13 febbraio 2013 - Il documento Universi Dominici Gregis (dell'intero gregge del Signore), il cui sottotitolo è Circa la Vacanza della Sede Apostolica e l'elezione del Romano Pontefice, fu pubblicato da Giovanni Paolo II il 22 febbraio 1996 e detta le norme da seguire durante il periodo della Sede vacante della Cattedra di Pietro, a seguito della scomparsa o delle dimissioni del Papa. Il titolo è ricavato dal paragrafo iniziale: «Pastore dell'intero gregge del Signore è il Vescovo della Chiesa di Roma...».

Il conclave, il ritiro dei cardinali che devono scegliere il nuovo capo della Chiesa, deve essere convocato al massimo entro 20 giorni dalla morte (o in questo caso dall'abdicazione) del Papa precedente.
 

La Cappella Sistina vista dall'esterno.
 

I cardinali vengono alloggiati nella Domus Sanctae Marthae, un edificio che è stato appositamente riadattato a tale scopo, all'interno della Città del Vaticano. In precedenza i cardinali venivano sistemati in modo improvvisato e di conseguenza non molto confortevole.
 

Domus Sanctae Marthae, la residenza dei cardinali durante il conclave.
 

Il primo giorno gli elettori si riuniscono nella basilica di San Pietro, dove si celebra la Missa Pro eligendo Romano Pontifice, presieduta dal Decano del collegio cardinalizio.

Il pomeriggio i cardinali in abito corale si recano in processione cantando il Veni Creator dalla cappella paolina verso la cappella Sistina, dove, nei giorni dell'interregno, sono stati allestiti i banchi per la votazione nel coro, è stata eseguita la bonifica da qualsiasi mezzo audiovisivo o di trasmissione all'esterno, ed è stata montata la stufa, nella quale vengono bruciati appunti e voti degli elettori per poter dare all'esterno la notizia. La fumata è nera per ogni avvenuta votazione, fino a quando non venga raggiunto il quorum previsto, che è indicato all'esterno con una fumata bianca.

Sgomberata la cappella da chi non ha diritto al voto, l'ultimo cardinale diacono chiude a chiave la porta.

Per eleggere il Papa serve il voto dei due terzi dei membri del conclave. A partire dal 34esimo scrutinio si va al ballottaggio tra i due cardinali più votati, ma sempre con la maggioranza dei due terzi.

Elettori sono tutti i cardinali che non abbiano già compiuto l'80esimo anno di età, e in ogni caso i porporati non possono essere più di 120 (attualmente gli elettori sono 117).

Formalmente è possibile che il papa non sia un cardinale e nemmeno un vescovo, ma un qualsiasi adulto, battezzato e celibe, purché non sia impedito dal diritto divino ed ecclesiastico. Se non dovesse trattarsi di un vescovo, si procede all'ordinazione immediatamente dopo l'accettazione attraverso l'Ordo rituum conclavis. Nei fatti si tratta di un'ipotesi piuttosto remota, che non si verifica da secoli.

Il voto è segreto, ma non è sempre stato così. Fu Gregorio XV a introdurre questa prassi nel 1621, per fare in modo che si potesse esprimere la propria preferenza in assoluta libertà di coscienza, senza dover rendere conto di vincoli sociali e familiari.

Durante l'intero svolgimento è indispensabile mantenere la massima segretezza. Chiunque violi questo principio nello Stato del Vaticano, introducendo strumentazione per registrare, o comunicando in qualsiasi modo con un cardinale elettore, è passibile di scomunica. È vietato che i cardinali abbiano alcun contatto con persone che non partecipano al conclave o assistono per i servizi necessari. Le persone che collaborano per svolgere funzioni logistiche o pratiche devono prestare giuramento di segretezza.

 

(puntodincontro / traduzione allo spagnolo di massimo barzizza)

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13 de febrero de 2013 - El documento Universi Dominici Gregis (de todo el rebaño del Señor), cuyo subtítulo es Acerca de la vacante de la Sede Apostólica y la elección del Romano Pontífice —publicado por Juan Pablo II el 22 de febrero de 1996—, establece las normas que deben seguirse durante la período de vacancia de la Cátedra de Pedro, después de la muerte o renuncia del Papa. El título se debe al primer párrafo del escrito: «Pastor de todo el rebaño del Señor es el Obispo de la Iglesia de Roma ...».

El cónclave, el retiro de los cardenales que deben elegir al nuevo jefe de la Iglesia, debe convocarse a más tardar 20 días después de la muerte (o en este caso de la abdicación) del Papa anterior.
 

El exterior de la Capilla Sixtina.
 

Los Cardenales se hospedan en el Domus Sanctae Marthae, un edificio que ha sido especialmente adaptado para este fin, en la Ciudad del Vaticano. Anteriormente, los cardenales eran recibidos en forma improvisada y por lo tanto no muy cómoda.
 

Domus Sanctae Marthae, la residencia de los cardenales durante el cónclave.
 

El primer día los electores se reúnen en la Basílica de San Pedro, donde se celebra la Missa Pro eligendo Romano Pontífice, presidida por el Decano del Colegio de Cardenales.

Por la tarde los Cardenales en hábito coral se dirigen en procesión cantando el Veni Creator desde la capilla Paulina hacia la Capilla Sixtina, donde, en los días anteriores, y habrán sido colocados los asientos para votar, se habrá eliminado la presencia de cualquier aparato para transmisión audiovisual hacia el exterior y habrá sido instalada la estufa en la que serán quemadas las boletas electorales para comunicar al pueblo el éxito de las votaciones. El humo es negro para cada votación que se lleva a cabo, hasta que se alcanza el quórum establecido, resultado que se comunica al mundo con humo blanco.

Una vez despejada la capilla de quienes no tengan derecho a votar, el último cardenal diácono cierra la puerta con llave.

Para elegir al Papa es necesario el voto de las dos terceras partes del cónclave. A partir de la votación número 34 se deberá elegir exclusivamente entre los dos cardenales que hayan recibido más votos, pero aún así con una mayoría de dos tercios.

Votan todos los cardenales que no hayan cumplido los 80 años de edad, y en todo caso los purpurados no pueden ser más de 120 (en la actualidad hay 117 electores).

Formalmente, es posible que el Papa no sea cardenal ni tampoco obispo; es suficiente con que se trate de un adulto, bautizado y soltero​​, siempre y cuando no esté inhabilitado por el derecho divino y eclesiástico. Si no fuese obispo, se procedería a su ordenación —inmediatamente después de la aceptación del cargo— por medio del Ordo rituum conclavis. En la práctica la posibilidad de que se verifique un caso como éste es bastante remota, y no ha ocurrido desde hace varios siglos.

El voto es secreto, pero no siempre ha sido así. Fue Gregorio XV quien introdujo esta práctica en 1621, para que fuese posible expresar preferencia de cada uno de los cardenales en absoluta libertad de conciencia, sin tener que dar cuenta de lazos sociales y/o familiares.

 

(puntodincontro / traducción al español de massimo barzizza)