I bigliettini, tra i metodi più tradizionali per copiare all'esame di maturità.


20 giugno 2011. - In occasione degli esami di maturità, al via con la prova di italiano dopodomani, si è riacceso un dibattito antico: quello sull'equilibrio fra tolleranza, solidarietà e giustizia durante le prove scritte in classe. La raccomandazione di professori ed autorità è vigilare con la massima attenzione sul corretto svolgimento degli esami e l'invito a fare di tutto per evitare che gli studenti copino non solo fra di loro, passandosi il compito sotto il banco, ma anche grazie ad aiuti esterni, visto che ormai la tecnologia permette tutto ed un telefonino vale più dell'antica cartucciera.

CELLULARI - Alla vigilia della Maturità, si parte mercoledì con lo scritto di italiano, il ministero dell'Istruzione si rivolge direttamente alla commissioni che saranno chiamate a giudicare i ragazzi. E chiede loro di fare tutto il possibile per arginare un fenomeno antico come gli esami. Pochi giorni fa era stato un sondaggio a far capire come quest'anno la musica potrebbe essere la stessa di sempre: secondo un'indagine del sito Skuola.net solo un maturando su tre non farà copiare durante l'esame. La maggioranza dei candidati, quindi, è pronta a girare il foglio protocollo verso l'amico in difficoltà o ad appallottolare il prezioso appunto per poi farlo rotolare fra le sedie. Ma il problema non sono i ragazzi, che a 18 anni mettono al primo posto la solidarietà fra compagni. In alcuni casi sono gli stessi insegnanti a chiudere un occhio. Proprio alla vigilia della Maturità un gruppo di professori e presidi che si è dato il nome di Gruppo di Firenze, ed ha raccolto più di 500 adesioni, ha rivolto un appello a tutti gli insegnanti per evitare fenomeni di questo tipo. Nella convinzione che girarsi dall'altra parte non è un modo «per fare il bene dei ragazzi» ma solo «per ferire giustizia e merito».

Un messaggio simile a quello che arriva adesso dal ministero. Se il fenomeno è antico, negli ultimi mesi ci sono stati nuovi segnali preoccupanti, come il boom di vendite di una serie di manuali in miniatura ed in formato a strisce, perfetto per essere nascosto sotto i vestiti. Un'arma in più che si aggiunge all'antica cartucciera e agli smarthpone.

 

(corriere.it / puntodincontro)

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20 junio 2011. - Con el inicio de los exámenes finales de las preparatorias italianas, previsto para el próximo miércoles, se ha reavivado un debate antiguo: el equilibrio entre la tolerancia, la solidaridad y la justicia durante las pruebas escritas en clase. La recomendación de profesores y autoridades es asegurarse de que se vigile con la máxima atención la correcta realización de los exámenes. Y la invitación a hacer todo lo posible para evitar que los estudiantes copien, y no sólo entre sí —pasándose las respuestas por debajo de los pupitres— sino también recibiendo ayuda externa, ya que ahora la tecnología permite cualquier cosa y un teléfonos móvil tiene mucho más valor que la antigua "cartucciera" (en la foto).

En la víspera de los exámenes, que comenzará con la prueba escrita de italiano, el Ministerio de Educación se dirigió directamente a los comités que serán llamados a evaluar a los jóvenes. Se les pide que hagan todo lo posible para detener un fenómeno tan antiguo como los exámenes. Hace unos días fue una encuesta la que activó la alarma: según los resultados de un sondeo del sitio Skuola.net sólo uno de cada tres estudiantes no va a permitir que otros le copien durante el examen. La mayoría de los candidatos, por lo tanto, está listo a voltear la hoja con las respuestas para que su amigo en problemas la pueda ver más fácilmente o a hacer una bola de papel con las soluciones para enviarla rodando entre las sillas.

Pero el problema no está en los jóvenes, que a los 18 años ponen en primer lugar la solidaridad entre amigos y compañeros. En algunos casos son los mismos profesores los que se hacen de la vista gorda. Justo en la víspera del inicio del periodo de exámenes un grupo de profesores y rectores —que se autonombró "Grupo de Florencia" y ha recibido más de 500 adhesiones— ha hecho un llamado a todos los maestros a fin de evitar este fenómeno. A la base de esto está la convicción de que la tolerancia no es un buen camino para "apoyar a los muchachos", sino que "hiere a la justicia y al mérito".

Un mensaje similar al que ahora está llegando desde el Ministerio. Si el fenómeno es antiguo, en los últimos meses se han producido nuevos motivos de preocupación, como el auge en las ventas de una serie de manuales en formato miniatura y en tiras, ideales para ser escondidos bajo la ropa. Una nueva arma, además de los smartphones y las vieja "cartucciera".

 

(corriere.it / puntodincontro)