20 gennaio 2011. - Secondo gli analisti, l'afflusso di investimenti dall'estero si manterrà stabile nei prossimi mesi di quest'anno dato che gli investitori stranieri continueranno ad acquistare titoli del governo messicano a breve e lungo termine.

I titoli dello Stato detenuti da stranieri sono aumentati notevolmente, soprattutto in Cetes (i BOT messicani), e hanno raggiunto i 132,6 miliardi di pesos, cioè il 25% del totale, mentre la somma delle obbligazioni a lungo termine si avvicina ai 472 miliardi.

La prospettiva di un afflusso maggiore di denaro provienente dall'estero provocherà una notevole rivalutazione del peso, ma in questo contesto esiste il rischio della perdita di competitività delle esportazioni messicane rispetto agli altri paesi della regione.

Un'altra possibilità poco desiderabile provocata dalla grande entrata di dollari al mercato locale è la possibile formazione di "bolle", fenomeno che si osserva quando il tasso di cambio supera i livelli reali e —in una situazione improvvisa di nervosismo—, può far registrare salti bruschi rispetto alle altre monete, causando distorsioni nel risultato degli investimenti finanziari.

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La entrada de flujos foráneos continuará en los siguientes meses de este año, debido a que los inversionistas extranjeros seguirán comprando títulos gubernamentales de corto y largo plazo, coincidieron analistas financieros.

En ese sentido, la tenencia de valores del gobierno en poder de extranjeros se incrementó de manera importante, sobre todo en Cetes, que alcanzó un monto de 132 mil 601 millones de pesos, es decir, del total en circulación representa 25%, mientras los bonos de largo plazo suman 471 mil 816 millones de pesos.

La perspectiva de una mayor entrada de flujos externos al país generará una fuerte apreciación del peso mexicano; sin embargo, bajo este contexto existirá el riesgo de que el comercio mexicano pierda competitividad con respecto a otros países de la zona.

Otro de los riesgos que podría generar la entrada masiva de dólares al mercado mexicano sería la formación de “burbujas”, es decir, que el tipo de cambio supere los niveles reales y cuando haya alguna contingencia registre un fuerte “salto”, provocando distorsiones en las inversiones financieras.

 

(el universal / puntodincontro)