La Germania irrompe nei quarti
I tedeschi dominano la Svezia, battuta 2-0 con doppietta di Podolski. Gara a senso unico, gli scandinavi, in 10 uomini dalla fine del primo tempo, sbagliano un rigore con Larsson.

 

MONACO DI BAVIERA (Germania), 24 giugno 2006 - Il carrarmato tedesco travolge la Svezia. La Germania batte 2-0 gli scandinavi con doppietta di Podolski, e si qualifica per i quarti di finale. La tradizione si conferma, e nel Mondiale di casa forse non poteva essere altrimenti: i tedeschi non sono mai stati eliminati negli ottavi nel dopoguerra. La formazione di Klinsmann a Monaco di Baviera ha schiantato una Svezia deludente, regalando anche spettacolo. Non saranno modelli di fantasia, i padroni di casa, ma sono una corazzata solidissima in grande forma fisica, forte di un leader a centrocampo come Ballack e di una coppia d'attaccanti arrivata al meglio al Mondiale. Klose, già 4 gol, è un atleta prestato al calcio, che nelle grandi rassegne internazionali dà sempre il meglio (5 reti in Corea-Giappone), Podolski, talento classe 1985, già tre reti, ha un sinistro che fa paura. Segni particolari dei gemelli del gol? Sono polacchi di nascita, Klose nato a Oppeln, Podolski originario di Gleiwitz. Ma è vietato formalizzarsi, sono tedeschi di passaporto e in questi giorni rappresentato l'orgoglio teutonico.

PRIMO TEMPO - Germania padrona del campo. Il gol arriva subito. Incursione in area di Klose, uscita di Isaksson, Podolski si avventa sulla palla vagante ed infila a porta vuota l'1-0. Poi sfiora la doppietta spedendo appena alto un bolide di sinistro dal limite. La Svezia, frastornata, prova a reagire con Larsson, che ritarda troppo la conclusione solo davanti a Lehmann e poi spedisce a lato di pochissimo. Poi arriva il raddoppio. Inevitabile per l'andamento a senso unico della gara. E figlio di un'altra combinazione Klose-Podolski. Il centravanti del Werder Brema rifinisce per il nuovo acquisto del Bayern Monaco (l'ultima stagione al Colonia), che di sinistro perfeziona il 2-0. Il malcapitato Lucic, che non riesce neanche a prendere la targa agli attaccanti tedeschi, viene punito per un peccato veniale dall'arbitro Simon e va a farsi la doccia in anticipo per doppia ammonizione. La Svezia subisce una mareggiata imbarazzante. Ballack, Frings e Klose si esibiscono in un tiro al bersaglio con vittima il povero Isaksson, bravissimo a limitare i danni. Ibrahimovic, recuperato dell'ultimora, legittima la sua presenza con un guizzo di classe pura in area, ma Lehmann è attento. Si va al riposo sul 2-0, risultato che sta persino stretto a Ballack e compagni.

SECONDO TEMPO - La Svezia ha in apertura la grande occasione per rientrare in partita: l'intervento di Metzelder su Larsson in area è tanto ingenuo quanto appena accennato: Simon forse compensa l'espulsione rigorosa indicando il dischetto. E qui Larsson, miglior marcatore svedese nella storia dei Mondiali con sei centri, spedisce incredibilmente alto. Curiosa e inopportuna la sostituzione effettuata dal c.t svedese Lagerback pochi attimi prima del penalty: disturba il ritmo e la concentrazione del proprio attaccante, dandogli forse troppo tempo di pensare all'importanza del calcio dagli 11 metri. Sul rovesciamento di fronte, dopo il rigore sbagliato, la Germania sfiora il 3-0 con il solito Ballack, che ci prova per l'ennesima volta dalla grande distanza, colpendo il palo solo per l'intervento prodigioso di Isaksson, il migliore dei suoi, ed è dire tutto. La Germania colpisce un altro palo nel finale con Schneider, ma per il tanto criticato (alla vigilia del torneo) Klinsmann va bene anche così: la Germania è la prima squadra ad approdare nei quarti. E comincia a far paura.