Gol di riserva, Italia agli ottavi
Repubblica Ceca battuta 2-0. In gol il difensore, subentrato all'infortunato Nesta, e Inzaghi, che ha sostituito Gilardino. Azzurri primi nel girone E. Lippi: "Nove per lo spirito".

 

AMBURGO (Germania), 22 giugno 2006 - Ce l'ha fatta. L'Italia ce l'ha fatta. Tutte le paure si sono dissolte: vince il girone e conquista i tormentati ottavi di finale. Ad Amburgo batte la tosta Repubblica Ceca 2-0 al termine della solita partita da infarto, decisa da Marco Materazzi al 26' del primo tempo, dopo avere sostituito l'infortunato Nesta, e chiusa da Inzaghi al 42' della ripresa.

Gara al alta tensione, condotta per l'intera ripresa undici contro dieci per l'espulsione di Polak. Tensione traducibile già dalle impostazioni in campo delle due squadre. Difese a quattro, centrocampi imbottiti, anche se Lippi propone una sorta di 4-3-3, in realtà diluito in un 4-3-2-1, con Totti e Camoranesi alle spalle di Gilardino. La novità dei cechi è sulla fascia destra: Bruckner schiera un 4-1-4-1, rinuncia a Galasek per Polak, mentre lancia come unica punta Milan Baros, del tutto recuperato dopo l'infortunio, e affida a Nedved la bacchetta della regia. Tutto il gioco dei cechi passa attraverso le illuminazioni dello juventino, che detta i tempi, suggerisce il gioco, duettando con l'altro uomo di fantasia Rosicky. E già dalla prime battute sono i nostri avversari a prendere in mano la partita, obbligando gli azzurri a faticare il doppio nel vano tentativo di trovare spazi. L'idea di Camoranesi e Totti a supporto di Gilardino non sembra reggere più di tanto, a causa della marcatura a uomo dei due centrali di difesa. Perrotta e Pirlo inoltre faticano a entrare in partita, per un'evidente inferiorità numerica sulla linea centrale.

E' un'Italia moderata, che sembra voler risparmiare energia, ma che rischia incredibilmente quando Neved innesca il turbo e ordina il pressing ai suoi, prendendo in contropiede la Nazionale, che cede anche sulle fasce. Le tre occasioni per i cechi nello spazio sette minuti non lasciano presagire nulla di buono. E' Buffon a fare la differenza prima su Baros, poi su Nedved e Jankulovski. Ma un passaggio di turno te le devi sudare, anche a discapito della fortuna. Nesta infatti si fa male (un problema all'inguine) e dopo soli 17' deve lasciare il posto a Materazzi. Un ingrato compito per il nerazzurro, che a freddo, va ad affiancare un insuperabile Cannavaro nel momento più delicato del primo tempo. E' il momento in cui l'Italia sembra ritrovare se stessa, grazie al lavoro di Camoranesi, capace di trascinarsi dietro due avversari, alla testardaggine di Gilardino che, in piena solitudine, difende palla e cerca i compagni, e Materazzi che capitalizza ciò che riteneva impensabile con un colpo di testa perfetto nell'angolo, sul corner di Totti. L'unico guizzo dell'irriconoscibile romanista. A dare una mano a una Nazionale molto all'italiana, ci pensa poi Polak, che si fa espellere per doppia ammonizione, regalando un uomo in più all'Italia.

All'inizio della ripresa, Bruckner copre il buco togliendo Poborsky per Stajner, un centrocampista per un centrocampista, ma con meno copertura davanti alla difesa, favorendo la posizione di Totti, che ha più spazio a disposizione. I tiri dalla distanza del numero 10 offrono ampi segnali di miglioramento, anche se ancora accademici. I cechi annaspano, ed è Nedved a tenere a galla una barca che rischia da affondare. Pavel corre per tutti, ingaggia un duello personale con Buffon che gli dice due volte di no. Ma è l'Italia a prendere coraggio, schiacciando inevitabilmente i cechi. Tornano le azioni di prima, i fraseggi veloci. L'Italia che piace. Vicina al gol con Cannavaro e con Inzaghi, inserito da Lippi al posto di Gilardino. I cechi, pur pressati a tratti, non mollano e, 10 contro 11, riescono a ritornare in voga, con la stessa intensità del primo tempo. Con le forze fresche Jarolim (per Baros) e Heinz (Kovac), riescono a tenere sotto pressione gli azzurri. Il furore obbliga Lippi a togliere Camoranesi per Barone per una copertura migliore. A spianare la strada ci pensa spina nel fianco-Inzaghi. Dopo avere fallito due gol facili, in contropiede evita Cech e questa volta non sbaglia. L'Italia torna a Kaiserslautern.

Lippi sorridente a fine gara: "Sono soddisfatto. Abbiamo fatto due buone gare finora, contro Ghana e Repubblica Ceca. Bisogna saper trovare la voglia ed il cuore per fare queste prestazioni. Passare il turno, e con il primo posto, era la cosa più importante. La Repubblica Ceca è una buona squadra, sapeva che se pardeva andava a casa non era facile da battere. Il vantaggio numerico ci ha favorito, dobbiamo essere più concreti in avanti. Abbiamo disputato una buona partita, pur con qualche macchia, ma con un buono spirito. Da nove in pagella".