17 marzo 2011. - "Senza la memoria del nostro passato, della nostra storia, della nostra cultura, senza la memoria delle vicende storiche che hanno portato all'unità d'Italia, saremmo tutti più deboli, poveri e soli di fronte al futuro". Inizia così il messaggio agli italiani del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che, il 17 marzo, ricorda che, sì, "quest'anno celebriamo i 150 anni della conquista dell'unità nazionale", ma che "l'unità d'Italia non ha 150 anni, è una storia millenaria, frutto di una civiltà e di una tradizione senza paragoni, che in gran parte affonda le proprie radici nella storia della civiltà cristiana".

"Siamo nazione, popolo, comunità culturale e spirituale italiana prima ancora della conquista dell'unità dello Stato italiano. La nostra storia – sottolinea il Premier – è unica perché da un lato, dall'antica Roma, dal cristianesimo, fino al Rinascimento e all'umanesimo, la nostra storia è una storia dai significati e dagli influssi universali, e dall'altro lato, la caratteristica del nostro Paese è di avere storie diverse, tradizioni diversificate e multiformi. Sono appunto queste storie diverse, questa pluralità e questa ricchezza incredibile di storie, che hanno prodotto il patrimonio culturale e artistico per cui siamo ammirati nel mondo, e che hanno reso grande l'Italia. Perciò nel programma delle celebrazioni abbiamo previsto delle iniziative che consentiranno di dare valore anche alle differenze e far sì che ogni frammento dell'universo italiano trovi il modo di valorizzare se stesso".

"Tutto questo però nel più rigoroso rispetto dell'unità dello Stato nazionale, nella consapevolezza che questa unità è il frutto più alto di queste diversità.

Il valore della memoria con la celebrazione del 150° anniversario della nostra unità nazionale – osserva – è oggi una condizione essenziale per consolidare la nostra democrazia, per rafforzare la coesione nazionale e per affrontare le sfide che riguardano il nostro domani".

"Abbiamo le qualità e le risorse che ci fanno guardare con fiducia al futuro", continua il Premier. "Siamo legati da indissolubili vincoli di storia, di tradizioni e di lingua. Siamo accomunati dai valori della democrazia e della libertà. Siamo fieri di essere stati la culla della civiltà occidentale e della sua cultura. Per tutto questo – conclude – siamo orgogliosi di essere italiani ed abbiamo deciso di proclamare Festa nazionale il 17 marzo del 2011, in concomitanza con il 150° anniversario dell'unità d'Italia".
 

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17 de marzo de 2011. - Sin la memoria de nuestro pasado, de nuestra historia, de nuestra cultura, sin la memoria de los acontecimientos históricos que llevaron a la unificación de Italia, todos seríamos más débiles, más pobres y más solos para enfrentar el futuro". Inicia así el mensaje del primer ministro italiano, Silvio Berlusconi, que, el 17 de marzo, recuerda que, sí, "este año celebramos el 150 aniversario de la conquista de la unidad nacional", pero que "la unificación de Italia no tiene 150 años, es una historia de mil años, el resultado de una cultura y de una tradición sin igual, que en buena medida tiene sus raíces en la historia de la civilización cristiana".

"Somos nación, pueblo, comunidad cultural y espiritual incluso desde antes de la conquista de la unidad del Estado italiano. Nuestra historia —enfatiza el premier— es única porque, por un lado —desde la antigua Roma, el cristianismo, el Renacimiento y el humanismo—, nuestra historia es una historia con sentido e influencias universales y, por el otro, la característica de nuestro país es precisamente tener diferentes tradiciones multifacéticas. Son estas historias diferentes, la diversidad y la riqueza increíble, las que han producido el patrimonio cultural y artístico que el mundo admira y que hizo grande a Italia. Por lo tanto, en el programa de las celebraciones hemos incluido iniciativas que dan valor a las diferencias y permitirán que cada fragmento del Universo italiano encuentre una manera de promoverse a sí mismo".

"Todo esto, sin embargo, con el mayor respeto por la unidad del Estado-nación, a sabiendas de que esta unidad es el mayor resultado de esta diversidad.

El valor de la memoria con la celebración del 150 aniversario de nuestra unidad nacional - señala - es ahora un requisito esencial para el fortalecimiento de nuestra democracia, para fortalecer la cohesión nacional y para enfrentar los desafíos que afectan a nuestro futuro".

 

(aise / puntodincontro)