STOCCARDA (Germania), 8 luglio 2006 - La Germania batte 3-1 il Portogallo e conquista il terzo posto ai Mondiali, come nel 1958. Klinsmann ha fatto un grande lavoro modellando una squadra giovane e con pochi campioni. E infatti il pubblico di Stoccarda festeggia la nazionale di casa ed il suo c.t. quasi come se avessero vinto la finalissima. La squadra di Scolari si deve accontentare del 4° posto, un inedito, comunque il secondo miglior risultato della propria storia dopo il 3° posto del 1966. La gara è stata spettacolare, giusto il successo dei tedeschi, al solito più concreti di un Portogallo elegante, ma troppo sprecone in zona gol. L'ultima vittoria tedesca contro il Portogallo risaliva al 1996, Klinsmann allora era in campo come attaccante. Ma della vittoria dei padroni di casa potrebbe beneficiare anche l'Italia, se le statistiche non ci tradiscono: sinora infatti 9 volte su 13 chi ha battuto la terza classificata si è poi laureato campione. Speriamo l'evento si ripeta per la 14ª volta.

PRIMO TEMPO - Bello, è mancato solo il gol. Le squadre giocano a briglia sciolta, senza tatticismi esasperati. Il ritmo è alto, entrambe cercano di vincere, meno preoccupate del solito di perdere. Il terzo posto è importante, ma nessuno ne fa una malattia. Il Portogallo giostra soprattutto sulle fasce con Simao (preferito a Figo) e Cristiano Ronaldo molto attivi, anche se l'esterno del Manchester United ha l'antipatica tendenza a tuffarsi. Bene anche Deco, playmaker ispirato, il cui destro a girare sul secondo palo finisce alto. La Germania risponde con le incursioni della coppia di mastini di centrocampo Frings-Kehl (Ballack è k.o.). Un sinistro incrociato di Kehl in area esce infatti di pochissimo. Allora il mediano tedesco di riprova dal limite, bravo Ricardo a salvarsi sopra la traversa con un colpo di reni. L'alternativa è la palla lunga per la corsa di Klose, che conclude di prima intenzione o guadagna punizioni. E proprio su calcio piazzato Podolski spara il suo sinistro potente, bravo Ricardo a respingere. Anche il Portogallo ha le sue occasioni: Simao inventa per Pauleta, centravanti spuntato, ma bravo nelle sponde, il destro dell'attaccante sbatte su Kahn (all'addio alla nazionale, preferito con una sorta di contentino di Klinsmann a Lehmann) in uscita. Il primo tempo finisce 0-0, ed è un peccato per il gioco espresso.

SECONDO TEMPO - Il Portogallo parte meglio. La punizione a girare di Simao finisce appena alta. Pauleta si divora un'altra occasione, non sfruttando un suggerimento prezioso di Cristiano Ronaldo. Poi la Germania trova il gol, con Schweinsteiger, partito dalla panchina contro l'Italia. L'esterno sinistro converge al centro e dalla grande distanza esplode un destro potente, su cui Ricardo si fa trovare colpevolemente impreparato. La Germania chiude subito la partita. Punizione da sinistra ancora di Schweinsteiger che Petit impatta con una deviazione maldestra che si insacca alle spalle di Ricardo. Deco prova subito a dimezzare le distanze, ma Kahn devia in angolo. E' la serata della Germania e soprattutto di Bastian Schweinsteiger, esterno del Bayern Monaco, che perfeziona un'indimenticabile tripletta (anche se la Fifa considera il centro del 2-0 un'autorete di Petit) con un altro straordinario destro dalla distanza, che fulmina Ricardo. Gara chiusa. Ma lo spettacolo continua, con occasioni da entrambe le parti, un Kahn invalicabile, sei cambi che danno spazio ai panchinari e rendono omaggio all'addio alla nazionale di Figo, dopo 127 presenze. Proprio Figo pennella un cross morbido per Nuno Gomes, ex Fiorentina, che di testa accorcia le distanze. Giusto così, il Portogallo non avrebbe meritato la disfatta.