovrebbe pagare una penale a Lippi e anche piuttosto alta. Tutto questo mentre Donadoni scopre all’improvviso molti sponsor, come capita spesso nel calcio a chi si trova in bilico: una parola generosa fa sempre effetto e non costa nulla.

Tanto saranno altri a decidere. Sono con lui i giocatori dei quali in questi due anni ha guadagnato la stima grazie alla coerenza nelle decisioni, che è merce rara. Dal «non facciamoci del male» di Cannavaro all’augurio di Materazzi perché «Donadoni raccolga il frutto del suo lavoro» c’è una discreta compattezza nel difendere il tecnico bergamasco e ieri sono scesi in campo anche due ex ct, Sacchi e Zoff, che per ragioni diverse lasciarono la Nazionale dopo un Europeo. «Bisogna fare i complimenti a Donadoni perché porta avanti un progetto con coerenza - ha detto Sacchi, che se ne andò nel ‘96, eliminato al primo turno anche per il rigore sbagliato da Zola contro la Germania e incapace di resistere alle sirene del Milan -.

E’ molto attento e mi sembra si stia dimostrando non solo vincente, ma anche convincente». «Donadoni sta facendo un gran bel lavoro - ha aggiunto Zoff, che si dimise dall’incarico dopo aver raggiunto la finale del 2000, per colpa delle critiche espresse da Berlusconi - e si vede, ho molta fiducia». Per entrambi la sconfitta di Elche non è preoccupante e tanto meno è un segnale che la Nazionale si stia sfaldando per la posizione incerta del tecnico. Sacchi non ha visto una squadra in difficoltà e ha ricevuto sensazioni positive, Zoff parla di «una bella Italia contro una Spagna brillante».

In effetti la partita di mercoledì non getta ombre particolari sugli azzurri: hanno giocato peggio che in febbraio contro il Portogallo e quacosa ha funzionato poco a centrocampo nell’intesa Pirlo-De Rossi, la coppia più attesa, tuttavia non c’è stata una bocciatura, nè un allarme per l’Europeo. Ciò che tutti sembrano ignorare è che la posizione di Donadoni si è in parte smarcata dal successo o dal fallimento della spedizione in Austria e Svizzera.

In Federcalcio hanno fretta di chiarire cosa accadrà a luglio e il rifiuto del ct a firmare il rinnovo con una clausola tutto sommato «aperta» (conferma garantita in caso di semifinale, valutazione reciproca nel caso di eliminazione anticipata) ha sorpreso lo stesso Consiglio federale. Non tutti sono convinti che si tratti di una semplice impuntatura del Dunadùn che chiedeva la fiducia totale o niente. Già si rincorrono le prime voci di contatti che l’ex campione del Milan avrebbe avuto con qualche club, anche all’estero. Un po’ per necessità e un po’ per ripicca in Federazione si stanno muovendo per disegnare un futuro senza Donadoni.

 

(La Stampa.it)