28 novembre 2013 -
L'Italia ha il tasso di contributi
previdenziali più alti nell'area
Ocse, dopo l'Ungheria. Ma le cose
sono cambiate rapidamente e gli
attuali precari rischiano di pagar
caro i privilegi del passato e
ritrovarsi in netta difficoltà
quando sarà il loro turno di uscire
dal mondo del lavoro.
È
quanto emerge dallo studio
Pensions at a glance
diffuso dall'Organizzazione
parigina, che mette in luce anche
come i salari italiani sono al di
sotto della media Ocse. In media in
Italia nel 2012 un lavoratore
percepisce 28.900 euro, pari a
38.100 dolari, al di sotto dei
42.700 dollari medi dell'Ocse, sui
quali pesano i 94.900 dollari degli
svizzeri, i 91 mila dollari dei
norvegesi, i 76.400 dollari degli
australiani, i 59 mila dollari dei
tedeschi e i 58.300 dollari degli
inglesi, superiore ai 47.600 dollari
degli statunitensi. Ai livelli più
bassi i messicani con 7.300 dollari
e i 12.500 dollari degli ungheresi.
Pensioni d'oro. Il tasso italiano
nel 2012 era infatti pari al 33% del
reddito lordo, in aumento dal 28,3%
del 1994, contro una media Ocse del
19,6%. Solo l'Ungheria, con il 34%
ha un tasso più elevato e la media
Ocse è pari al 19,6%. I contributi
sono a carico per 9,2 punti del
lavoratore e per 23,8 del datore di
lavoro. Attualmente il tasso di
sostituzione lorda delle pensioni
rispetto al reddito in Italia è pari
al 71,2%, contro il 57,9% medio Ocse,
ed è l'ottavo più generoso tra i
Paesi industrializzati. Il tasso
netto è dell'82% contro una media
del 69,1%. Come già segnalato
dall'Ocse, per altro, il salario
medio in Italia è di 28.900 euro,
tra i più bassi dell'area, inferiore
alla media che è pari a 32.400 euro.
Il flusso lordo di ricchezza
pensionistica (ovvero quello che
viene ricevuto complessivamente
negli anni della pensione) è pari a
11,9 volte il salario medio annuale
per gli uomini e a 13,7 volte per le
donne, di riflesso alla maggiore
attesa di vita, contro medie Ocse di
9,3 e 10,6 volte rispettivamente.
A livello armonizzato, la ricchezza
pensionistica in Italia, ovvero il
valore corrente dei trasferimenti
complessivi promessi a un singolo
pensionato in base all'attuale
sistema, ponderato sulla base delle
attese di vita e delle
indicizzazioni, ammonta in media a
454mila dollari per gli uomini
(circa 335mila euro al cambio
attuale) e a 518mila dollari per le
donne (382mila euro), contro 423mila
e 483mila Ocse. I pensionati più
ricchi stanno in Lussemburgo e in
Olanda, dove la ricchezza media
supera il milione di dollari, ma
anche in Svizzera e Danimarca, dove
si avvicina al milione di dollari. I
pensionati che più devono tirare la
cinghia sono in Messico (42mila
dollari) e in Polonia (88mila).
(repubblica.it
/ puntodincontro.mx /
adattamento e traduzione allo spagnolo di
massimo
barzizza)
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